Sara Cardellino a Parigi con Théodor de Banville
Accio e Cardellino
VIAGGIARE STANDO AL CHIUSO CON THÉODOR DE BANVILLE A PARIGI
(marzo 2020)
-Se dico Parigi, secondo ottocento, come mi ci porti Accio? Hai detto che “possiamo viaggiare senza il cascinale lasciare”!
-Ci andiamo con Théodor de Banville. Guarda come si fa. Dammi quella matita Conté, non quella, la numero 2 extra fine, intanto che strizzo giallo e celeste e scelgo il pennello di martora adatto.
-Disegni il poeta?
-Anche lui, ma dopo, la Poesia sei tu! Specialmente oggi 21 Marzo. Sarai damina col cappellino che rima con Cardellino.
-E tu?
-Io non ci sono nel disegno, sennò traduttore, pittore, mi sembra un po’ troppo. Ma se proprio vuoi che ci stia immaginami come un cavallo di Degas che arriva ultimo e tu all'ippodromo di Longchamp hai scommesso su di lui.
-Tieni la matita, te l'ho anche temperata, cavallo scalzo, che con me arrivi primo perlomeno il primo giorno di primavera,… la poesia te la leggo io.
THÉODOR DE BANVILLE (1823 - 1891)
IL MATTINO
Quando si sveglia il mattino
nel Lussemburgo deserto giardino,
sul verde prato in concerto
i passeri crean festino.
Le foglie in raso fino
ogni notturno pianto han coperto.
Quando si sveglia il mattino
nel Lussemburgo deserto.
Il Cardellino al Quartier Latino,
alla quale il coro è offerto,
pranza con miche all’aperto.
Folleggia, in pose da birichino
quando si sveglia il mattino.
LE MATIN
Lorsque s’éveille le Matin
Au Luxembourg encor désert,
En chantant dans le gazon vert
Les oiselets font leur festin.
Les feuilles sont comme un satin
Des larmes de la nuit couvert,
Lorsque s’éveille le Matin
Au Luxembourg encor désert.
Le moineau du quartier Latin,
Pour qui se donne le concert,
A des miettes pour son dessert,
Et folâtre comme un lutin
Lorsque s’éveille le Matin.