:: Sara Cardellino: Bartok... esilio poi silenzio poi ancora suono della bellezza
10 Aprile 2017
Sara Cardellino
BARTOK... ESILIO POI SILENZIO POI ANCORA SUONO DELLA BELLEZZA
da SUONO PRESO IN PAROLA
Per soccorrere il compositore tanto povero nel suo esilio, che povero rimaneva anche perché non voleva dare lezioni private né accettava il modo di vita feticistico e alienante americano, il violinista Joseph Szigeti, assieme a Fritz Reiner, convinse Sergej Kusevitkij, a commissionare il “Concerto per orchestra”, a Bartok. Dandogli così una remunerazione adeguata al suo splendido talento silenziato. Questa delicatezza mi ricorda quelle degli amici di Leopardi che volevano soccorrerlo, dandogli impegni letterari, per poi accosto offrire al poeta un sostentamento. Il Concerto per orchestra è la prima composizione di Bartok in esilio. Ed è un capolavoro. Che nasce da una tenerezza amicale e d’amore.
Ci sono anche uomini, e grandi artisti, che scelgono il silenzio, quando soffrono l’esilio dalla loro terra, dalla loro culla, dalla loro lingua. Quando si misurano con gli scacchi subiti, gli equivoci presi, la prova della malattia sulle spalle.
Quando provo una leggera nausea per tutte le carriere letterarie e artistiche in corso la cui rifrazione vale un clik sul social e poi passa,… penso al silenzio di Bartok in esilio, penso a Franz Kafka che vuole i suoi libri bruciati e rimanere sconosciuto.
Sara Cardellino ascolta il Concerto per Orchestra di Bartok
Poi in autori come Bartok, c’è molto da imparare per chi vuole transitare la letteratura. Ad esempio Il Concerto per Orchestra, che ascolto da giorni, mi dice che la tradizione concertante barocca utilizzata può valere anche per i tropi e le figure retoriche, e che l’elegia centrale può essere il perno sinfonico del tutto in scrittura, e che se entra nel sublime un fox-trot e arie settecentesche, la composizione transmoderna che ho in testa, da dedicare all'avventura mia con Giasone e Argo, che musica porta nella mia vita, è possibile. E che la comporrò. Nei movimenti adatti. Almeno quanti gli anni in cui fummo separati - io e Giasone - prima di rincontrarci, nel febbraio 2017.
Claudio Di Scalzo
(SUONO PRESO IN PAROLA non ha pari, né di uguali, nella letteratura e nelle arti. Perché questa originale esperienza può avere parentele nel mondo del fumetto o di alcune serie televisive. Il “Suono preso in parola”, con prtotagonisti Sara Cardellino e Accio, come già il “Canzoniere di Karoline Knabberchen” sono strutture estetiche popolari, che coniugano empiti del melodramma ed i generi più popolari con i linguaggi più alti della filosofia, del mito, della teologia, del sublime e del tragico – Questa prassi la ritroviamo in altre avventure con altri personaggi sempre sull’Olandese Volante Transmoderno)