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:: Claudio Di Scalzo: Testa di file il 17.VII.2011 - IX
23 Luglio 2013

 

CDS: "Testa di file ostaggio il 17 luglio 2011". IX - Luglio 2013

 

 

TESTA DI FILE OSTAGGIO IL 17 LUGLIO 2011
Valgano le parole come incipit per il racconto
Illustrato del mio destino d’ostaggio elettronico
quelle pronunciate da Medea T. Vir per mutilare,
cancellandomi, mio padre Giasone suo amante:
 “ Ho eliminato tutto e di nuovo lo farei. Tutti i files.
Ho cancellato con più recisione possibile
e ho fatto la cosa giusta, l'unica.
Non ho più nulla di quello che mi domandi.
Le cose sono state cancellate.
 
 

IX 

L’ostaggio file che sono s’accende nel pallore

nel rosso ultimo racconto: come lucciola che il libeccio disperde

tra l’erba dei prati – urlo la mia notizia inesistente

bio-bibliografica nel tempo cruccioso che rimane sulla soglia

del sonno masticato con acque estive . Nelle mie narici

si posa l’aroma del mondo vissuto da bagnanti allegri

-C’è anche qualche mio parente tra loro?- e aspetto la prova

ultima, la licenza di cancellarmi che un polso si prenderà.

Ne sento il fiato corto, penso ai pomodori nell’orto

rossi come me però io senza semi. Sorrido autografo. Sulla data.

 

 

 

 

 

 

La carta su cui ho disegnato me la regalò negli anni settanta, 1973, mio padre Libertario detto Lalo. L’aveva trovata nella cartiera di Rigoli sul Serchio. “Tieni, Accio, guarda se ne ricavi qualcosa, se ti può servire per i tuoi disegni. Cambia anche colore a seconda dell’esposizione alla luce”.
A ogni tavola - sono quindici - ho intrecciato, in questo luglio 2013, dei versi. Dove la Testa di file ostaggio (omaggio a Fautrier) che poi verrà uccisa, cancellata, dal pc, si rivolge o all'Autore o a Giasone o a Medea T. Vir  - La serie delle "Teste file ostaggio" sono un graphic poem che attinge al mito greco e al fumetto. A corredo delle tavole una musica delicata, settecentesca, e il flauto è stato d’obbligo. L’arte e la scrittura vivono di contrasti: il dramma disegnato e scritto che rimanda al gesto folle da una parte e dall'altra la frivolezza della cipria, della maiolica, della seta, insomma della superficialità arcadica. CDS


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