:: Claudio Di Scalzo: Arpa Maggiolino Karoline. Canzoniere di Karoline Knabberchen
13 Maggio 2013
Claudio Di Scalzo
ARPA MAGGIOLINO KAROLINE
(Canzoniere di Karoline Knabberchen)
Breve inizio
Trono imperlato affanno, dietro l’orto notturno affondo di luna – falce, la tua presenza brama l’ora cupa del cameo crepuscolare
- amante favella del sol lievitante in buio margine – ove l’argine attinge e il Serchio striglia tempie di vento
– stinge un concerto d’arpe insofferenti al canto e carpe fiumeggianti, tanto dell’eburneo pianto
– del cielo plumbeo, del funereo che sgatta – oltre il muricciolo. A che serve disnuvolar respiri nel tanto che sgoccia dai fronti opposti, arcuati delle tempie retiche?
– pasticciato trono affanno penitente, dove risuono un margine di vento, indefinito e spento.
– oltre l’amaro tetto riposa il firmamento - alloggio, sonno sfranto della fronte senza leggio, più scava nel petto dell’amato più sverna il rintano - allontanato.
– oltretudine, breve inizio della luce. Un’appena-separazione converge nella beatitudine campestre che risuona pianto
– perché dove resuscita il vento, tra mani e scapole incrinati battenti, e il candore opaco del giorno controluce, risuona l’arpa del maggiolino
Claudio Di Scalzo
da "Le età dell'angelo svizzero Karoline Knabberchen"