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:: Medea T. Vir: Se il cameriere tra i tavolini è Giasone Accio
17 Maggio 2015

                                                     

 

 

Medea T. Vir

SE IL CAMERIERE TRA I TAVOLINI È GIASONE ACCIO

(racconto breve con foto disegno sarabanda)

 

Tavolini sbilenchi nel conformismo del pomeriggio. Tovagliette sorvegliano il brusio

del pavé incollato alle ruote della bicicletta. Ricordo quando mi dicesti

 "Sono passato nella vita delle persone amate come il cameriere

tra i tavolini”. Anche nella mia, Giasone Accio.

 

CDS: "Tavolini motorini biciclette sui sassolini" - Padova, V 2015

 

La fotografia l’hai catturata da qualche video perché ti piaceva la benda nera?, è una presa in giro alla mia inutile magia scura che ti scorticò i figli? M'irridi perché altri n'hai accudito. E non con me sposa tradita.

Tu sai che gli oggetti, con i corpi desideranti a loro legati, balzano nelle fratture e nel movimento senza fine dell’inconscio! E se tu sei il cameriere o il marinaio indifferente al porto, la tua assenza impone a me che guardo, che a questo tavolino in fotografia siedo impietrita, di scoprire che sul tavolino sta la morte del mio eros perché me lo rubasti, servendomelo, come mancia. Deglutisco l'esistenza nel rimpianto che rancorosa mi fece usare il coltello dopo il cucchiaino. 

Ascolto: "Sono passato nella tua vita come un cameriere tra i tavolini", come fossi qui tu a pronunciare questa bestemmia. So che l'unica possibilità di tornare poetessa sarebbe di scrivere sulla mancia che cameriere mi facesti. Ficco le unghie nel tessuto amaranto. Mi stacco un pelo dalle braccia di marmo.

Sul portacenere squilibra il tuo cazzo sigaro che fumerò. Trinciato. Fumarti nel ventre di questa sbilenca fotografia riconduce al sesso di mio padre. Rovescio l'immagine nel suo sporco, la mancia diventa il linguaggio interdetto dalla morte ricevuta ferendo scritti come fossero carne nostra. Sperma umido da essiccare. Ancora ghiaccia maculo le caviglie del ricordo di te, maledetto Giasone, cameriere nel maggio in questa via della mia città.

Nelle cuffie ascolto la sarabanda di Nicola Matteis. Mi calmo, appena un poco.

 

 

CDS: " Medea T. Vir nel maggio oscuro" - 10 maggio 2015


 

 

ACCADDE IL 17 LUGLIO 2011

NOTA IN LAPIDE 

Il 17 luglio 2011 con un sms, ricevetti da Medea T. Vir notizia che quanto le avevo affidato, centinaia di file, e un libro del Canzoniere di Karoline Knabberchen, il Terzo "Viaggiatori da Biblioteca", e disegni, erano stati cancellati come “cose”. 

Ho eliminato tutto / e / di nuovo / lo farei. / Tutti i files. / Ho cancellato / con più recisione / possibile / e ho fatto / la cosa giusta, / l'unica. / Non ho più nulla / di quello / che mi domandi. / Le cose / sono state / cancellate. / 

Medea T. Vir Topino Virgolina è il personaggio nero della mia letteratura transmoderna. Giasone Accio è l'uomo che odia. A cui per gelosia uccise i figli-files.

 

CDS

"Giasone Accio cameriere ironico" - V 2015

 

In questo maggio 2015, MEDEA T. VIR personaggio, appare a narrare la città di Padova. Anche come descrizione e racconto di fotografie che ho scattato l'otto e nove di questo mese nella città.  

Sull'OLANDESE VOLANTE Barra Rossa/CDS: "Medea T. Vir - 17 VII luglio" sono pubblicate alcune avventure nere del personaggio che avrà pure presentazione in mostre di pittura come altri personaggi a mia firma. 

 

 


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