A PALAZZO D’ACCURSIO FO UN DISCURSIO
Centrale termica con imputato
A Bologna per caldo interdetto
Ricorda mentre vien fotografato
... D’aver scritto sol per suo diletto
Bologna Transmoderna - Foto Sara Esserino/Cardellino
(16 giugno 2011)
TRA L'ARNO E IL SERCHIO E L'EUROPA
Claudio Di Scalzo detto Accio nasce a Vecchiano (l'otto dicembre 1952 di sette mesi, e per questo si toglie un anno) e fra l’Arno e il Serchio sotto una torre medievale che guarda dai suoi spalti la più nobile Torre Pendente distante pochi chilometri. Le amate presenze, avvertite nella crescita, sono quelle di Ungaretti di Byron di Shelley di Puccini dell’anarchico Libertario Di Scalzo detto Lalo: suo padre. Marina di Vecchiano, Torre del Lago, Viareggio, come sfondo. Studia a Pisa. Aderisce a Lotta Continua a fine anni Sessanta. L'unico ad apprezzarne l'arte concettuale e la poesia sperimentale, tra tanti realisti devoti al Realismo più o meno socialista, è Adriano Sofri. Che rincontrerà in Sellerio e nel carcere di Don Bosco in certe visite. All'università di Pisa frequenta un isolato Giorgio Colli. Abbandona la politica nel 1976, dopo lo scioglimento di Lotta Continua, per dedicarsi ai viaggi in Europa (resiede a Parigi e Londra dove suo zio Lenino, poi ribattezzato a forza dal fascismo come Beppino, aveva un albergo in Montparnasse), alla fotografia, alla scrittura. Ha praticato, anche defilandosi da adepti troppo chierici, la Poesia Visuale e la Mail Art come journal visivo, immagine scritturata, diario segnico; pubblica (auto-contagocciandosi) su riviste di settore come GEIGER di Adriano Spatola e DOC(K)S di Julien Blaine, LETTERA INTERNAZIONALE, L’IMMAGINAZIONE (Manni Editore), ZETA (anche come redattore, Campanotto Editore). Tra le sue mostre predilige le prime, quella del 1977, alla GALLERIA NADAR di Pisa (la galleria ha cessato da tempo l'attività) su "Il quadro e le sue identità" frutto delle frequentazioni parigine di Marcelin Playnet e delle teorie di Tel Quel e quella di Stoccolma nel 1980 "From Italy, By Mail", a cura dell'Istituto Italiano di Cultura. E quelle del 1987, rispettivamente a Udine, con catalogo, curato da Adriano Spatola "Parola Immagine-Immagine Parola" (dove presenta un'opera da CARDIODRAMMA, "Cuor Mio Sottosopra", tratta dal "Canzoniere di Karoline Knabberchen", adesso in Tellus 29, "Febbre d'amore", 2008) e quella a Lecce curata da Lamberto Pignotti dove espone opere dedicate a Federigo Tozzi.
Collabora negli anni Ottanta con Daniela Marcheschi ad alcune ricerche su Collodi e la linea umoristica nella narrativa italiana. Con la traduttrice Margherita Stein viaggia e inventa poemi visuali e narrativi.
Nel pisano e in Versilia, negli anni Settanta, vive splendide avventure in compagnia del barbiere di Nodica Fatticcioni Paolo detto Il Pazzo. Tra sale da ballo, Capannina, Bussola, e ribellioni insolite parecchio ludiche e interpretazioni varie dello spirito del Burlator di Siviglia. Unitamente a caccia di frodo e parecchia pesca con barca a vela (Il Pazzo appare nel weblog Tellusfoglio e nel Tellus 26, "Vite con ribellioni").
A Lucca Comics, fin dalle prime edizioni, negli anni Settanta, gestendo uno stand con "fumetti usati e nuovi", frequenta Hugo Pratt, Andrea Pazienza (che porterà nella rivista Zeta/Campanotto. Collaborazione interrotta dalla morte del geniale fumettista nel 1988), Solano Lopez (L'Eternauta), Vittorio Giardino. Di cui conserva preziosi disegni.
A Vecchiano-Pisa inventa la FABBRICA DEGLI OGGETTI UTILI (F.O.U) con la quale partecipa al movimento della MAIL ART. Sue cartoline raggiungono i luoghi più disparati e lì stanno anche in collezioni pubbliche e private. La mostra a Forte dei Marmi "Political Satire Post Scriptum" si inserisce nella variegata opposizione con gli strumenti dell'ironia al Brigatismo Rosso e alla politica del PCI in materia di Compromesso storico con la D.C.
