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:: Antonio Delfini: Racconto non finito 3
11 Aprile 2013

 
 
CDS: "Antonio Delfini in estate" - Aprile 2013
 
 
ANTONIO DELFINI
RACCONTO NON FINITO
CAPITOLO 3

La mia vita a V. avrebbe dovuto essere molto noiosa. E io invece la rendevo impossibile. Non mi riusciva di sopportare più di un giorno la compagnia dei borghesi del posto, uomini o donne che fossero. Sì che ben presto, dopo la presentazione, disimparavo di averli conosciuti. Io non salutavo nessuno; escluso qualche vecchio del porto, coi quali mi fermavo a conversare sul tempo; e i bambini che raccoglievo in gruppo, nei giorni di sole, per fotografarli con la mia Kodak.

Il viso, gli occhi della tedesca, fatti di un'acqua diaccia e verde, e il suo corpo perfetto di ballerina dei sogni, mi perseguitavano notte  egiorno: mi davano l'estro di riflettere, al di fuori di ogni cosa giustificabile, sulla malinconia, la disperazione, l'inutilità, la solitudine del mio caso che poteva in fondo risolversi da un momento all'altro. Tante volte, quando stavo alla finestra del mio ufficio, guardando l'alberatura dei velieri, e ascoltando l'acqua del canale, improvvisamente rotta, di tanto in tanto, dai remi dei barcaioli traghettanti e dal passaggio lento delle paranze; mi era avvenuto d'angustiarmi, non per il mio amore mancato, ma per il mio essere ostinato e maniaco. "Poiché la mia non era una passione" dicevo "era peggio di una malattia; forse un incomprensibile e invalicabile deserto".

...continua


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