:: Accio: Sara Capei Corti notturno col lupetto a sé stretto fino al diurno 21 febbraio
29 Settembre 2022
Accio: Sara Capei Corti notturno col lupetto a sé stretto fino al diurno 21 febbraio
acrilico acquarello carboncino
Accio
SARA CAPEI CORTI NOTTURNO COL LUPETTO
A SÉ STRETTO
FINO AL DIURNO
21 FEBBRAIO 2012
Questa tavola di Sara Capei Corti notturno col lupetto a sé stretto fino al diurno, 21 febbraio 2012, rivela come, separato dall’amata, che nel frattempo penitente si era tosata, procedevo in dedizione disegnata e musicata. Rivelando a me stesso a lei, se in futuro mi avesse prima o poi letto, snodi fondamentali della vicenda amorosa in suo dipinto detto.
La disegno con i capelli corti e ironica nel notturno giallino con me-lupetto a lei vicino. Tutto è carezzevole, ingenuo, bambinesco da parte mia. Però è notte nel cascinale. A quel punto gli studi di musica, dei compositori e generi, mi fanno pensare a chi inventò il “Notturno” moderno in partitura che non fu Chopin bensì John Field (1782-1837). È lui che fa al caso mio per venir adatto a completar il disegno di Sara Capei Corti con me Lupetto stupito nel sottotetto!
Perché Field per primo tolse il Notturno dall’idea settecentesca di musica come intrattenimento all’aperto. Il notturno sta là, fuori, sulle colline non più neoclassiche ma benda scura verdastra giallina sotto la luna; però il soggetto staziona in casa salotto cucina camera abbaino. Anch’io sto nel cascinale al primo piano o nella soffitta e guardo fuori.
C’è ancora intrattenimento ma il notturno fieldiano è solitario, son così solo senza te Sara!, guarda il proprio essere: evoca toni di poesia stupefatta sognante. Il notturno di Field è INGENUO: nel senso romantico del termine, devo esser chiaro su questo punto, che identifica l’ingenuità con la spontaneità; ch’è lo stato proprio della Natura.
La mia natura Sara Capei Corti è ingenua, ecco perché son nel Notturno come Lupetto domestico sul tuo grembo, e vo verso il diurno: spero con carezza tua verso mio pelo.
Come Lupetto Accio, nel Notturno di Field, mutuando il clima dal compositore, voglio evitare che la coppia stia nella malinconia lunare nera disperante e malata come poi saranno i Notturni sentimentali di Chopin. Certamente la punta più alta artisticamente del genere, irraggiungibile da parte del fondatore Field, ma a me-mi sta bene così, Sara capei Corti, rimanere ingenuo in amore e nelle arti. Spontaneo bambinesco anche in età avanzata. E, spero, che per questo tu, una notte che va verso l’alba, prima o poi deciderai di tornare.
“Mi sono tagliata i capelli tanto corti da somigliare alla monaca penitente che divento tu assente. Quest’ultimo gioco in rima ti faccia sapere, Claudio, che la mia sofferenza è pari alla tua. Ma ho compiuto l’unica scelta impostami!!! dal tuo comportamento immorale in materia vita arti. Ora cappuccio sulla testa sulla parola verso te. Resti soltanto la musica quando dovrò suonarla. Qualche foto ove febbre scuoto. Se ciò ti raggiungerà non dipende da me. O forse sì!”. (Dicembre 2011)