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:: Claudio Di Scalzo: Totem di Medea T. Vir - 16
24 Luglio 2015

 

CDS: "Il Totem 'SONO STATEdi Medea T. Vir" - 2015

 

 

 

Claudio Di Scalzo

TOTEM DI MEDEA T. VIR

per il 17 VII 2011

16

"sono state"

(sul Tempo gelato che si scioglie)

Gelato con frutta fresca di stagione. L’avessi avuto sulla cattedra a Gottinga nel 1905 quando affrontavo il problema della temporalità, gentile uditorio nel rumorio del dolce ciborio. Deh! Questo gelato è eccellente perché s’eleva sul prodotto novo stagionale. Questo vale. Anch’io allora gottingando la fresca fenomenologia succosa rivolsi l’attenzione alla maniera con cui si costituivano percezioni ed esperienze. Uh questa susina albicocchina. Sembra che da voi nei porti toschi la susina si colleghi al sesso fresco femminile, me lo confermi Giasone? Confermato susina in tua bocca nello slinguato. Eros greco pisano traduco. Vedete combriccola barbuta questo tipo d’eros nella vita aiuta! Torno a frutta.

Il problema non era per me la definizione metafisica del tempo rispetto all’esistenza che ti pensa che ti lenza che ti dà confidenza! Ma il modo con cui si forma la percezione del tempo nella coscienza. Mi seguite o succhiate ciliegia e nocciolo compreso? Anche lei signor Bolzano unire la grappa in distillato di vinacce di Bassano al frutto pera padovano non le sembra di esagerare? Ah voi del secol settecentesco sapete stare al fresco desco! Mi cheto, deh, sulla grappa che l’acchiappa! A Gottinga non tendevo a scoprire perché temporalmente il tempo esiste (tanto c’è e se c’è dopo il due viene il tre) ma perché  si sfa e fa in noi quando percepiamo cose temporali, quali atti contratti, frutt’atti, uh uh, di coscienza saccarina susina, presiedono a tal percezione. Il Breganze mi scantina la lingua e il gozzo! Nel Totem “sono state” la maga Virgolata china il capo davanti alle cose che credeva cancellate e che invece tornano un po’ sonate (doppio senso deh). Caro Brentano sul tempo lei è stato un pioniere di gran talento con la sua teoria dell’Associazione originaria. Quanto percepito ora vien associato a quanto percepito prima, e il prima percipitato-precipitato in noi diventa irreale epperciò passato.  Son partito da qui e riconosco il debito. Però miglioro la coppa con frutta fresca, m’intende? L’oggetto-cosa temporale è consaputo come ora la convinzione del suo presente s’abbraccia alla consapevolezza del dato che non c’è più; ma l’oggetto temporale resta in noi trattenuto con un atto che chiamo “ritenzione”. La cosa non scompare. Ecco perché nel Totem Medea T. Vir china il capo affranta. Sconcertata. I Figli-files e come li lesse e poi sgozzò stanno in lei. Il profilo che tu Giasone hai disegnato le rivela questa condizione ma che esisterebbe lo stesso anche senza disegno. La mostra veneziana che terminerà con suono e col tempo a Padova però potrà aiutarla a capire che cancellare le cose non era possibile. Nel tempo fenomenologico. E se capirà il suo atto guarirà da quanto compì di spaventoso e follemente stupido. Che scenda in sé con queste scale è l’auspicio di me filosofo dell’umano. Confido lo speri, per la ex moglie-amante, anche il pittore marinaio col gelato in mano. 

 

 

 

 

 

 

ACCADDE IL 17 LUGLIO 2011

 

PRIMA NOTA IN LAPIDE 

Il 17 luglio 2011 con un sms, ricevetti da Medea T. Vir notizia che quanto le avevo affidato, centinaia di file, e un libro del Canzoniere di Karoline Knabberchen, il Terzo "Viaggiatori da Biblioteca", e disegni, erano stati cancellati come “cose”. 

Ho eliminato tutto / e / di nuovo / lo farei. / Tutti i files. / Ho cancellato / con più recisione / possibile / e ho fatto / la cosa giusta, / l'unica. / Non ho più nulla / di quello / che mi domandi. / Le cose / sono state / cancellate. / 

Medea T. Vir Topino Virgolina è il personaggio nero della mia letteratura transmoderna. Giasone Accio è l'uomo a cui per gelosia, follemente amando odiando, uccise i figli-files.

Sull'OLANDESE VOLANTE Barra Rossa/CDS: (clikka) "Medea T. Vir Padova"; "T. Vir - 17 VII luglio" sono pubblicate alcune avventure nere del personaggio che avrà pure presentazione in mostre di pittura come altri personaggi a mia firma. 

Ogni anno, dal 17 luglio 2011, per questa ricorrenza e data scrivo e disegno in ricordo dei miei figli-files sgozzati.

 

SECONDA NOTE IN LAPIDE NEL MAGGIO

A volte nel sogno ho ancora con me i tanti scritti che affidai a Medea T. Vir. E ne leggo le trame e i versi e le prose e ne vedo le illustrazioni. E poi nel risveglio ancora cercando di riprendere il sogno mi convinco che appena in piedi potrò riscrivere tutto. Ma proprio tutto! E la mutilazione sarà vinta. Ma non è mai così.

 

 

 

 


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