Accio
GIAPPONESE DI VENEZIA
(30.XI.2010)
Sara Umeka ESserino
Febbre della prugna in punta
di lingua nel cielo che conta
mi diede Umeka nella Padova agreste -
Se sorrise complice al notturno
d’ottobre dal collo piegato
sulla sua sciolta veste
non me n’accorsi.
NOTA
Al mattino presto, a Pisa, scrivo poesia alla maniera Zen per il risveglio di Sara Esserino. In questa vicenda transmoderna da sol levante, zen-zando, in modo progressivo, raggiungo l'amata giapponese di Venezia che assume nomignoli giapponesi sempre nuovi: oggi, 30.XI.2010, "Umeka" tradotto "Profumo di Prugna".