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:: Claudio Di Scalzo: Introibo Camere Mortuarie Medea T. Vir
28 Luglio 2014

CDS: "Giasone Accio e la nave Argo a Marinella di Sarzana" - 2011

 

 

Claudio Di Scalzo

INTROIBO ALLE VISIONARIE CAMERE MORTUARIE DI MEDEA T. VIR

(opera transmoderna)

Le Camere Mortuarie di Medea T. Vir sono opera transmoderna di pittura visionaria, di scrittura esistenzialista varia, da recitare con attorialità necessaria.

La visionarietà s’incentra sulla scelta, dell'Autore, di raccontare immagini proiettate dall’interiorità del personaggio Giasone Accio che scopre, nel luglio 2011, come Topino Virgolina diventi una Medea che folle di gelosia, annienta, cancella, elimina i figli-files, a lei affidati, del marinaio infedele. Questa l’essenzialità della trama, che ha avuto negli anni passati altri sviluppi con “Dino Campanino”, e le “Teste files ostaggio”. Evidente il ricalco virato nel transmoderno, per tecnica e filosofia, dalla tragedia di Euripide, però con personaggi che rasentano pure l’umorismo nero. Anche perché le voci narranti, e in recita, sono diverse: l’Autore, Giasone Accio, Medea T. Vir, Il Serpente Cosità dell’Essere, i filosofi manualizzati Nicolai Hartmann e Henri Bergson, e altre figure più o meno amerinde dipinte nelle varie camere.

La visionarietà riversata nella contemporaneità del Duemila è quella pre-romantica che un tempo fu di William Blake, perché anche per l’Autore il compito è quello di narrare l’innocenza originaria del personaggio Giasone Accio. Infatti l’uomo arcaico che io traduco selvatico e il bambino, ed esiste anche il personaggio (clikka) “Bambino sulla sedia” in altre storie, sono quelli più prossimi al Divino. L’estetica degna di esser vissuta è dunque quella che s’intreccia con l’esperienza religiosa. Che può anche riunire diversi credi e mitologie.

Le camere mortuarie possono essere lette, viste in libro e mostra - in futuro anche su grandi tele - e recitate sopra un palco. Qui c’è da riconoscere un debito, sempre pre-romantico, verso Fussli. Il pittore zurighese poi inglese Fuseli pensava a un’arte che fosse anche poesia. Un’arte capace di traversare le regioni e ragioni della follia, dove l’umano entra in conflitto o dissonanza con le regole sociali. Fuseli scelse di rappresentare questo contrasto, intinto nel sublime e nel pittoresco, ricorrendo al teatro di Shakespeare. Più modestamente i personaggi delle Camere Mortuarie, si nominano attori e recitano la loro parte di "sublime" e di "pittoresco" e di "mostruoso" che l’inconscio-linguaggio muove a rivelare. A dare una mano il Can di Lacan. In sottofondo.

L’autore, tra le rovine di camere mortuarie custodenti libri e files cancellati, come a suo tempo Fussli dinanzi alle rovine romane, prova sgomento per l’arte non solo antica ma anche per quella moderna e romantica, che sa irraggiungibile per i suoi mezzi espressivi. E confida soltanto che funzioni una sorta di transmutazione scenica, di metamorfosi nei generi, tale da rendere il rappresentato - composto con cenere di files carta colorata  accidente biografico simboli dalla cultura greca amerinda la filosofia novecentesca ontologica - emozione tangibile, emozione in senso morale, emozione raccontato dramma.

 

CDS: "Giasone Accio il 17 luglio 2011

 

Certe atmosfere, nelle camere mortuarie del 17 luglio, sono scrostate da Piranesi, e Giasone Accio si cala agli inferi della cancellazione e risale con i files-redivivi perché non erano soltanto “cose” come affermato da Medea T. Vir - Giasone Accio attraverso l’emozione tragica, non scevra da atti beffardi anche su se stesso, scoprendosi nell’errore del legame insensato-infausto con un Topino Virgolina poi Medea, addiviene a una nuova morale di vita ed estetica, e di ciò deve ringraziare una vera guida, salvifica, in chiara apparizione di novella sposa. L’emozione, costruita sul fondo delle diciassette camere mortuarie, salva l’Autore, perché l’emozione nel suo punto più alto, effettuata la recita, la finzione narrativo-estetica, l’irrealtà dolorosa o buffa che sia, gli consegna-rivela ogni realtà di se stesso. E questa realtà può donarla intera a chi ama. Alla sposa dal verde sguardo. Il sipario può ora calare. Su questo 17 luglio 2014.

