ALAIN RESNAIS ED ENKI BILAL
Gli artisti autentici creano i loro mondi. L’universo di Enki Bilal vi coinvolge fin dalla prima tavola di una storia. Ciò che di lui mi interessa particolarmente è la capacità di manipolare lo spazio.
CDS
LE FOTO RITROVATE DI FABIO NARDI E KAROLINE KNABBERCHEN
DA SARA CARDELLINO
Questa riflessione del regista Alain Resnais, dedicata al fumettista e scenografo Enki Bilal, e più in generale all’artista che ha la ventura di crescere autentico nelle arti grazie al suo immaginario, l’ho sempre avuta cara. Anche perché Bilal è uno dei miei fumettisti preferiti e la considerazione sullo spazio disegnato e sceneggiato che una sola prima tavola, nel suo incipit, è capace di suggerire al lettore prima di altre cento e cento, la tenni presente nel “modellare” il “Canzoniere di Karoline Knabberchen” cominciato nel 1979 eche tuttora prosegue.
Nel 1980 Bilal aveva pubblicato la prima parte, in Francia, della Fiera degli Immortali. (Trilogia terminata nel 1992 che noi in Italia potevamo leggere su Alter Linus. Che lessi da militare, stando nell’89° BTG “Salerno” in intervento nel terremoto irpino. Se un artista autentico deve saper manipolare lo spazio, tradussi, uno scrittore deve trattare ogni genere delle arti, ricavarne narrazioni e legami tra lo spazio e i tempi dei protagonisti che, in questo caso, la storia di Karoline Knabberchen era anche vita reale, trasfigurata, degli autori: una poetessa svizzera e Claudio Di Scalzo che con lei vive, personaggio-doppio, come Fabio Nardi.
A distanza di tanti anni, in questo luglio 2017, Enki Bilal, la sua opera, e l’arrivo-ritorno, (clikka) di Sara Cardellino nel mio caotico, di stanza in stanza, cascinale casa colonica dalle varie soffitte, ci ha riservato una sorpresa che ha a che fare con lo spazio dell’immaginario e con l’autenticità di un vissuto che volli, e che assieme alla musicista veneziana ancora voglio, possa tentare di “rivelare” un mondo creato in arte in scrittura: Quello di Karoline Knabberchen e di Fabio Nardi fotografo. E, aggiungo, Sara Cardellino, per la prima volta giunge a Vecchiano-cascinale e unica persona sale nelle soffitte: ove stanno anche carte e immagini del mondo di KK morta per suicidio alle Lofoten il 20 agosto 1984.
Rivelo questo “incatesimo”.
-Claudio in questo mobile da cucina anni cinquanta che cosa tieni?
-A vecchiano li chiamavano “mettitutto”. L’ho ritinto di giallo limone. Troneggiava nella cucina. Dietro le tre porticine in basso ci sono riviste di fumetti: la raccolta di Alter Linus e altre. Smontato l'ho portato e rimontato nelle soffitte.
-Ne posso sfogliare alcune?
-Non ti conviene tirarle fuori, l’ho impilate per numero. Stan lì da trent’anni. Tanto le avventure di Pratt e Bilal e Tardi ce l’ho in volume. Prendi quelli…
-Dai fammele sfogliare… poi le rimetto a posto!
-No! sono nelle buste di plastica per evitare che il pesciolino d’argento ne mangi i bordi colorati!
-Pesciolino d’argento?… e cos’è?
-Cos’è cos’è! È un insetto piccolissimo argentato che si dimena… qui lo chiamano così. Non so il suo nome vero… ha masticato il n. 1 di Dylan Dog rovinandolo e pure l’1 di Diabolik. Migliaia di euro! Con questi due numeri ci pagavamo L’Olandese Volante a Retesì…
- E Pratt e Tardi e Bilal in rivista?
-Pure questi autori ha sbocconcellato qua e là… anche il numero di Alter Linus che la Milano Libri pubblicò con un’unica pagina a due facce piegata tutta a colori della grandezza di 2 m x 1,50 circa… un poster gigantesco!
-Dai fammela vedere…
-No, Sara… prima andiamo a Lucca… poi
-Adesso!… voglio vedere la serie… anche le prime tavole di Bilal che disegna la Fiera degli Immortali… com’è che diceva Resnais di lui?
- Gli artisti autentici creano i loro mondi.
-Ecco! Se mi ritieni un’artista che può diventare autentica… non puoi negarmi di leggere Bilal in rivista!
-Va bene… ma poi rimetti tutto a posto… e il gelato lo paghi te.
-Sì… io tre palline e tu cinque!
-Ehmm… vediamo… vediamo queste buste… dove vai?
-Vado dalla Nada… a vedé cosa fa per pranzo di pesce… m’è montato il nervoso!…
Dieci minuti dopo, la voce eccitata di Sara Cardellino mi chiama dall'abbaino: Accio che scoperta! Vieni vieni vieni…
Salgo a balzi la scala. Le scale. E vedo.
Nella rivista dove compariravano le tavole di Bilal avevo nascosto decine di foto in bianco e nero, scattate nel 1984 in Normandia e Olanda e Belgio, soprattutto Bruges, nel drammatico viaggio che si sarebbe concluso con la morte di Karoline Knabberchen alle Lofoten in Norvegia.
La parte del “Canzoniere di KK” scritta a Bruges ritrovava le sue fotografie*.
E Sara Cardellino, la donna che Accio/Fabio Nardi ama dopo Karoline Knabberchen, trova un altro capitolo. Che io e Sara scriveremo. E vivremo. Anzi la scoperta delle foto perdute l’abbiamo già vissuta. E tutto ciò non so se significa che noi due siamo artisti “autentici” che han creato il loro mondo e mondi, so però che questa è una simbologia, una religione. E ne siamo felici. Di averla con noi due. Ricordando Karoline e le sue tente età.
I libri tornano a chi li scrisse e visse...
* Questa parte non è stata pubblicata nell’annuario Tellus 24/25 Scritture Celesti - Poesie in cerca di Dio, 2003, “Belgio con figure di passione”. Parte del Canzoniere di Karoline Knabberchen, Libro Quinto, Tomo I: “Viaggio attorno a un volto”.