Fabio Nardi: “Le foto che ti appartennero…” - 1985
(Archivio, negativi e stampe furono distrutti, assieme alla camera oscura a Guarda in Engadina, dalla madre di Karoline Knabberchen, Gerda Zweifel, a fine agosto 1984. Mi incolpava del suicidio della figlia. Su alcune stampe bruciate sopravvissute ho ricavato frammenti. Ricalchi a matita per l’intero. Colorazioni cenere disperazione. Tornerò, prima o poi, a fotografare i luoghi miei e di Karoline Knabberchen. Assenza e presenza. Per vincere una distruzione confidando anch’io nella protezione di certe suole e manto. Nella nostra Religione - FN, agosto 2015)
Claudio Di Scalzo
L’ABBIGLIAMENTO MISTICO DI KAROLINE KNABBERCHEN
Se devo ridurre all’essenziale il mio abbigliamento scelgo scarpe cucite per me dal mistico della Riforma Böhme e un mantello cucito da Pascal.
Böhme nelle suole mi scrive, mentre vado verso una possibile aurora marina, che Dio è la negazione di tutto ciò che è finito e mutevole. Che dall’abisso dell’insensatezza di quanto non dura, ci si salva affidandoci alla Trinità divina. Passo in avanti con fermo coraggio perché il Padre è la Volontà; la sosta sulle dita del Figlio è il Sentimento; lo slancio nello Spirito conduce Volontà e Sentimento nel linguaggio e nell’ispirazione.
Questo il cammino le scarpe.
E sulla nudità, cucita sul mantello che mi copre, quanto Pascal tenne nel suo vestito:
Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe
Non dei filosofi e degli scienziati
Certezza, certezza, sentimento, gioia, pace
Dio di Gesù Cristo
(dal “Canzoniere di Karoline Knabberchen” - agosto 2015)