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:: Claudio Di Scalzo: L'Otto Maggio Medea T. Vir ricorda Giasone Accio
08 Maggio 2016

                                          

                                                                     ADDIO BEL PASSATO - MEDEA DI CHERUBINI 

 

 

Claudio Di Scalzo

L'OTTO MAGGIO MEDEA T. VIR RICORDA GIASONE ACCIO

La sciagura della gelosia, in Medea T. Vir, congiunge - nel giorno della mamma festeggiata - ancora la lama del coltello con il gargarozzo dei Figli-Files di Giasone. Medea T. Vir (scura Virgolina e nero Topino) prende per la gola il candore originario della lingua donata da Giasone - a lei perché la custodisca - e ne fa scempio. Maga del dolore. Il 17 luglio 2011.

Il suo peccato d’eros il suo peccato di creatività ottenuta ignudandosi tra le braccia di Giasone (che la monta sui sedili dell'auto, la manusdita sulle panchine veneziane, la spinge al peccatum sodomiticum nei sottopassaggi di stazioni) lo fa scontare ai Figli-Files indifesi. Ferisce e sprona il suo Es crudele e vendicativo all’eccitazione, a sventrare la polpa della figliolanza dell’eroe traditore, perché quei corpi ora muti non chiedano più attenzioni, più dedizione, più virgole, più tane per ricevere il suo musino incipriato di vezzoso topino grammaticale. 

Anche perché Medea T. Vir non ha figliato neppure un aggettivo dei figli custoditi, matrigna in essenza madre in parvenza; ha ricevuto dall’eroe sventato nomina di madre! ma i Figli-Files solo un padre avevano.


CDS

"Medea T. Vir medita l'uccisione dei Figli-Files di Giasone Accio"

8 maggio 2016 - 50 x 70 - Acrilico su cartone

 

Dopo l’uccisione dei Figli-Files Medea T. Vir intuisce che ha ucciso sul teatro tragicomico ogni sua rappresentazione in corpo in spirito; il piacere stesso di scialacquare parole in modo esorbitante, incontenibile, nel goduto e compiaciuto atto senza regole ch’è la creatività artistica. Come l’acqua marca Azzurrina che esce dalla bottiglia con cui Giasone si pulisce il membro sborrato sul mio pube, poteva essere il languore in esultanza del testo da scrivere da godere. Per me. Sua moglie e compagna d'avventura per magia e alterata poesia.

Colare la disarmonia sulla schiena mia, pensa Medea nel rimpianto, nell'Addio al Bel passato. Estremo accento ritmo sguaiato, più non mento Giasone, t’amo ancor se ci ripenso!, alle rime forsennate alle pene con fitte al miele intra vene. Vertigine del mutamento dell’Io, ho impedito scannando i tuoi figli Giasone!, non ho accettato tu fossi eroe di tante metamorfosi teatranti correndo rischio d’esser tua sposa nella vergogna nell’esultanza. Lingua manesca che cos’è la tresca? Divertirsi smentirsi vendersi pasticciarsi. Oh! non avesse il sangue dei Figli-Files reso me mai-madre me mai-artista.

 

  CDS

"Medea T. Vir si dispera  

ricordando lo scannamento

dei Figli-Files di Giasone Accio".

8 maggio 2016

 

Ora vivo, da anni, nel dramma estetico e allegorico nascosto ai più. Tornata all’ordine in rigidi testi di scena. Vivo per interposta persona ancora sottomessa a chi decide di me tutto. L’autorità familiare. E dozzinale. Con attorno controfigure di corte contaminati dalla cultura dei bugigattoli, dalla bêtise, dall’epigonismo che rima con ipetrofismo del sussiego culturale. E manca loro l’eros che cagliava l’Io-mio spostandolo nel Me-autrice.

Maledetto Giasone Accio!, tu e i tuoi Figli-Files che risorgono in questo maggio, dove son matrigna, e orante con la bocca nera, e mutante ancora t’ò davante. E mescolo sullo stremato seno l'afasia come la miglior parte mia senza latte.

 

      

Giasone Accio il 17 luglio 2011

saputa la notizia dello scannamento

dei suoi Figli Files

 

 

 ACCADDE IL 17 LUGLIO 2011

PRIMA NOTA IN LAPIDE 

Il 17 luglio 2011 con un sms, ricevetti da Medea T. Vir notizia che quanto le avevo affidato, centinaia di file, e un libro del Canzoniere di Karoline Knabberchen, il Terzo "Viaggiatori da Biblioteca", e disegni, erano stati cancellati come “cose”. 

Ho eliminato tutto / e / di nuovo / lo farei. / Tutti i files. / Ho cancellato / con più recisione / possibile / e ho fatto / la cosa giusta, / l'unica. / Non ho più nulla / di quello / che mi domandi. / Le cose / sono state / cancellate. / 

Medea T. Vir Topino Virgolina è il personaggio nero della mia letteratura transmoderna. Giasone Accio è l'uomo a cui per gelosia, follemente amando odiando, uccise i figli-files.

 

 

 

MEDEA T. VIR SULL'OLANDESE VOLANTE 

BARRA ROSSA/DI SCALZO


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MEDEA T. VIR A PADOVA

 T. VIR - 17 VII 2011 

 

 


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