Bruno Magoni: "Karoline Knabberchen alle Lofoten" - 1990
POESIA D’AMORE PER SAN VALENTINO
ORA CHE SEI VENUTA
Ora che sei venuta,
che con passo di danza sei entrata
nella mia vita
quasi folata in una stanza chiusa –
a festeggiarti, bene tanto atteso,
le parole mi mancano e la voce
e tacerti vicino già mi basta.
Il pigolìo così che assorda il bosco
al nascere dell’alba, ammutolisce
quando sull’orizzonte balza il sole.
Ma te la mia inquietudine cercava
quando ragazzo
nella notte d’estate mi facevo
alla finestra come soffocato:
che non sapevo, m’affannava il cuore.
E tutte tue sono le parole
che, come l’acqua all’orlo che trabocca,
alla bocca venivano da sole,
l’ore deserte, quando s’avanzavan
puerilmente le mie labbra d’uomo
da sé, per desiderio di baciare…
Camillo Sbarbaro (1888-1967)
STAVO PER DIRTI ADDIO
Stavo per dirti "Addio!"; ma subito
ho frenato la mia voce e sono ancora qui.
Separarmi da te mi fa paura: è spaventoso,
come l'amara notte di Acheronte.
Splendore del mattino è il tuo; ma è muto
il giorno: tu invece mi porti in dono la tua voce,
anche più dolce di un canto di Sirena. In lei è sospesa
ogni speranza del mio cuore.
Paolo Silenziario (VI sec.)
VIOLENTO DESIDERIO...
Violento desiderio ha fatto nodo nel mio cuore
e buia nebbia sugli occhi mi ha versato,
rubandomi la molle anima dal petto.
Disperato giaccio nel desiderio,
senza respiro, le ossa trafitte
da dolori atroci, per colpa degli dèi.
Archiloco (VII a. C)
DEVO PARAGONARTI A UNA GIORNATA ESTIVA?
Devo paragonarti a una giornata estiva?
Tu sei più incantevole e mite.
Impetuosi venti scuotono le tenere gemme di maggio
e il corso dell'estate è fin troppo breve.
Talvolta troppo caldo splende l'occhio del cielo
e spesso il suo aureo volto è offuscato,
e ogni bellezza col tempo perde il suo fulgore,
sciupata dal caso o dal corso mutevole della natura.
Ma la tua eterna estate non sfiorirà,
né perderai possesso della tua bellezza;
né morte si vanterà di coprirti con la sua ombra,
poiché tu cresci nel tempo in versi eterni.
Finché uomini e occhi vedono,
vivranno questi miei versi, e daranno vita a te.
William Shakespeare (1564-1616)
CAMICETTA
Posa le mani
sulla mia camicetta bianca
e profumo di lavanda accogli uomo strano
e senza pudore. Tutto il lago è un velo
ma solo io aspetto lo squarcio.
Karoline Knabberchen
(Svizzera, Guarda, 1959 - Norvegia, Lofoten, 1984)
SINOPIA CON FIORE
Se io ti amo come non posso che amare
fra le unghie delle rose e nella verzura furente
del giardino inospitale, che provi ogni sottile brivido
sulla mia pelle e che l'anima sulle labbra, sei mio sei mio,
rispecchi sempre quanto m'hai rubato.
Karoline Knabberchen
SEI LA MIA SCHIAVITÙ SEI LA MIA LIBERTÀ
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne nelle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.
Nazim Hikmet (1902-1963)
LA COPPA RIDE DI DOLCEZZA
La coppa ride di dolcezza: ha sfiorato - dice - la bocca
chiacchierina dell'amorosa Zenòfila.
Beata! Ah se zenofila appoggiasse le labbra alle mie labbra
e d'un sorso bevesse la mia anima!
Meleagro (140-70 a.C.)
LETTERA CON ELISIR
Chi ama non è mai solo, scrivi. Non fare il bambino
aggiungi. E sentirmi redarguito da te, mia Karoline, proprio ora
che la sera vince l'incognita della brace accesa nel bene,
in tutto il tuo bene, mai elisir d'amore
da me fu più delibato sulle labbra.
Fabio Nardi (Vecchiano, 1952)
TI HA CHIESTO
Una ragazza ti ha chiesto: Che cosa è poesia?
Volevi dirle: Già il fatto che esisti, ah sì, che tu esisti,
e che nel tremore e stupore,
che sono testimonianza del miracolo,
soffrendo mi ingelosisco della tua piena bellezza,
e che non posso baciarti e con te non mi posso giacere,
e che non ho nulla, e colui che è sprovvisto di doni
è costretto a cantare...
Ma non glielo hai detto, hai taciuto
e lei non ha udito il canto...
Vladimir Holan (1905-1980)
SEPARAZIONE
Sì. La volontà ha deciso. Ma come può il cuore
che giace molto al di sotto della superficie
delle livellate ragioni che l'occhio vede -
come può il cuore decidere
di bandire per sempre questo viso amato?
Agli occhi stellati, tra le cannedel buio,
rinunziare? Alla luce dentro la cecità del corpo?
Per dimostrare che erano perduti in ogni modo
e accettare i moncherini incespicanti della consolazione?
Sotto il sonno, sotto il giorno,
sotto la terra, nella galleria del midollo,
amore immutabile giura che tutto è immutato, e sa
che ciò che non ha rimane ancora quanto possiede.
Stephen Spender (1909-1995)
SENZA LA GIOIA D'AMORE, COS'È MAI
Senza la gioia d'amore, cos'è mai
la vita? Un re,
un dio, senza amore
- io non lo invidio
Simonide (556 ca-468 a.C.)