Fabio Nardi: "Foglia di magnolia, ago di pino, pagina di Karoline con Marcel"
WILLIAM BUTLER YEATS
SAILING TO BYZANTIUM
VERSO BISANZIO LOFOTEN
A Karoline Knebberchen la traduttrice Sara Cardellino
nel 36° della morte
VERSO BISANZIO… LOFOTEN
I
Qui tutto è giovane, e ringiovanisce giorno dopo giorno.
I giovani avvinti uno all’altro, sugli alberi volatili
(morenti generazioni) intenti a cantare,
salmoni a cascata, mari stipati di sgombri,
carne pesce uccelli, per tutta l’estiva stagione
lodano quanto è generato nasce muore.
Rapiti in quella sensuale melodia, tutti trascurano
i monumenti dell’intelletto che non invecchia.
II
L’uomo nella sua anzianità è ben misera cosa,
sdrucito cappotto retto da un bastone,
a menoché l’anima non batta le mani cantando,
e canti più intensamente ad ogni strappo
nel suo mortale abito; ma non c’è qui scuola
di canto bensì studio di monumenti
d’alta magnificenza intellettuale;
per questo varcai i mari e sono giunto
alla città sacra di Bisanzio.
III
O sapienti, o voi che abitate il sacro fuoco di Dio
come nell’oro mosaico sopra parete, uscite
dal fuoco sacro, scendete in fila a spirale,
e siate i maestri di canto della mia anima,
consumate il mio cuore ammalato di desideri
e impiantato nel morente animale, esso non sa
niente di sé; raccoglietemi
nell’artifizio dell’eternità.
(...)
WILLIAM BUTLER YEATS
SAILING TO BYZANTIUM
I
That is no country for old men.
The young in one another’s arms, birds in the trees –
Those dying generations – at their song,
The salmon-falls, the mackerel-crowded seas,
Fish, flesh, or fowl, commend all summer long
Whatever is begotten, born, and dies.
Caught in that sensual music all neglect
Monuments of unageing intellect.
II
An aged man is but a paltry thing,
A tattered coat upon a stick, unless
Soul clap its hands and sing, and louder sing
For every tatter in its mortal dress,
Nor is there singing school but studying
Monuments of its own magnificence;
And therefore I have sailed the seas and come
To the holy city of Byzantium.
III
O sages standing in God’s holy fire
As in the gold mosaic of a wall,
Come from the holy fire, perne in a gyre,
And be the singing-masters of my soul.
Consume my heart away; sick with desire
And fastened to a dying animal
It knows not what it is; and gather me
Into the artifice of eternity.
(...)
Karoline Knabberchen
Guarda Engadina 10 aprile 1959 - 1984 20 agosto Austvågøy Lofoten Norvegia
Accio,… ho tradotto tre strofe di “Sailing to Byzantium” per dedicarle il 20 agosto a Karoline Knabberchen nel trentaseiesimo della sua morte alle Lofoten isola di Austvågøy. Ho sostituito il verso in prima stesura di Yeats: “Here all is young and grows young day by day” a quello della versione defintiva: That is no country for old men. Si confà di più alla giovinezza della nostra Karoline personaggio e della reale donna da te conosciuta. So che è un azzardo ingiustificato, una lesione al mestiere della traduzione ma tu capirai il mio intento elegiaco per un lutto che L’Olandese Volante onora e ricorda. Non so quanto Karoline Knabberchen (Guarda 10 aprile 1979 – Lofoten isola Austvågøy 20 agosto 1984) abbia letto il poeta e drammaturgo irlandese, però questa poesia che ingloba teorie e filosofie e teatro aristocratico (Nô giapponese) m’è sembrata adatta a lei al suo giovanile tormento metafisico e religioso. Sara Cardellino
Sara Cardellino, adatta poesia del maestro teosofico per l’angelo svizzero che maestria ne possedeva tanta nell’incrociare il pensiero teologico e filosofico del teismo dell’esistenzialismo. A corredo una pagina manoscritta dal suo taccuino con citazione da Marcel. Che dice tutto di lei di Fabio Nardi.