Pittore da murate: "Van Gogh ad Arles". Pizza Rossa per i morti
12 III 2012
COMUNISTI AD ARLES
I
Al tempo dei minimali traslochi
dalla pittura alla poesia di viaggio
traversando Arles (a me pittore di murate
per navi commerciali) venne detto dal vento
(in Provenza soffia a bestia)
che un uomo creato a copia
del grano maturo
si sarebbe esploso addosso del rosso
per cacciare dei corvi sopra al capo.
Non mi venne rivelato il suo nome.
I giornali raccontavano fatti dell’agosto 1888.
Chiesi in giro se c’era un predicatore
del bello divino
con cui confessarmi con cui parlare
di segni e destino.
II
L’eredità del Rodano dipinto
dall’Uomo giallo grano
fece foce nel colloquio
(non trovai un predicatore
o santo folle con cui parlare)
che ebbi con un biliardo
dove le stecche posate sul panno verde
ne accoglievano riflessi stellati.
Giocavo ad Arles una stranita presenza
nella nudità del vaticinio vitale.
La natura del viaggio, il mio,
intagliava alla radice futuro e passato
senza presente.
Anch’io avrei dipinto
ignaro d’essermi consegnato
all’imitazione (io comunista cattolico,
e mi prendevano in giro per questo)
di un pittore comunista evangelico,
in una sola notte del marzo 2012.
Rodano ad Arles - Di qui e di la l'attracco non va
Pittore da murate - 6 marzo 2012
NOTA SU PIZZA PER I MORTI
Pizza rossa per i morti è un poema, feuilleton?, grafico (intendo esporlo-recitarlo in galleria e reading adatti) in progress dedicato al socialismo e al comunismo. Più ampiamente al Movimento Operaio. Con lapidi, cartoline, poesia visiva, fotografia, collage, pittura, narrative art… verrà proposta un'interpretazione neo-pop-concettuale del Comunismo. Essendo parte del mio romanzo esistenziale, 1968-1976, cercherò di raccontarlo alla mia maniera.
Pizza per i morti perché come una bobina di pellicola verrà proiettata e riavvolta. Pizza perché racconto noioso di morti. Pizza perché se è una quattro stagioni contempla: primavera ottocentesca utopistica, estate primo-novecentesca d’entusiasmi, autunno di contraddizioni irrisolvibili, inverno anche di gulag e tragedie e sviste epocali. Però il compito dell’arte e della letteratura è il racconto, la narrazione, il disvelamento che inventi quanto sopravanza ogni sterile schematismo ideologico. Se questo sarà non solo un poema illustrato di morti lo dirà il tempo. Io sono un autore che, anche grazie alle nuove tecnologie ed al web e all'uso di tutti i generi, sempre tenta d'inventare e proporre nuovi percorsi all'immaginario ed al reale. Forse son TRANSMODERNO - cds