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:: Scalzo Flobert e Poesia Bętise
10 Novembre 2014

 

 

Claudio Di Scalzo

SCALZO FLOBERT

INVESTIGATORE DELLA POESIA  BÊTISE 

Il mondo sta correndo un pericolo immondo, la diffusione senza controllo, sulla rete e sulla carta stampata e nelle fiere con la diffusione della Poesia  Bêtise e cioè Deficiente e Stronza ed allora L’Investigatore SCALZO FLOBERT la combatte con ogni mezzo usando poteri umani nei generi e disumani de-generi. Se la Poesia  Bêtise-Stronza non verrà fermata o quantomeno rivelata nel suo immenso corpo mutante l’idea stessa di Letteratura ne verrà irrimediabilmente deturpata e le generazioni future penseranno che Cavalcanti o Montale siano stati degli extraterrestri capitati per caso nel nostro mondo.

 

 

 

INTERVISTA  A CLAUDIO DI SCALZO SUL PERSONAGGIO SCALZO  FLOBERT

A cura di Chiara Catapano

CC: Perché questo personaggio?

CDS: Per combattere con il grottesco e l’umorismo la Poesia Bêtise. Come immaginario segnico probabile usi quello di derivazione manga e quello dell’astrazione lirica italiana riversato su Tavole Tellus. Come sarà scrittura e testualità lo rivelerà l’ispirazione in progress.

CC: Pensi un tipo di parodia o c’è dell’altro? Potresti ai lettori dell’OV rivelare qualche segreto?

CDS: Non intendo una parodia classica come semplice rovesciamento che poi finisce quasi per nobilitare il modello preso di mira, casomai vorrei sprigionare un neo-surrealismo barocco che riveli come questa poesia-stronza sia la degenerazione ultima, sul web, dello sciocchezzaio pseudo-romantico già intravisto da Flaubert. Da qui il nome del personaggio.  Una poesia che si nutre di luoghi comuni, stilemi rimasticati, furbizie accademiche, ruffianerie, vampirismo mieloso sulla sofferenza e varie malattie, e che, nella sua normalità deficiente è una vera e propria malattia del senso poetico. Insomma la Poesia Stronza è il rovesciamento perfetto, praticato in massa, della poesia che in occidente da Omero è arrivata quantomeno ad Eliot.

CC: Se ho capito bene pensi addirittura, modello Flaubert, di antologizzarla, perché gli idioti e le idiote che la praticano, migliaia di Bouvard e Pécouchet, sono al lavoro giorno e notte.

CDS: Magari copiassero e  trascrivessero poesia dai maestri come gli idioti di Flaubert afcevano con le varie scienze, no, chi scrive Poesia Bêtise pensa di essere originale, innovativo, e necessario a che lo leggano lo commentino lo comprino. Il web ha reso possibile la più grande idiozia planetaria di stronzaggine mai avvenuta.

CC: Ipotizzi con questo un ritorno ad una selezione, ad una scelta? Scalzo Flobert lotta scegliendo?

CDS: Nessun ritorno al passato novecentesco è possibile e neppure auspicabile. Per avere ancora gerarchie vassallatiche? Per carità. Ci sono anche oggi on line ma son ridicole. Ininfluenti. Scalzo Flobert non sceglie il grano dalla gramigna. Ogni grano poetico è soffocato dalla stronzaggine. Però Scalzo Flobert indaga, investiga, il mostro, le sue apparizioni, lo inscatola, e lo rende merce di maggior qualità stronza! Una sorta di Ready-made assurdo. Anche molto vendibile.

CC: Questa è la tua tesi e cioè che la poesia, ma anche la narrativa,  Bêtise siano l’orizzonte dell’epoca attuale. Il linguaggio per l’epoca dei socia-network e dei nuovi media.

CDS: Sì, questo è lo spettacolo senza tempo che accade, come per i polli in batteria sotto al neon, i poeti della   Bêtise beccano continuamente il pastone del poetume e s’ingrossano e si piumano a vista d’occhio, e vista Facebook, per poi essere macellati e insaccati nell’oblio. Fanno tenerezza e pena. Ma fanno anche l’uovo del linguaggio commestibile adatto a molteplici lettori di nicchia e di spicchio che vivono di forum, gruppi di discussione, amicizie farlocche, premi dementi, spogliarelli indecenti di superlativi, pianti orrendi sulle malattie degli altri, e così via.

CC: Una volta mi raccontasti di un annuario Tellus con esperimento di prosa e poesia Bêtise!

 

 

CDS: Ah, è vero, quale migliore esempio di una qual mia certa preveggenza. Disperata sia chiaro cara Chiara! Fondando Tellusfolio giornale telematico glocale entrai in contatto con poeti e poetesse e devoti alla scrittura come confessione. Alcuni di area Bêtisiana. Allora ho confezionato in “Nomi per 4 Stagioni” dall’Illuminismo a Internet, una sezione di poesia al femminile “Tastiera Rosa pallido”, e tra, alcuni miei eteronimi e personaggi come Karoline Knabberchen, Aglaia, Alice Pagès, e semi-eteronimi come Margherita Stein, ho pubblicati scrittura d’area  Bêtise o vicina allo sdolcinamento mieloso post-romantico. E in ciò convinto che non la scrittura erede del ‘900 come quella dei miei personaggi era adatta al web bensì quella di queste persone che chi sfoglierà, se mai accadrà perché il volume è esaurito, potrà verificarne la perfetta contiguità ai linguaggi poetici inutili  e pseudo-poetici oggi in voga. Per un “mi piace”, ovvio, perché la Poesia  Bêtise, non ha alcuna possibilità di restare oltre una bereve temporalità, però può, ingoiare, annientare, “smerdare” la poesia ancora degna che pure viene scritta, e per questo SCALZO FLOBERT indaga e uccide,se necessario, le stronzate. E i nomi accosti.

 CC: Ci sarà dunque da divertirsi per i lettori dell'Olandese Volante!

CDS: Certamente e avremo sopra di noi la protezione degli spiriti magni come Swift e Voltaire.

 


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