Claudio Di Scalzo

TU SÌ QUE VALES POETAS BÊTISE 

Il primo fu Flaubert a intuire che il mondo che sarebbe venuto sarebbe stato dominato dallo sciocchezzaio, dalla stronzaggine, cioè dalla  Bêtise… ma in poesia è stato Montale il Cassandro per eccellenza… quando si è messo a scrivere poesie idiote e l’ha lasciate in eredità ai posteri e alla cura di Annalisa Cima. Ed i critici han discettato, han scelto, han paragonato agli Ossi di seppia e così via. Montale semplicemente ci avvertiva, scherzando crudelmente  sul corpo stesso della sua poesia e sua biografia,… che la poesia era morta. Certo, i poeti, quelli veri avrebbero potuto anche continuare a scriverla, con ottime raccolte, ma sarebbero stati sommersi dalla poesia stronza balorda ebete, dai versi prodotti da poeti e poetesse in totale stupidità demente dall'ombelico al dente. Convinti però di stare nella poesia soltanto perché confessavano disgrazie, morti infauste, cancri inventati, bambini sofferenti, vecchi abbandonati, cani nel canile sfregiati oppure il gabbiano sulla riva felice, l’amplesso con molto miele e poco sesso, l’amore infelice extraconiugale, il bimbo che cresce felice, il fiore nel campicello al sol bello, oppure la malora del mondo con assassinati sullo sfondo: guerre scannagente, bombardamenti, fame di materie prime, alluvioni, persino la pioggia sull’uva imprevista che danneggia il raccolto.

 

 

E poi, poi?, oh poi premi di poesia fitti come funghi dopo la pioggia tossica; giurie altisonanti con poeti giudici col riportino e poeti col sonaglino giovanil misto viperino, e tanti partecipanti con targa che subito scolorirà mostrando lor terga; e scuole e asili e palestre e sagre delle anguille e della polenta a gioir per tal versi ad adottarne la risonanza come poesia che s’intende perché non pende e addirittura che andrebbe studiata ed a memoria marmorizzata; e festival commerciali in città con sviluppo di rifiuti biche ma con formiche poetiche dove si vende di tutto: dignità compresa per l'applausina la fotina la citazioncina on line con festicciola del main; ed editori di poesia a pagamento e trastullamento d’incapaci versificatori, famelici come roditori a prometter carriere e visibilità al poeta più di qui che di là con la scarsa creatività, ad accender cerino luminosità alla poetessa con la rima fessa o dal verso libero che starebbe meglio in frigorifero!

 

 

Insomma un Kaos inestricabile di baggianate e idiozie e santità posticce e piccole perversioni dell’ego; poesia scritta da tutti, sorta di comunismo invece che virtuoso melmoso; poesia alla portata della missionaria che cura i disperati della prostituzione; poesia della cyber-stalker - e qui sta il maglio e l'incaglio - cresciuta su Facebook con diverse identità che sceltone una da propria anagrafe vera stampa e pompa virtù e braciole di esclamativi sulla bellezza del poetare in montagna e al mare; poesia dell’anziano versificatore che ha stretto la mano ai poeti d’un intera generazione ricordando ogni sfuggente palmo dei maestri: indifferente, carezzevole, distratto, ingrato… ma pur sempre una frequentazione; poesia del poeta da blog e da raccoltina ruffiana che recensisce ogni scoreggina vana ma con editore con bagno pubblico ventilato sperando d'averne vantaggi entrando nel giro del cacatoio nazionale certificato CNC; poesia del poeta finto-maledetto che si lamenta come ciucciando un sorbetto ognidì il suo gatto fa la pipì sul canapè senza miagolare un beh; poesia del pluripremiato accademico universitario intestarditosi d’esser poeta perché vive da asceta - il santino di Rilke e Padre Pio sta sul comodino per il crepuscolo dell'Io - con le conoscenze vassallatiche giuste dove si benedicon supposte e la corte di studentesse dalle scarse favelle ma con anime linde e belle… insomma questa è la POESIA BÊTISE  certificata… dinanzi alla quale posso esclamare, parodiando, si potrà mai parodiare?, una trasmissione di Canale 5,…  

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