Home Page Olandese Volante
Home page Site map
::

:: Claudio Di Scalzo: Camera Mortuaria 16 di Medea T. Vir
30 Settembre 2014

CDS: "Sedicesima Camera Mortuaria di Medea T. Vir " - 17 luglio 2011

detta del "Semidio Inca che stinca"

 

 

 

 Claudio Di Scalzo

17  camere mortuarie

per il 17 VII 2011

 

 16

 

Sono state

Seppure il coltello sms di Medea T Vir del 17 luglio 2011 affermi che “le cose sono state cancellate”, il semidio inca nel nero che stinca dalla folta capigliatura - sembra una sotterranea aratura? - che porta come copricapo la camera mortuaria numero 16, ha dei distinguo metafisici transdentali da vociare tali e quali: vuol bergsoneggiare. La realtà delle cose in sé va colta nel suo livello originario. La camera mortuaria dei files-cose scannati questo sono. Adesso è possibile afferrare la realtà vera di quanto fu scritto ancorché cancellato perché viene rivelata con la metafisica e l’intuizione. Medea T. Vir, assassina scioccherella  ha avuto una percezione ordinaria, ha cancellato le cose quadri bizzarri e discontinui, il capellone inca denti neri informa invece che le cose dell’autore Giasone, la loro materia, vanno conosciute nel loro divenire, con un’altra esperienza, quella poetica, del tempo artistico e biografico. Luglio dinamico coraggio, luglio qualitativo silenzio d’armonia, luglio differenziale slancio diapason d’altra esperienza.

 

 

Hanno dalla loro il tempo qualitativo della coscienza, i figli-files cancellati: la Durée, la Durata; vincono, in questo mese, il tempo istantaneo del coltello pugnace della Maga Topino Virgolina misurato dalle convenzioni istintuali: la gelosia, il decoro, la fissità benpensante. Le cose cancellate vivono la loro durata che cambia di natura; fusione e molteplicità di stati di coscienza li annuso col pensiero, mi sussultano nel petto mio di padre Giasone, li respiro sul litorale della marina accanto ad Argo, raggomitolato nella loro tiepida assenza so che la camera mortuaria sarà una durata che conserverà il passato delle cose nel presente e ne arricchirà il carattere nell’assenza.

 

 

Il capellone inca mi fa l’occhiolino da tinca, come a dirmi che nella durata su e giù e suppergiù di quaggiù il ragionamento lo prosegue, in “di quello”, all’indietro, non in modo tetro, nella camera mortuaria 13 e in quella sfarfallante con la Flautista numero 12. Insomma se le cose cancellate son Coscienza, scapeggia il semidio, non son riducibile a quanto è esteriore anche se meccanicamente accoltellate-cancellate, perché posseggono libera spontaneità con una finalità. E con l’amore torneranno realtà: la sposa in leggiadra veste e naso col puntino rosso, offre a Giasone la conchiglia che conserva la voce dello scirocco che mormora doce doce nella rotonda sul mare. Con il bongusto dell’evoluzione creatrice chiara. 

 

 

 

ACCADDE IL 17 LUGLIO 2011

NOTA IN LAPIDE

Il 17 luglio 2011 con un sms, ricevetti da Medea T. Vir notizia che quanto le avevo affidato, centinaia di file, e un libro del Canzoniere di Karoline Knabberchen, il Terzo "Viaggiatori da Biblioteca", e disegni, erano stati cancellati come “cose”. Ne richiedevo l'uso perché il poeta e saggista Giorgio Luzzi aveva in progetto di scrivere sul mio percorso letterario-artistico per una pubblicazione. E contavo di spedirgli miei scritti e la seconda parte di una  "Autoantologia" la cui la prima parte era stata pubblicata sull'annuario Tellus 30 "Nomi per 4 stagioni" nel 2009.

Ho eliminato tutto / e / di nuovo / lo farei. / Tutti i files. / Ho cancellato / con più recisione / possibile / e ho fatto / la cosa giusta, / l'unica. / Non ho più nulla / di quello / che mi domandi. / Le cose / sono state / cancellate. / 

Anche quest’anno, per l’anniversario, torno a narrarla, questa “distruzione”, con i miei strumenti d’autore.

Divido il testo dell’infausto sms in 17 lacerti e ne ricavo 17 camere mortuarie dove deporli. A ricordo dei miei files distrutti. Le camere mortuarie come nella tradizione delle antiche civiltà in dialogo con i morti si raggiungono attraverso cunicoli e sedimenti neri, terrosi, violacei anche. Con improvvise vampe rossastre. Fuochi fatui? Sangue? Pixel telematici bizzarri? Le carte poi tele - ne ricaverò mostra in galleria – saran corredate da testi preghiera-elegia-lapide-evocazione funebre per resurrezioni da venire o già avvenute. Ed ogni testo avrà incipit da un osso dell’sms di Medea T. Vir. Questo ha deciso Giasone Accio.

  


Commenti COMMENTI