CDS: "Il Totem E di Medea T. Vir" - 2015
Claudio Di Scalzo
TOTEM DI MEDEA T. VIR
per il 17 VII 2011
2
“E”
Il Totem E s’alza davanti alla facciata in pietra d’Istria
della chiesa di sant’Alvise nel Sestriere di Cannaregio. E
con la veste nera starebbe adatto tra le monache
che nel barco, coro pensile, cantano nascoste
da un’inferriata. Però un totem pagano scheggerebbe ligneo
le voci bianche cristiane nello sbandamento spergiuro
di qualche peccato canterino. E Medea T. Vir soggetto
totemico non è qui per subire rigetto,
cerca attenzione verso suo detto.
E Medeato compare Husser-lato, non è un totemetto
metafisico scemetto né trascendentale, Venezia brezza scruda
positura suda, bensì un principio operativo, atto che si rivolge
all’oggetto Figli-files di Giasone! Quel gran sciupone
della mia mogliera dedita emozione. Coscienza
intenzionale a Venezia sacrale vale, coscienza di qualche cosa,
verso l’oggetto scritti da custodire. Vivo nella corrente
dell’esperienza vissuta, pensa Medea T. Vir, con il marinaio
anche qui nel Sestriere zuppato di chiese e ristoranti, e androni
dove mi sbaciucchiava a ripetizione in gran finzione!, è stabilii correlazione,
fui polarità soggettiva, una NOESI Virgolina Topina bagnata sessuata,
atto di coscienza cosce lenza, pensavo-immaginavo-desideravo
strusciandomi alla mia polarità oggettiva, al NOEMA, di Giasone
poema, alle sue cose, cosa in posa, percepivo cosa-macchia cursore
sul mio innamorato sudore; immaginavo la trama-cosa a ronda
sul mio seno minuscolo ciucciato, desideravo la propaganda
che la lingua in bocca tramanda se viene da manoscritto
da ogni esclamativo dritto!
Vedete come son tometica a Giasone Accio nemica che i suoi figli-files recido
come spica dopo spica! La mia fenomenologia spando in Sant’Alvise
con frammentazioni precise, so che fu vissuto intenzionale
che ora riverso nel Male, nella forma generale in estetica
soggettiva e primaria dopo che Giasone il nostro patto ha buttato all’aria.
Le faccine alla base del Totem dicono:
E guardate il mio becco da uccellino oggi 17 luglio indovino ferite farfuglio.
E sull’aia nera veneziana fiuto il vento infausto faccia nana
E sto in giornaliera vetrina per Noesi E Noema latrina
E che memoria s’abbia, in nero che raddoppia, del traditore che scheggiò la coppia.
ACCADDE IL 17 LUGLIO 2011
PRIMA NOTA IN LAPIDE
Il 17 luglio 2011 con un sms, ricevetti da Medea T. Vir notizia che quanto le avevo affidato, centinaia di file, e un libro del Canzoniere di Karoline Knabberchen, il Terzo "Viaggiatori da Biblioteca", e disegni, erano stati cancellati come “cose”.
Ho eliminato tutto / e / di nuovo / lo farei. / Tutti i files. / Ho cancellato / con più recisione / possibile / e ho fatto / la cosa giusta, / l'unica. / Non ho più nulla / di quello / che mi domandi. / Le cose / sono state / cancellate. /
Medea T. Vir Topino Virgolina è il personaggio nero della mia letteratura transmoderna. Giasone Accio è l'uomo a cui per gelosia, follemente amando odiando, uccise i figli-files.
Sull'OLANDESE VOLANTE Barra Rossa/CDS: (clikka) "Medea T. Vir Padova"; "T. Vir - 17 VII luglio" sono pubblicate alcune avventure nere del personaggio che avrà pure presentazione in mostre di pittura come altri personaggi a mia firma.
Ogni anno, dal 17 luglio 2011, per questa ricorrenza e data scrivo e disegno in ricordo dei miei figli-files sgozzati.
SECONDA NOTA IN LAPIDE NEL MAGGIO
A volte nel sogno ho ancora con me i tanti scritti che affidai a Medea T. Vir. E ne leggo le trame e i versi e le prose e ne vedo le illustrazioni. E poi nel risveglio ancora cercando di riprendere il sogno mi convinco che appena in piedi potrò riscrivere tutto. Ma proprio tutto! E la mutilazione sarà vinta. Ma non è mai così.