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Cronaca/Condensa

:: Claudio Di Scalzo: Su due morti di cui uno Accattone
15 Gennaio 2016

 

Claudio Di Scalzo

SU DUE MORTI DI CUI UNO ACCATTONE

 Ecco!... questa è una foto che mi commuove. M’intenerisce. Uno, col fiocchino, è morto tanti anni fa: e lo celebrano ancora oggi chi da vivo lo metteva in Croce. E le sue intuizioni e metafore contro il Potere sono usate dal Potere per svilirle. Per “salvarlo” dall’uso accademico-cultural-giornalistico bisognerebbe mettersi a cavare dai suoi film come ha reinterpretato il Mito greco, e usare questa spola per l’oggi. Vale anche per la sua narrativa e poesia. L’altro, seduto, è morto ieri. Ha interpretato film del primo, ne ha diretti di propri, ha mantenuto l’anarchismo assoluto nel suo essere fino a passare indenne, con corpo e linguaggio, lì dove indenne, nessuno o pochi, lo restano. Non rivelo il nome del morto ieri. Casomai chi legge ne cerca notizie o vede i film dove è stato protagonista. Per la mia teoria, che chiamo, da decenni STRAPAESANA TELEMATICA O DELL’ANARCHISMO SINGOLO IRRIDUCIBILE, con al centro un LUOGO (qui Roma) e una BIOGRAFIA (quella atipica d’illetterato per stirpe e scelta) impossibile da convertire in prassi accomodanti, il morto di ieri, conferma che si può essere artisti leggendari. Che poi rimarranno nel ricordo nell’esempio. Il morto di ieri, per una combinazione del rovescio, addirittura illuminerà quella del morto più celebre. Vivificandone la letteratura il cinema le sue arti nel complesso. E verrà così confermato che l’amicizia, quella potente e folle in sua cerchiatura, non muore e vince l’oblio.

Ps: Agli altri lascio il mito della Star David Bowie che al confronto del morto di ieri vale ben poco per chi vuole intendere cos’è l’essere nel mondo del Capitale Moloc  e dello Spettacolo Turbo!


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