Collabora per mostre, con catalogo, col pittore (clikka) Antonio Papasso. A cui dedicherà anni dopo il libro-catalogo "Antonio Papasso: Il tutto e il Niente" per la mostra antologica al Museo di Arte Contemporanea di Roma. Precedentemente "Una mina nella memoria" con Sanguineti, Dorfles, Alfredo Giuliani.
In Valchiavenna, insegnando letteratura nella Ragioneria-Liceo della cittadina, si dedica al poeta "minore" Giovanni Bertacchi. Autore del "Canzoniere delle Alpi". Ripubblicandone sulla rivista TELLUS inediti. E partecipando a convegni dedicati alla poesia alpina ed al poeta. Grazie al viatico di Guido Scaramellini. Ha in corso la cura di una antologia esaustiva sull'autore che comprenda inediti, diario, corsi universitari a Padova.
Frequenta Attilio Pandini. Giornalista. Una delle penne più indipendenti e ironiche del panorama giornalistico italiano. Vicedirettore di ABC settimanale (impegnato con Loris Fortuna e pannella nella lotta per Il Divorzio e altri diritti civili) - Direttore di "Risorgimento Socialista" quotidiano, dalla vita breve, ma uno dei pochi anti-totalitari e voce del dissenso comunista e socialista contro L'URSS. Nell'immediato Dopoguerra.
Risiede a Casciana Terme. Qui frequenta la partigiana Teresa Mattei. Deputata alla Costituente per il PCI. Ideatrice della Mimosa per la festa della Donna. Poi allontanatasi dal PCI con critiche al Totalitarismo dei paesi dell'EST e dell'URSS, sostenendo i movimenti extraparlamentari e antifascisti neglia nni sessanta e settanta.
Nel 1988 sviluppa l'idea di una rivista che nasca in Provincia e tematizzi il selvatico e ogni decostruzione nei linguaggi e nella letteratura e nella filosofia. Progettando un ACCESSO RIVOLUZIONARIO AL MESTIERE DI ARTISTA. Da qui la rivista TELLUS (1990-2009) che ha contribuito a fondare ed alla quale partecipa ai primi fascicoli ed agli ultimi prima del Duemila. La rivista TELLUS viene diretta da CDS dal 2003 al 2009, inventandola come annuario di 250 pagine, sei complessivi, in un rapporto simbiotico con il giornale TELLUSfolio Giornale Telematico Glocale (2005-2009) cresciuto sulle teorie e linguaggi di Tellus e inventato con l'azienda Retesì. Dopo la sua direzione Tellusfolio è diventato un giornale on line da inserire nella galassia del Partito radicale.
Esordisce nella narrativa nel 1997 con il romanzo epistolare Vecchiano, un paese. Lettere a Antonio Tabucchi per i tipi della Feltrinelli. Del suo passaggio in Feltrinelli ricorda l'amicizia con Giulia Maldifassi (settore pubbliche relazioni) e Gabriella D'Ina allora Direttore Editoriale che di libri se ne intendeva avendo collaborato all'insuperabile Dizionario Bompiani delle Opere e degli Autori e le cene in casa Feltrinelli: per i vini e i disegni di Klimt sulle pareti.
Come critico cura per la GALLERIA PECCOLO di Livorno, mostre con catalogo per Giovanni Boffa, Raffaella Formenti, Henri Michaux, Jacques Villeglé, pittori d'Art Brut. Per altre gallerie e musei: De Chirico, Medardo Rosso, Arturo Martini. Il rapporto con il gallerista Roberto Peccolo è fondamentale per conoscere, frequentare, artisti legati al Lettrismo ed al Situazionismo. Le forme in arte più rivoluzionarie del secondo dopoguerra.
In Valchiavenna ha scritto sull'Art Brut di Bruno dell'Ava (con il libro "L'Alfabeto del Custode"); sull'arte favolisco-surreale della chiavennasca Maria Errani, sul morbegnese Bruno Magoni. Ha organizzato mostre al Mulino Bottonera per la Comunità Montana della Valchiavenna. Sostenuto l'attribuzione del Premio madesimo ad Alda Merini. Di quell'incontro, poi pubblicate sull'Annuario TELLUS 24-25 "Poesie in Cerca di Dio", tre poesia scritte per l'occasione dalla poetessa e dedicate a Chiavenna. Si Scambia, anche per progetti editorial-pittorici con Bruno Ritter. Una delle firme dell'arte contemporanea svizzera più rivelanti. Con studio a Chiavenna.
