Home Page Olandese Volante
Home page Site map
::

:: Claudio Di Scalzo: Totem di Medea T. Vir - 6
04 Luglio 2015

 

CDS: "Il Totem 'HOCANCELLATO' di Medea T. Vir" - 2015

 

 

 

Claudio Di Scalzo

TOTEM DI MEDEA T. VIR

per il 17 VII 2011

6

"Ho cancellato"

Ho cancellato molti files per rabbia per sofferenza lo sai. Giasone. Procedo lentamente. Perché cosciente che fra qualche anno, nel futuro indefinito, avere un forziere di pagine e disegni e creazioni irripetibili, sarebbe una gioia, una ricchezza, un’occasione unica di letteratura  e di arte da divulgare. Poi ancora continuo a strappare. A cancellare. Sono alle Fondamenta dei Ormesini. Dove passeggiammo. Gli ormesini erano drappi di seta provenienti da Ormus in Asia. Neppure lo sai! Sventolo le  carte come drappi presso un ponticello, un parapetto, una barca ormeggiata, dove mi baciasti, dove mi tenesti i fianchi, dove  lunghi riccioli ricevetti sul collo nudo… e getto via la tua solida impronta verso quanto è liquido, torbido, senza destinazione. Ho cancellato, mi dico, cosciente che l’atto, la mia pozione velenosa?, sbaglia dosi nel reale adunco metaforico.

Così scrivevo a Giasone in un novembre lontano, signor Meinong. Mi perdoni se le sono riapparsa totem manifesto qui al Ponte dei Ormesini dopo il dileguamento totemico da Alligatore. Ho le mie risorse, come vede. Sono regina di picche totem alata con corona puntata, non son corna veh!, Regina della Cancellazione dei Figli-files di Giasone Accio il traditore, l’uomo dell’amore rovinoso per me. Le svolgo un po’ di narratologia misto filosofia e biografia e uso (d'obbligo!) un rispettoso LEI… a volte lo facevo  anche con Giasone nell’orpello sesso gioco sottomesso feroce in attesa (MIA finta pia) appresso all’amore. Da anni, dal 2011, giorno che tagliai di brutto l’opera  a me affidata, son visitata da artisti pensatori filosofi di alto ingegno, voi siete gli ultimi in ordine d'apparizione fenomenologica uh uh, l’anno scorso fu Bergson a visitarmi in sotterranei con Camere Mortuarie, l’anno prima teste alla Wols bataillate, quest’anno vacanza all’aperto a Venezia dove venni con l’amato poi odiato, magari comparirò totem west coast pure nella mia città universitaria dove si cova il sapere universitario santo.

Narratologia, ah beh, io son personaggio nero  e cattivo, l’autore dietro Giasone mi gioca e mi rende viva nel tempo. Dietro di me Medea T. Vir la reale poetessa e latinista. Ma sia lei che il personaggio se non fosse esistito l’atto nero coltellante-cancel non esisteremmo. Mica ho fatto progressi in poesia da allora. Né negli studi accademici. E allora devo pure ringraziarlo l’Autore, e Giasone e pure voi filosofi. Lei con la sua barba che m'intrattiene sulla teoria degli oggetti-cose. Dicendomi che se gli oggetti-cose figli files non esistono più perché uccisi pure ancora ci sono, che ancora si danno a me come a Giasone. Non a tutti gli oggetti di un atto psichico compete l’esistenza reale. E allora prima lui li scrisse poi li lessi, poi li amai assieme alle sue braccia al suo sesso ai suoi occhi, poi li ho distrutti, poi l’atto psichico del rimpianto di braccia e scritti ancora li fa vivere, è così? E pure Giasone, nella disperazione li fa ancora esistere, perché gli mancano, e mi disprezza per il pugnale che usai, e nell’odio, a volte lo spero, spero tanto, che abbia nostalgia dei miei di baci con il Lei negli incisivi. Metto pure foto su Facebook, lo sa?, per farmi notare. Tipo ehi! eroe Giasone sono ancora una bella damina maga mi vedi? Lo so lo so illusioni da assassina scura, lui ora ha Rina Glauce. La tenera poetessa dalle mille risorse e dai grandi seni. Si è salvato dalla morte come prescriveva il mito e se la gode. La vita. Anche se ha i capelli grigi. E allora i Figli files sgozzati, per la loro assenza, sono il mio ultimo modo per stargli accosto. Per la narratologia ahimè che fa rima con emorragia! neppure ricorderà il mio profilo, ma vivo interpretata maga personaggio fumetto scritto nel corpetto stretto del frammento. E ciò mi fa dispetto e disperazione. Perché reale ancora vorrei esssere col mio eroe a cercar velli d’oro e paesaggi poetici con lui. E ridere  e gioire e ingollarlo ferendolo col dente storto che ho in bocca sangue e sperma!