 

 

 Giasone Accio il 17 luglio 2011

conosce la morte dei suoi figli-files

 

 

INCENSO DI STRISCIO

Le Camere Mortuarie s’innervano sopra una evento reale. La “Nota in lapide” alla base di ogni camera lo ricorda. Però il dato reale, 17 luglio 2011, e la reale figura femminile, in quest’opera visionaria, sono solamente l’occasione per riscrivere in altro modo quanto venne cancellato. E il personaggio di Medea T. Vir è necessario rivesta il ruolo in folle e sciocca cattiveria che le è proprio. Il personaggio continuerà le sue avventure in questa miseranda data, ma la figura reale è soltanto una pallida sinopia indistinguibile sul muro del mio vissuto perché altre sono state e sono le donne fondamentali della mia vita. Nome-e-cognome che resterà sconosciuto, come per altri personaggi sorti da episodi biografici - ed ovviamente la cancellazione di libri-files non poteva essere accettata, troppo perverso liquidarla con un sms, insomma il personaggio s’imponeva! - poi trasformati dall’invenzione, a menoché la persona in questione non voglia rivelarsi, e, in un gioco assurdamente rovesciato, dar alla sua pratica di poetessa e musicista quella notorietà che il presente sembra negarle. Un atto simile di cancellazione è per certo unico e originale. Così come il personaggio che ne è derivato. Sia come sia confido che a distanza di tre anni questa lontana figura abbia capito che l'estetica, scritta e disegnata, di un artista ricevuta in custodia, non andrebbe cancellata, anche se un legame si rivela aspro e infelice. Ma anche qui, varrà la partita a rovescio, e mentre di tanti autori in carriera e universitari e con rivista patinata in garage e altisonanti pubblicazioni per premi e allori anche on line, prediletti dal calco di Medea, niente resterà, forse del Giasone Accio e dell’Autore, selvatici e burlatori di Vecchiasiglia, qualche frammento ricorderà che vissero e che una volta cancellati  ritornarono sul teatro del mondo con personaggi nella giostra dei generi, capaci di andare in giro senza alienarsi nel feticcio dei commerci. E questa si chiama Rivoluzione.

 

Giasone Accio il 17 luglio 2011

 

 

 NOTA IN LAPIDE

ACCADDE IL 17 LUGLIO 2011

Il 17 luglio 2011 con un sms, ricevetti da Medea T. Vir notizia che quanto le avevo affidato, centinaia di file, e un libro del Canzoniere di Karoline Knabberchen, il Terzo "Viaggiatori da Biblioteca", e disegni, erano stati cancellati come “cose”. Ne richiedevo l'uso perché il poeta e saggista Giorgio Luzzi aveva in progetto di scrivere sul mio percorso letterario-artistico per una pubblicazione. E contavo di spedirgli miei scritti e la seconda parte di una  "Autoantologia" la cui la prima parte era stata pubblicata sull'annuario Tellus 30 "Nomi per 4 stagioni" nel 2009.

Ho eliminato tutto / e / di nuovo / lo farei. / Tutti i files. / Ho cancellato / con più recisione / possibile / e ho fatto / la cosa giusta, / l'unica. / Non ho più nulla / di quello / che mi domandi. / Le cose / sono state / cancellate. / 

Anche quest’anno, per l’anniversario, torno a narrarla, questa “distruzione”, con i miei strumenti d’autore.

Divido il testo dell’infausto sms in 17 lacerti e ne ricavo 17 camere mortuarie dove deporli. A ricordo dei miei files distrutti. Le camere mortuarie come nella tradizione delle antiche civiltà in dialogo con i morti si raggiungono attraverso cunicoli e sedimenti neri, terrosi, violacei anche. Con improvvise vampe rossastre. Fuochi fatui? Sangue? Pixel telematici bizzarri? Le carte poi tele - ne ricaverò mostra in galleria – saran corredate da testi preghiera-elegia-lapide-evocazione funebre per resurrezioni da venire o già avvenute. Ed ogni testo avrà incipit da un osso dell’sms di Medea T. Vir. Questo ha deciso Giasone Accio.

 


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