CDS: "T. Vir Sforbiciante su Sfortunello File mentitore amante" - 21.6.2014
Claudio Di Scalzo
SFORTUNELLO FILE
Nero Nerissimo 17 luglio 2011
Valgano le parole pronunciate da Medea T. Vir
come incipit per le tavole sfumettate
dove racconto come un Topino Virgolina
follemente vendicativa
cancellò quanto sulle nuvole e in bollicine
le affidai perché ne custodisse il bianco e nero vagare.
" Ho eliminato tutto e di nuovo lo farei. Tutti i files.
Ho cancellato con più recisione possibile
e ho fatto la cosa giusta, l'unica.
Non ho più nulla di quello che mi domandi.
Le cose sono state cancellate. ”
(sms del 17 luglio 2011 di Medea T. Vir a Sfortunello Scalzo)
Sfortunello si dispera su quanto perde
nel luglio dal taglio cadenzato
sul suo libro pensato sempreverde
di cui non sfoglierà più l’afflato.
Medea T. Vir dal tagliente sorriso
cancella ogni file con geloso sentimento.
Ride pensando allo Sfortunello viso
che ad amarla non fu più intento.
Luglio diciassette 2011 nerissimo giorno
ogni estate di mia vita t’avrò attorno
ricordando com’Ella distrusse ogni mia cosa
perché la tradii come prima amante e sposa.
ACCADDE IL 17 LUGLIO 2011
Il 17 luglio 2011 con un sms, sintetico, ricevetti da Medea T. Vir, e con questa sigla da personaggio nomino una reale figura femminile, notizia che quanto le avevo affidato, centinaia di file, un libro del Canzoniere di Karoline Knabberchen, il Terzo "Viaggiatori da Biblioteca", e disegni, erano stati cancellati come “cose”. Anche quest’anno, per l’anniversario, torno a narrarla, questa “distruzione”, con i miei strumenti d’autore. E invento Sfortunello File Scalzo. Il libro cancellato e i files che altri libri formavano e raccolte non potrò più leggerli né farli sfogliare a chi mi ama, a dei figli ad esempio, ma posso scrivere e disegnare su questa perdita e riderci anche, perché ciò attiene alla mia congenita irriverenza picaresca. E quasi ringraziare, con un inchino, da questo palco, perché è stato proprio il racconto nel 2011, di questa “cancellazione” sul mio blog Tellusfoglio che ha mosso Chiara Catapano, la mia Rita Rètis, a cercarmi. E così mi ha salvato e mi son salvato ancora scrivendo e disegnando libero come l’aria. E scoprendo e vivendo il più grande sentimento d’amore e artistico della mia vita. E la barca di Giasone a secco, nominandosi Olandese Volante, è ripartita. Con Senta a bordo.