E' presente con un saggio, nel volume "Natale Borsetti: la mia resistenza non armata" che narra l'esperienza tragica degli I.M.I, soldati italiani catturati dai nazisti dopo l'8 settembre, ed inviati nei campi di concentramento. Curato dall'editrice Alessandra Borsetti per i tipi della Morgana Edizioni. Sempre per lo stesso editore ha pubblicato un breve saggio sull'attore Alessandro Benvenuti.
Organizza, a Carrara, la mostra, nell'agosto 2005, di gran successo (visto il tema era prevedibile!) di pubblico e vendite di opere: IMMAGINARIAMENTE... EROS. E' il primo e unico catalogo, come TELLUSmostre, legato alla rivista-annuario. Una delle prime mostre nello Stivale italico su Eros-arte-Fumetto.
La sua opera più ampia è il Canzoniere in vita e in morte di Karoline Knabberchen composto da dodici libri. Anticipazioni del Canzoniere sono uscite sulla rivista-annuario TELLUS (1990-2009). Ha fondato, nel 2005, e diretto il giornale telematico glocale on line Tellusfolio fino al dicembre 2009. Nella primavera 2010 ha proposto sul Web TUTTI I FIGLI DI TELLUS. Tellusfoglio; Tellus in Love, Compagna Tellus, Vecchiano un paese, Manuale di classe-manuale Tellus (per la scuola).
Nel 2010-2011 inizia a sviluppare con l'azienda Retesì di Sondrio il progetto tecnico de L'OLANDESE VOLANTE on line. Sull’Olandese Volante, anche nella sezione IMMAGINARIO, suoi eteronimi poi proseguiti come personaggi: Alice Pagès, Aglaia, Rina Rètis, Medea T. Vir, Mara Zap, Luigia zamorano, Santissimo.
Sul weblog Tellusfoglio (fondato nella primavera 2010) ha proposto serie di Graphic Novel e Graphic Bio con personaggi come Golem e Mara Zap, Marco Pachi e Rosa Mollica, Luigia Zamorano e Accio Esploratore. Altri personaggi on line (in cui stabilmente si è trasferito ad inizio anni Duemila) sono Nese Zen-Zero, Nat Blà Blà, Il Pilota d’aereo e Christine Crea, Buck Eden. Personaggi tra fumetto e poema in prosa. Anche affidati a Facebook come Claudio Di Scalzo. Spesso compare usando il proprio soprannome ACCIO anche in sigla A.C.C.I.O /Azione Comunista Comunitaria Internazionalista Orientata). Il doppio, come Fotografo, con cui ha firmato anche delle mostre, è FABIO NARDI.
Tra i critici che hanno scritto sulla sua avventura in scrittura e colore (sul Corriere della Sera, la Repubblica, L'Indice dei libri, La rivista dei libri, Tuttolibri ecc e su riviste di critica letteraria...) gli preme ricordare Lamberto Pignotti, Antonio Tabucchi, Daniela Marcheschi, Alessandro Fo, Piero Cudini, Nico Orengo, Giulio Nascimbeni, Giorgio Luzzi, Carlo Alberto Madrignani.
Antonio Tabucchi nel suo primo romanzo "Piazza d'Italia" rende personaggio, come Garibaldo, Libertario Di Scalzo detto Lalo mio padre. partigiano. Per la sua morte nel giugno 1995 scrive "Campane del mio villaggio" illustrate da Davide Benati. Dove ricorda la nostra amicizia.
La mappa più ampia (in forma d'antologia) sulla sua produzione sta nell'annuario TELLUS 30 "Narrazioni per 4 stagioni" (L'ultimo della serie, uscito nel 2009. Volume esaurito) con il titolo: AUTOANTOLOGIA SCALZA 1, Sei cuccioli Di Scalzo, generi sui generis: Romanzo breve, Racconti in versi, Epistola (Dipinti Animati nella Musica Imbustati), Umorismo (Marco Pachi), Critica d'Arte, Poesia Visiva.
In Rete e su Facebook pubblica tavole (come supplementi dell'Olandese Volante) dedicate ai suoi personaggi con disegni: Aglaia Melò, Mara Zap, Luigia Zamorano, Alice Pagès ecc
La sua attività di autore è stata inserita nel volume della filosofa Rosa María Rodríguez Magda sulla "Condizione Transmoderna" pubblicata in Spagna e tradotta in varie lingue.
