Venere allo specchio cerco nèi nel cerchio
Foto Accio ai tempi del mare agostano
Accio e Sara cardellino
GRECIA FINTA NÉI NÈI MENTRE BRUCIA WEB-POMPEI
(Versi pagati sesterzi da Scita. Chissà come finirà com’è finita)
(Il Quintetto mira a raccontare il Mito in maniera diversa che on line e a stampa vien preso molto sul sèrio come ai tempi di Vincenzo Monti. Senza sconti. O foscoliano non di prima mano. Sara Cardellino allo specchio poi offre spicchio su ‘osa po’ esse il doppio e raddoppio nei tempi di tutte-tutti in photo il lieve glamouretà. Si scansa in coppia l’ovvietà e il gioco possibile a noi due si dà. Intanto Pompei-Web brucia per finta e forme non lasciando nulla sotto cenere lapilli parole immagini che tutto coprono senza fine. Potete non crederci, o voi che leggete, ma tali versi pagati pochi sesterzi mi sembran adatta Critica della Cultura in affascinante cottura. A fine 2021 la coppia da Vecchiano alla Tracia così lascia traccia)
1
Amabile di giacinti il paesaggio
lessati nella forma del fòco.
L’idraulica telematica ondosa
rigurgita parole in sacrificio.
2
Ignara l’acconciai sulla fronte
del porto. Mitezza del destino
nella tazza sorbita d’Anacreonte.
C’è una crepa sotto l’anca
Il capro sott’ella canta.
3
Apollo s’inventò cetra
dopo che l’ebbe musicata
nel becco. Metamorfosi
beata poesia incontrastata.
S’espande il glande lava
propizia. Abbruciato canto.
4
Amorosa mania pianta fiorita
ebbimo sulle dita corpi sesamo
senza nome. Li sa Giunone,
sussurri alla città prestanome.
L’elettronica mira a vuoto
cosa vuoi che sia il mito noto
nel tempo del click mi piace
con l’icona sborrona?
5
Giove bacco lumina
nel suo dire fragranza.
Privilegio del seno di Venere
confinare verso fatalità
un capezzolo l’altro verso
libertà. S’apre mare del web
confinante con il nulla
ch’ogni mito e reale annulla.
Che cé vò fa?, dice Giasone,
sol Medea di ciò si bea.
Sòna sòna fauno caprigno
mentre canna s’annera
ner sòno asprigno brucia
fino in Tracia esto Web-Pompei.
Der Mito bello finto si sarvano i nèi.
-Ma tu Accio di quanto scrivi ne sei convinto?
-Parecchio, Sara, se cerco i nei di te autospecchiata Venere allo specchio senza data. Malattia-mia weberia invece che veneria?
-Rimatore degenere. Come uno scita che già i greci tenevano alla larga. Io Venere farò lo stesso.
-Provaci…