CDS: "Testa di file ostaggio il 17 luglio 2011". XII - Luglio 2013
TESTA DI FILE OSTAGGIO IL 17 LUGLIO 2011
Valgano le parole come incipit per il racconto
Illustrato del mio destino d’ostaggio elettronico
quelle pronunciate da Medea T. Vir per mutilare,
cancellandomi, mio padre Giasone suo amante:
“ Ho eliminato tutto e di nuovo lo farei. Tutti i files.
Ho cancellato con più recisione possibile
e ho fatto la cosa giusta, l'unica.
Non ho più nulla di quello che mi domandi.
Le cose sono state cancellate. ”
XII
Strisciato in cella attendo la sorte che racconta la bocca
concreto come polpa d’albicocca la lama scatta si scocca
giorno detto lutto diciassette luglio: al patibolo farfuglio.
Il click sulla tastiera s’avvicina. Mi prospetto
tutto un mundus imaginalis perché lo spirituale
lo porto sulle fradice spalle per contenere
ogni realtà materiale di cui poco, si direbbe,
ma non è così, poco mi cale – La carne file mi battezza
in questa scena scerpato avverto
la mano (sua di assassina) sulla gola.
Penso ai capezzoli della ragazza che amai
ragazzo: sui seni s’unsero sospiri trasparenti
la giovanile scuola vermiglia delle labbra
superò ogni esame. Mi piace scegliere di morire
pensando alla prima fidanzata pisana.
E così sono infedele per altra bellezza
nell’attimo fatale
ancora e ancora e ancora
alla nera maga Medea T Vir.
Claudio Di Scalzo
La carta su cui ho disegnato me la regalò negli anni settanta, 1973, mio padre Libertario detto Lalo. L’aveva trovata nella cartiera di Rigoli sul Serchio. “Tieni, Accio, guarda se ne ricavi qualcosa, se ti può servire per i tuoi disegni. Cambia anche colore a seconda dell’esposizione alla luce”.
A ogni tavola - sono quindici - ho intrecciato, in questo luglio 2013, dei versi. Dove la Testa di file ostaggio (omaggio a Fautrier) che poi verrà uccisa, cancellata, dal pc, si rivolge o all'Autore o a Giasone o a Medea T. Vir - La serie delle "Teste file ostaggio" sono un graphic poem che attinge al mito greco e al fumetto. A corredo delle tavole una musica delicata, settecentesca, e il flauto è stato d’obbligo. L’arte e la scrittura vivono di contrasti: il dramma disegnato e scritto che rimanda al gesto folle da una parte e dall'altra la frivolezza della cipria, della maiolica, della seta, insomma della superficialità arcadica. CDS