Recentemente dopo 40 anni, è tornato alla fotografia, usando ancora l'eteronimo di Fabio Nardi.
Collabora al quotidiano LA PROVINCIA DI SONDRIO/L'ORDINE supplemento cultura di Pietro Berra.
(Quando ne avrò voglia, aggiornerò questo profilo, che scrissi a fine 2012. Ancora non m'è venuta e siamo al 1 gennaio 2017)
L'UNICA NOTA BIOGRAFICA DA AGGIUNGERE... E CHE PER ME VALE... E' CHE LA DOMENICA DELLE PALME 2017... è tornata nella mia vita, dopo 5 ANNI e E 5 MESI... tanto da diventare LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE NEL CUORE DELLO STESSO UOMO... SARA CARDELLINO.
A questo punto dell'estetica - della poesia della letteratura, della frequentazione d'intellettuali, poeti, teorici, scrittori in carriera, accademici, finti accademici - che già m'importava poco prima, e che aveva portato nella mia vita la sciagura della perdita di Karoline Knabberchen (20 agosto 1984) fidanzata di Fabio Nardi, e il 20 novembre 2011 alla perdita di Sara Esserino/Cardellino... me ne importa men che meno. Zero. Nulla. Pertanto cessando ogni attività in materia di segni, anche per il romanzo western del 9 GENNAIO 2017 (del quale sull'Olandese Volante ci son alcuni capitoli),... da ora in avanti mi dedico a chi amo (non voglio perdere ancora chi è fondamenta della mia vita per fatti d'estetica), ai compagni paesani (che comunisti e rivoluzionari lo son davvero, non come certi intellettuali da operetta grottesca o macabra in circolazione) ed alla pesca di orate a Marina Di Vecchiano. Tanti saluti a chi passa di qui... ACCIO
Sara sono in pericolo. Ho bisogno di te.
Dieci petrarchista in rivelata vista
SARA CARDELLINO E ACCIO
la Domenica delle Palme 2017
LA RIVIERA DEL BRENTA IERI E OGGI A VILLA MALCONTENTA
SARA E ACCIO A BOCCA DI SERCHIO. CON STEVENSON.
A B C FINALE CHE SEMPRE VALE
Tutto quando sopra ammucchiato, ovviamente, avendo letto fin da giovanissiomo Flaubert, profetizzante un destino della letteratura e dell'estetica verso lo Sciocchezzaio e la Bêtise e la profezia di un mondo con milioni di impiegati copiatori alla Bouvard et Pecuchet,... ha ben poca importanza. A) Se anche fosse originale quanto da me ideato, in un totale o quasi nascondimento, a parte il "sotterraneo a cielo aperto" dei miei siti in rete, si perderebbe nel mare dello Sciocchezzaio. B) Se anche la mia estetica fosse sciocca sempre sarebbe indistinta nell'oceano di segni in scioccheria alla deriva eterna. C) Tendo alla trascendenza dell'anima. E se trovo, dopo morto, un qualche Paradiso ovviamente quanto da me scritto e disegnato e fotografato non avrà importanza perché generato dall'Inferno terrestre. Se il passo oltre è il Nulla. Che volete mi possa importare di scritti e disegni! che lascio come lumino acceso!
da L'IMMAGINAZIONE di Piero Manni, 1991
con il titolo "Bambino con destino poetico"
BIO SINTETICA E BAMBINESCA
Vivo in Valchiavenna-Valtellina. Nel piccolo paese alpino di San Cassiano Valchiavenna. Amata patria alpina. Ho sposato Silvae Lo (Tellus 29, "Febbre d'Amore") e ho tre figli: Lucia, Ines, Dario. La mia prima casa, raccontata nel romanzo epistolare e fotografico "Vecchiano, un paese. Lettere a Antonio Tabucchi" (Feltrinelli, 1997) è vicina al mare. Un giorno vi tornerò. Lì mi chiamano Accio. Come da bambino. E sono dentro a un racconto orale che narra le mie avventure. Esso vale mille volte la nota qui sopra trascritta. In tanti hanno libri, e libretti, e mostre e titoli vari. In pochi un racconto orale e se uno capita a Vecchiano, in estate o sotto le feste di Natale e Pasqua, e chiede nella zona... dove abita Accio?... qualcuno vi accompagnerà a un cancello verde, un pino, una magnolia, un noce e poi a me che sto sulla porta.
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