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:: Giorgio De Chirico: Cavalli antichi
31 Maggio 2013

 
 
 
 
 
 
Giorgio de Chirico
 
Cavalli antichi
 
Se pesti il cielo scosceso, ondulato di ciocche fumose e sparse, d’un’Antigone chiusa nell’eterno abbandono delle Leggi, se, ti dico: l’orizzonte non avrà altre pieghe, che queste soffici e assolute alghe notturne, fioritura del frutto contronatura;
ma il marmo, ti dico, non è solo nei palazzi: giù nelle vaghe menti è senno imprigionato acquatico segno che il cavallo spira. Sacro Arione, l’unico parlante -alogos, “senza parola” è detto altrimenti l’ellenico hippos, froge aperte sbuffanti sotto il cielo brumoso d’Antigone- sacro Arione, dicevo, emerso da terre tremule, tocchi di pane per mostri marini.
Vagito che risuona in un vuoto fatto di cose, senza mammelle senza latte a nutrirne il vigore.
 
Chiara Catapano


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