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:: Claudio Di Scalzo: Storie in chiara musica 1 - (Karoline K. e Medea T. Vir)
19 Dicembre 2014

                                           

 

 

Claudio Di Scalzo

STORIE IN CHIARA MUSICA 

Daniel Daniélis a Gutrow

1

Il maestro di cappella Daniel Daniélis presso il ducato di Gustrow pensò, guardando le nuvole passare nell'acqueo tremolio del laghetto, che la dialettica tra il divino e quanto è mortale sta nel condurre il duale al numero tre con la musica. Allora questa superficie esisterà senza temere l’aridità estiva e le nuvole non saranno passeggere. Tra l’appartenente al riflesso e al reale la musica diventa specchio per queste due sembianze ch’io vedo in basso in alto. Mi gira la testa  sento un bruciore appena sotto al collo, pungimi Cristo nell’ora della tua nascita. Pungimi. La musica col suo fugato, i suoi artifici retorici, gli improvvisi cambi di tempo e le modulazioni rappresentano il cangiante che resta in modo provvisorio e mai fisso nel suono ma che verrà sempre percepito dall’orecchio anche quando non ci sarà  specchio d’acqua da guardare e la luna sarà nascosta. Che nottata spiritata m'ha soffiato sul petto,… la sua possanza potrebbe reggere le volte della cattedrale di Vannes dove andrò a vivere appena varcato quest’anno che finisce nelle pieghe della madre del mondo. 

 

CDS: Notturno a Gutrow con Daniel Daniélis 

 

 

 

NOTA

PERCHÉ STORIE IN CHIARA MUSICA 

Ho ascoltato tanta musica classica, riprodotta in disco, dopo i trentanni, dopo la morte di Karoline Knabberchen (Lofoten, 1984) che mi aveva avvicinato al sinfonismo di Mahler, ai quartetti di Beethoven, e al pianismo di Arturo Benedetti Michelangeli che viveva in Svizzera. Io che avevo vissuto di Led Zeppelin e del rock dei Doors e di Jim Hendrix presi  a leggere biografie di compositori e musicisti, sottolineare aneddoti, consultare storia degli strumenti, e persino visitare cimiteri con le tombe dei maestri. In anni recenti ho frequentato la musicista Medea T. Vir che però ha evitato di farmi ascoltare come suonava il suo strumento e, con me, non conversava di musica. Una ritrosia che è probabile stia, anch'essa, alla base della cancellazione che imporrà il 17 luglio 2011 al mio libro "Viaggiatori da Biblioteca" dedicato a Karoline Knabberchen e ad altri centinaia di files. La musica come linguaggio a me comprensibile nella sua struttura l'ho imparato di recente frequentando un maestro in pensione che me l'ha insegnata, un gentile musicista, B.F., residente a Milano, e da me conosciuto a Trieste, grazie a Chiara Catapano al Museo Teatrale Carlo Schmidl di Trieste. Così adesso la mia narrativa musicale è ancora più varia. Anche per questo motivo "Storie in chiara musica", fin dal titolo, sono l'espressione di una gratitudine e di un altro ulteriore intreccio transmoderno. 


 

 

 


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