Sara Cardellino
“CANTO DEL VOLTO CELATO”
Ad ACCIO il 14 FEBBRAIO 2010
Trascrizione. Imitazione. Variazione. Nuova partitura. Sara Cardellino dalla tecnica e storia musicale (Sara mi prendeva e prende in giro quando in maniera vernacola dicevo: “Dalla tènnia e novella musiale”) applicandola a poeti che entrambi custodiamo in lettura, come Dino Campana, lei ricavò questo “Canto del volto celato d’amata al bimbo lontano”. Accadeva nel 2010 è accaduto altre volte. Io disegnavo e disegno con la mi’ tènnia quanto lei scrive. A me-mi sembra brava anco in esto mestiere. Ma l’importante è che abbia ‘aro ‘Ampana e ir Bimbo Accio e che me lo riveli il 14 febbraio. Esto San Valentino per Sara non scade ‘ome il latte. Sennò che regalo d’amore sarebbe in mùsia e parola!?
Pino. Noce. Fico. Melograno. Sono alberi che stanno nel cascinale di Accio.
CANTO DEL VOLTO CELATO D’AMATA AL BIMBO LONTANO
(AL MIO ACCIO)
"Un usignolo canta tra i rami del noce. Il poggio è troppo bello sul cielo troppo azzurro. Il fiume canta bene la sua cantilena. È un'ora che guardo lo spazio laggiù e la strada a mezza costa del poggio che vi conduce." Monte Filetto, 25 settembre (Dino Campana, dai Canti Orfici)
Andava e veniva il vento in soffice battito/io o tu/ noi o voi/ appesi oltre la sorte di vetro/ nel ventre piatto di Cristo.
Posavo la testa sul fico caduto a terra/ beccato dal merlo/ dormivano voci/ schiudevano battiti d'ali lungo la croce/ posata del mio corpo
Dove siede l'infanzia?/ se non nel dove del quando ti cibi del vento coperto di spine/ e veloce batte la rotta/ che prima seguisti nel sogno
Tu/ bimbo/ proteso nel fuoco di giochi/ al noce concedi il passo del giorno/ al pino il cuore/ l'anima lunga al melograno.
Fiero vitale conduci passi/ e giunchi di baci/ con ombre di nuvole in poppa/ a sospingerti scocca d'anice/ in bocca
Accanto al canneto/ sboccia un fiore d'ambra/ sul volto/ dell'amata ferita a morte/ dal pallido sole d'aprile/ 'dolce dolce dolce dormire'/ cantava la mano sua all'altra
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