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Fotale Fatale

:: Claudio Di scalzo: La fotografia sull'Olandese Volante. Fotale Fatale VI
10 Giugno 2013

 

Henri Berssenbrugge: Mien Dumayer van Twist. Stampa alla gomma, 1910.
Gabinetto grafico dell'Università di Leida
 


 

CLAUDIO DI SCALZO
LA FOTOGRAFIA SULL’OLANDESE VOLANTE
(SPIEGATA CON L’AIUTO DI BERSSENBRUGGE - FOTALE FATALE VI)
 
Il fotografo si chiama Henri Berssenbrugge. Nato olandese predilige la cornice parigina. In basso nella fotografia, inventata nel 1910, sta scritto Mien Dumayer van Twist. E così si presenta nel Gabinetto grafico dell’università di Leida. Dove la ri-fotografai in un mio viaggio nei Paesi Bassi. Primi anni Ottanta. E da oggi, rilanciata dall’Olandese Volante, apparirà anche on line. Dove, tra altre notevoli opere fotografiche dell’autore, non si trova. Allora, come Fabio Nardi avevo un certo mestiere per la fotografia e molte curiosità, concettuali, su come e dove sguardo e camera oscura potessero catturare l’esistente. E Barthes scriveva saggi fondamentali sulla questione. Oggi, la modella, e Henri Berssenbrugge, dedito alla fotografia che assume in sé il carattere della pittura, mi aiuterà a scrivere su come intendo la fotografia sul giornale-rivista veliero intrepido wagneriano. Questione basilare! Perché L’Olandese Volante è per metà visuale. Dove l’immagine svolge un ruolo portante. Scansiamo a priori, nell’atto fondativo della testata, l’idea di essere on line un surrogato delle noiose pagine di riviste e rivistine novecentesche. In cui eccellono blog e siti vari “culturali”.
La fotografia di Berssenbrugge è una stampa alla gomma, e allora, agli albori del “fotografare”, la gomma arabica fungeva da collodio e tramite complessi procedimenti in materia di grassi e gelatina si ottenevano sfumati pittorici. Il nostro olandese in questo era maestro. Basta vedere come mette in contrapposizione la massa scura dei capelli con la veste bianca. I mezzi toni sono zittiti, esaltati i contrasti enigmatici, la gomma funziona alla perfezione, e il principio compositivo attrae dai polsi alle sopracciglia: detta le regole al nostro sguardo su come percepire discontinuità e continuità di un corpo che ci chiama, nel-di-dentro alla “presa”.
 
Oggi la fotografia. La storia della fotografia, nell’epoca digitale e del web, è irrimediabilmente mutata. Processo irreversibile. Ed essendo mutato il rapporto che l’obiettivo ha con i soggetti da fotografare, pur permanendo l’esclusione dietro le lenti di chi scatta, quanto è testo visivo, dunque anche la modella nel 1910 e l’occhio di Berssenbrugge, assume il ruolo “sacrale fotale fatale” rispetto all’immensità profana di milioni di immagini in circolazione. Perché qui sta l’Inizio. O dobbiamo pensare a quante donne dopo la Van Twist han tenuto così il volto sui palmi delle mani? Quante ce ne saranno così atteggiate su Facebook?
 
L’Olandese Volante ha chiara questa frattura e agisce di conseguenza. Nel montaggio-corredo-uso della fotografia. Una prima prassi compare nella finestra ruotante di IMMAGINARIO: sezioni PESCAWEB ; in NARRATIVE PHOTO, in BIOGRAFIE PER IMMAGINI. In alcuni casi sono vere e proprie poesie visuali o poemi fotografici. Il materiale proviene dalla mia esperienza in TELLUSfolio (2005-2009).
Adesso L’Olandese Volante, in questa finestra, opererà ulteriori e radicali cambiamenti e proposte/innovazioni. Sintetizziamo:
-L'Olandese Volante per organizzare graficamente - in modo originale - i testi ricorre al disegno creativo come illustrazione. Se viene usata la fotografia od è opera dello stesso autore/autrice oppure ripresa dalla storia della fotografia o dalla moderna produzione.
-L’Olandese Volante tenta la scommessa – archiviando poi nella BIBLIOTECA BARRA ROSSA IN ALTO – anche una storia di sguardi, proponendo un percorso di cultura visuale, dove la fotografia, in epoca digitale, possa proporre, far intuire, una forza ermeneutica. Per ottenere questo la mia direzione/timone/rotta suggerirà pratiche di montaggio, accostamenti insoliti, connubi extra-linguistici, forse anche prodotto di collaborazioni diverse e comunitarie. Fotografia a quattro e più mani in comunità corsara. Tutto ciò verrà ospitato in IMMAGINARIO e TELLUSMOSTRA.
- L’Olandese Volante, settore fotografia, punta sulla dualità realtà smaterializzata on line e sull’immaginario che si concretizza nel reale: esempio uso del corpo in maschera, recita, posa, dentro fuori le due dimensioni. Tradotto: W il doppio iconico. Il racconto fotografico in transmedialità transmoderna. Ciò è quanto ho prodotto, in anticipo sulla navigazione dell'OLANDESE VOLANTE, in fotografia/racconto sul weblog TELLUSFOGLIO (2012-2013 - Adesso in stage). 
 
Transmedialità transmoderna fotografica imperniata su esperienze mentali e reali intanto che gli autori/autrici esplorano il loro vissuto nel privato-pubblico-sociale-politico.
In questa scelta prende ancora forza il ready-made del reale perché ogni immagine-foto vive poi anche in autonomia da chi scattò e visse l’azione. L’Olandese Volante seguirà questa scelta. Sperando sia una “maniera” per estrarre dal Kaos dove tutti son fotografi e fotografati una possibile estetica diversa. Adesso mi aspetto che  la modella di Henri Berssenbrugge mi strizzi l’occhio perché ci siamo intesi.
 


 


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