Home Page Olandese Volante
Home page Site map
::

:: Claudio Di Scalzo: Camera mortuaria 15 di Medea T. Vir
14 Luglio 2014

 

 CDS: "Quindicesima Camera Mortuaria di Medea T. Vir " - 17 luglio 2011

 

 

Claudio Di Scalzo

17  camere mortuarie

per il 17 VII 2011

 

 15 

Le Cose

I figli-files di Giasone detti cose, le cose, da Medea T. Vir giacciono inanimati. Nella camera mortuaria. Il loro bagliore struscia pareti effigiate nell’oscurità espansa d’agnizioni prodigiose per sanguinamento. Loco tenebroso sospeso tattile d’animalità misto ex-poeticità. Pone sguardo sulla scrittura la Maga ombra di se stessa che assassina quanto ritiene prodigio di forma in figure di sintassi e metro. La cosa, le cose in coro però han-hanno sguardo di sberleffo crudele. Afferma - con canzoncina canzonatura - il volto linguaggiuto che la mutilazione, in questa tomba, è rito di passaggio, entriamo nell’alterità d’un regno dove pegno di gelosia ci pose disprezzate cose e così sia. Ma nutrimento e simmetria del taglio ci offre altra assolutezza nell’intemporale bellezza che se non vince epperò scherza il Male molto superficiale. Intendi Mi maga cosa ti Do in Re di testo pesto La così si Fa perché poesia-cosa non sia Sol. Intanto Hartmann Nicolai di Riga filosofo a Marpurgo dirige la banda simbolica tombal-musicale con siderale fenomenologia turbo. A orecchio capisco dove vanno a parare il filosofo, le cose eliminate con lingua di fori effigiate, altrimenti che eroe Giasone sarei!, e deduco che l’oggetto, la cosa poesia cancellata, sussiste indipendentemente dal soggetto, metti Medea T. Vir, e dalle sue modalità prima benedicenti e poi accoltellanti conoscitive; non è modificato l’oggetto cosa poesia da alcun soggetto che v’entra in contatto, anche da una donna maga prima innamorata e poi gelosamente folle sforbiciante, anzi!, accade il contrario, ah ah ah, sogghigna l’effigie tutta lingua rossa tomba tombolata, succede che il soggetto, anche per Medea T. Vir vale, è modificato dal suo entrare in rapporto con l’oggetto-poesia amata-poi-cancellata, in quanto produce, detto meglio diviene esso stesso soggetto, una rappresentazione o un’immagine dell’oggetto.   

Le cose-oggetto restano nel luglio nella loro anonimia temporale sepolte in tomba uguale al kaos vincente ogni premeditazione in vuoto protocollo e le mani di Medea che torse loro il collo.di Medea che torse loro il collo.

 

 

 

 

 

ACCADDE IL 17 LUGLIO 2011

Il 17 luglio 2011 con un sms, ricevetti da Medea T. Vir notizia che quanto le avevo affidato, centinaia di file, e un libro del Canzoniere di Karoline Knabberchen, il Terzo "Viaggiatori da Biblioteca", e disegni, erano stati cancellati come “cose”.

Ho eliminato tutto / e / di nuovo / lo farei. / Tutti i files. / Ho cancellato / con più recisione / possibile / e ho fatto / la cosa giusta, / l'unica. / Non ho più nulla / di quello / che mi domandi. / Le cose / sono state / cancellate. / 

Anche quest’anno, per l’anniversario, torno a narrarla, questa “distruzione”, con i miei strumenti d’autore.

Divido il testo dell’infausto sms in 17 lacerti e ne ricavo 17 camere mortuarie dove deporli. A ricordo dei miei files distrutti. Le camere mortuarie come nella tradizione delle antiche civiltà in dialogo con i morti si raggiungono attraverso cunicoli e sedimenti neri, terrosi, violacei anche. Con improvvise vampe rossastre. Fuochi fatui? Sangue? Pixel telematici bizzarri? Le carte poi tele - ne ricaverò mostra in galleria – saran corredate da testi preghiera-elegia-lapide-evocazione funebre per resurrezioni da venire o già avvenute. Ed ogni testo avrà incipit da un osso dell’sms di Medea T. Vir. Questo ha deciso Giasone Accio.

 

 


Commenti COMMENTI