 

CDS

"Meinong carboncino oggetto vicino" 

 

Lei, come quegli altri Dottori, Bolzano e Brentano, nel Sestiere San Polo a cercare il parapetto dove mi sbaciucchiò e dove sopra una panchina mi sditalinò fino a farmi venire in pubblico – e la gente passava e io godevo – e la mia gonna immacolata fu bagnata, siete caduti nella rete seduttiva di questo eroe da strapazzo tragico. Di questo seduttore di spose snob dai capelli cortissimi e dai versi lunghissimi. Di un mentitore. Un inaffidabile rovinoso. Oh non ci vuol molto per capire come ci riesca. Siete voi, accademici universitari, di ieri come di oggi, dei pappamolla chiusi sui libri senza nerbo se non nella testa lui al contraio lo è nella testa matta e nei muscoli nell’eros in senso greco: desideroso di gioia, dionisiaca esaltazione, di sesso fatto ovunque e sciaquandosi il cazzo con la bottiglia d’acqua minerale, ti porti sempre dietro l’acqua Azzurrina hai sete ma guarda che ci son le fontane, oh serve anche per altro, e per cosa, lo vedrai Topino Virgolina! Lo capii qui a Venezia e in tutti i luoghi dove andammo, mi si ficcava in bocca e tra le cosce d'agnellina e poi venuto si sciaquava con la minerale gassata il sesso ancora ritto dopo l’eiaculazione… e rideva di gusto il maledetto… son così i tuoi accademici eh Medea?! E io vergognosa adirata eppure felice d'appartenere a un guerriero che dava scacco a chi mi aveva umiliata in accademia riducendomi a portaborse di virgole a correttrice di bozze! Con lui non ce l’avrebbero mai fatta, e neppure voi oggi, vi porta, come diceva Nietzsche, lo diceva?, dove voi siete impotenti dal lato terribile della vita, dove vale soltanto l’avvenenza l’eros il vitalismo la crudeltà che voi non possedete. Cento libri scritti e conferenze non saprebbero difendervi da un aggressore, non vi farebbero sopravvivere nel tempo inclemente, non vi farebbero “durare” nottate sopra dei fianchi… lui il maledetto diplomato in scienza sfusa ci riesce! Ah non lo sa la questione dei suoi titoli culturali? Ha preso un diploma a spinte e una laurea in letetratura spuria ai tempi di lotta Continua… promosso credo montando qualche docente fica di legno e schiamazzando tra gli sdolcinati omo in facolta (non dichiarati penso) o tra compagni convinti fosse una nuova guardia rossa invece passava le serate alla Bussola ascoltando Mina! Che carriera verò!? Ho le mie ragioni ad averne accoltellato la prole sua gènia perpetua! come vede! Ci pensi prima di dargli strumenti psicologici e filosofici per totemizzarmi Reginetta lingua lametta. 

 

 

 

 

 
PRIMA NOTA IN LAPIDE

ACCADDE IL 17 LUGLIO 2011

Il 17 luglio 2011 con un sms, ricevetti, io Giasone, da Medea T. Vir notizia che quanto le avevo affidato, centinaia di file e disegni, erano stati cancellati come “cose”. 

Ho eliminato tutto / e / di nuovo / lo farei. / Tutti i files. / Ho cancellato / con più recisione / possibile / e ho fatto / la cosa giusta, / l'unica. / Non ho più nulla / di quello / che mi domandi. / Le cose / sono state / cancellate. / 

Per l’anniversario divido il testo dell’infausto sms in 17 lacerti e ne ricavo 17 camere mortuarie dove deporli. A ricordo dei miei files distrutti. Le camere mortuarie come nella tradizione delle antiche civiltà in dialogo con i morti si raggiungono attraverso cunicoli e sedimenti neri, terrosi, violacei anche. Con improvvise vampe rossastre. Fuochi fatui? Sangue? Pixel telematici bizzarri? Le carte poi tele saran corredate da testi preghiera-elegia-lapide-evocazione funebre per resurrezioni da venire o già avvenute. Ed ogni testo avrà incipit da un osso dell’sms di Medea T. Vir. Questo ha deciso Giasone.

 

 

 

CDS

"Meinong verde la sussistemza perde"

 

 

 SECONDA NOTA IN LAPIDE NEL MAGGIO

 

A volte nel sogno ho ancora con me i tanti scritti che affidai a Medea T. Vir. E ne leggo le trame e i versi e le prose e ne vedo le illustrazioni. E poi nel risveglio ancora cercando di riprendere il sogno mi convinco che appena in piedi potrò riscrivere tutto. Ma proprio tutto! E la mutilazione sarà vinta. Ma non è mai così. (Giasone)

 


Commenti COMMENTI