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:: Claudio Di Scalzo: Camera Mortuaria 2 di Medea T. Vir
02 Luglio 2014

 

CDS: "Seconda camera Mortuaria di Medea T. Vir " - 17 luglio 2011

 

 

Claudio Di Scalzo

17  camere mortuarie

per il 17 VII 2011

 

 2

 

e

scendo impronta nella mia mente verso la camera mortuaria allestita da Medea T Vir scivolando sull’astrazione del male, inciampando sulla cifra della gelosia pugnale sulla gola dei miei figli-files, traducendo con forza contemplativa nel sotterraneo la realtà dell’umano accaduto. Solitaria devozione in tomba per l’assenza di quanto scrissi e che incautamente affidai a mani diventate nemiche. Energia e ardimento nel viaggio verso i morti files mentre sghignazzano facce azteche nella contemporaneità del taglio affilata vibrazione.

E luglio irrequieta verginità nella stratificazione dei sinonimi

E segreto del residuo peccato nelle coppie di parole sventrate femori mummia

E lampo arroventato nero sulle pareti della camera mortuaria in nome proprio

E porta inferi nel pensiero della dominazione parafrastica

E tomba dove i nomi s’aggrappano all’umidità della falce serale perenne

E muschio fantasioso presepe di scritti morti tremore breve nella sposa antonomasia

 

 

 

 

ACCADDE IL 17 LUGLIO 2011

Il 17 luglio 2011 con un sms, ricevetti da Medea T. Vir notizia che quanto le avevo affidato, centinaia di file, e un libro del Canzoniere di Karoline Knabberchen, il Terzo "Viaggiatori da Biblioteca", e disegni, erano stati cancellati come “cose”.

Ho eliminato tutto / e / di nuovo / lo farei. / Tutti i files. / Ho cancellato / con più recisione / possibile / e ho fatto / la cosa giusta, / l'unica. / Non ho più nulla / di quello / che mi domandi. / Le cose / sono state / cancellate. / 

Anche quest’anno, per l’anniversario, torno a narrarla, questa “distruzione”, con i miei strumenti d’autore.

Divido il testo dell’infausto sms in 17 lacerti e ne ricavo 17 camere mortuarie dove deporli. A ricordo dei miei files distrutti. Le camere mortuarie come nella tradizione delle antiche civiltà in dialogo con i morti si raggiungono attraverso cunicoli e sedimenti neri, terrosi, violacei anche. Con improvvise vampe rossastre. Fuochi fatui? Sangue? Pixel telematici bizzarri? Le carte poi tele - ne ricaverò mostra in galleria – saran corredate da testi preghiera-elegia-lapide-evocazione funebre per resurrezioni da venire o già avvenute. Ed ogni testo avrà incipit da un osso dell’sms di Medea T. Vir. Questo ha deciso Giasone Accio.

 

     


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