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:: Sara Esserino: Nessuno ti comanda se sei pastora dei Segni. Ad Accio che progetta L'Olandese Voolante
25 Febbraio 2023







Sara Esserino

NESSUNO TI COMANDA SE SEI PASTORA DEI SEGNI
Ad Accio che progetta L'Olandese Volante
Febbraio 2011

 

È cominciata la transumanza delle pecore in Val Senales, la così detta "Schofschoad". A centinaia le pecorelle si inseguono lungo le strade di montagna per tornare alle loro stalle, dopo una lunga stagione spesa in cerca di pascolo. Oggi son tornate e s'è fatta festa grande in tutto l'Alto Adige: si sono scomodate persino le bande di paese e i bimbi con il vestito della festa, e i tosatori neozelandesi - che sono i migliori al mondo - tosano gli animali senza far loro alcun male fino a 200 capi al giorno a testa. Io son qui per i canti corali il folklore il rapporto musica popolare alpina e colta. Prego San Arturo Benedetti Michelangeli di proteggermi.


Tento di giustificare cosa valga tutta questa transumanza se l’apparento alla poesia in circolazione. A te, Accio, che da decenni inventi blog e siti con esiti - di rivoluzionamento ah beh rivoluzione che parolone - fallimentari e ne progetti addirittura uno nuovo Battezzato L’Olandese Volante.

Ho preso in mano le Georgiche (ma per posarle subito accanto al letto, a causa del gran caldo che non faceva ragionare); vero che l’omino coi baffetti nella baita pastorizzava l’essere poetico; ma la verità, secondo me, è che Pastorizia e Letteratura vanno a braccetto come il camion di Lalo (e con i racconti che da lì derivano) verso Bologna con gli spinaci e tu monello a bordo. Che quando tu vai in giro a rivelare che sei Camionista dei Segni, ereditando un mestiere, io mi devo trovare un altrettanto mestiere sicuro e simbolico; che quando tu rivendichi la tua libertà inventiva di fronte agli assortiti fabbricaversi o fabbricaromanzi pesanti e mugghianti come manzi, ecco io dinnanzi a questo, ho trovato la mia ispirazione: desidero farmi Pastorella di pecorelle dal belato per le stelle, rammemoro qui Leopardi.

Voglio tagliar la strada col mio gregge bianco, col mio candido gregge di parole e invenzioni agli automobilisti impazienti sulle autostrade narcisistiche del web intasate da libri agli amici in affidamento e tormento per venderli senza nocumento del portafoglio avendo stampato l’oro-foglio (gioco come te con le rimette, mi piace, Accio, oh se mi piace) che sulle loro auto da sorpasso mi stanno a guardare mentre lenta e calma porto a pascolare le bestie, e strombazzano e sbuffano, per il tempo in cui attendono, massimo cinque minuti!, gli sgombri la strada.

 



 

Oggi il pastore Jona Hiriwi mi ha raccontato perché è bello far questo mestiere: "Guarda qua Sara - mi ha detto accennando con lo sguardo agli armenti ed ai pascoli - e chi ti comanda qui!?!"

Già, e chi ti comanda? A me, a noi due, nessuno ci comanda nei segni, nella fantasia, e come disporla a piacimento. Così ho deciso, Accio, che mi darò alla pastorizia, prima ancora se mai lo farò di imbarcarmi sull’Olandese Volante, che è secondo me molto più letteraria e redditizia, e ben remunerata in spazi e tempo, e ha un vantaggio indubbio che altri mestieri non posseggono: ti si avvicinano in pochi, anzi sempre meno, puzzi puzzo, puzziamo se vieni con me Accio, di ribellione totale! (altro che le ribellioni telematiche virtuali!), e ci fan "dono" di vederli raramente, giusto quando traversiamo le strade asfaltate, stando essi nei loro abitacoli sudati e in marcia verso un posticcio paesello sfortunello con campanaccio librello! (oh come mi piace rimar e scherzar!) a cui affidare fama di modernità; evitandoci di provar compassione.

La compagnia dei miei segni-pecorelle, della mia fantasia-gregge lana fantastica da tosare a ogni stagione, mi renderà felice. E chi può comandarti su questa pianura, di' un po', Camionista dei Segni? Nessuno, lo so. Né comandare né essere comandati, lo dicevano anche certi anarchici veneziani non solo i tuoi nonni, Accio. Che amavano il mare a cui non si comanda.

Così sarò per metà dei segni la Pastorella e per metà Marinella. Questi gli impegni!


 


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