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Fotale Fatale

:: Claudio Di Scalzo: I delitti della Rue-Web - Fotale Fatale IV
23 Marzo 2013


Foto ripresa dal web:  Pesca-Web 

 

 

 

Claudio Di Scalzo

I DELITTI DELLA RUE WEB

(Fotale Fatale IV)

Questa fotografia recuperata sul web, una delle tante con animali umanizzati, mi detta questa riflessione su come il visuale e le narrazioni diventano velatura dell’Olandese Volante in progress, donando rotte inedite ai vari linguaggi nell’epoca elettronica che inghiotte e trasmette il Post Human e metamorfosi inaudite tra i generi e i vissuti. E siccome questi frammenti-photo (qui la serie Fotale Fatale) hanno il compito di indicare una prassi... intesto il frammento ad Edgar Allan Poe! senza di lui quanto scrivo non sarebbe  possibile, fin dal titolo. Ma è il Poe che scrive The murders in the rue Morgue,  I delitti della Rue Morgue a interessarmi. E a breve vi dirò il perché: illustrando la mia pensosità sulla questione.
 
Intanto la produzione narrativa e visuale dell’Olandese Volante cresce, osa crescere, istituirsi, tra varie vicende testuali sovrapponibili e perché ciò accada deve apparire qualcosa: una foto, un disegno, un testo che spinga a bucare la superficie dell’oceano, diventando scandaglio. Nel caso di oggi una foto trovata per caso dove c’è uno scimmiottino vestito con felpa. Un bestiario fotografico che contiene echi da Mattew e Cindy Scherman. Insomma esiste una corrente di arte fotografia designer post umana. Lo scimmiottino in felpa che potrebbe benissimo avere un coltello a serramanico in tasca e saperlo usare, con bestialità direi molto umana transmoderna! e ciò,  a ritroso, mi ha condotto all’Orango assassino che Poe racconta ne "I delitti della Rue Morgue".
 
Un orango scappato da un circo sale sue tetti di Parigi, entra dal camino in un appartamento e squarta e sventra una dolce signorina e la madre. Chiusa appare la finestra e la porta agli investigatori. E anche dal camino un essere umano non avrebbe potuto calarsi né salire sul tetto dell’alto palazzo. Dupin risolve il caso, ovvio, il suo primo caso. Ma quanto qui ci interessa è l’equivoco che i testimoni, ascoltando le urla, spandono agli investigatori smarriti della polizia: l’assassino lanciava delle esclamazioni che ognuno addebita a un’altra nazionalità: forse francese forse olandese forse inglese. Dupin ne deduce che è una voce “estranea agli orecchi degli uomini”. Che non ha snodatura intelligibile né può essere articolata, riconosciuta al modo solito. Bien, sul Web ogni giorno ogni minuto milioni di voci si articolano come post-umane perché il soggetto che legge e vede sul web non può più usare l’asse cartesiano, la filosofia e la cultura classica che il ‘900 ci hanno consegnato ancorché smontate dalle avanguardie. Diottrica, rifrazioni, punto di fuga, voci narranti, personaggi, storie propongono un corpo che va – in una produzione sempre capitalistica e pubblicitaria – nell’incessante sbriciolamento e rimodulazione di organi dove ogni evacuazione di linguaggio somiglia a un inghiottimento per cellule che smarriscono ogni identità. Sembra che neppure un Dio possa darcene una essendo ormai così modificati.
                     
Abbiamo in noi l’orango che effettua scempi. Da dove si cala, può rivelarsi, un'ulteriore narrazione. È questo un delitto con estasi? È un delitto scemo ripetuto all’infinito? Non dimentichiamo che migliaia di voci ogni dì imitano stravolgono banalizzano violentano il sacro canone dei poemi e delle opere di un’intera civiltà millenaria. Da Dante a Gadda che mai avrebbe immaginato una deficienza simile linguistica. Chi ci aiuterà a risolvere il "caso"? A riportare le membra squartate all’umano e lo scimmiesco il bestiale in una qualche gabbia? È auspicabile ciò o è meglio che la materia umana e bestiale subiscano un processo di osmosi impensabile soltanto pochi decenni fa? Quale relatività stiamo evocando? ecc ecc - L’Olandese Volante, unico sul web in lingua italiana, si introduce, buca, questo sistema sociale di linguaggi web, e ne ricava la materia dialettica per il proprio racconto visuale e in parola.
 
L’Orango è a bordo del veliero.
                          
 
                  
 
NOTA
 
L’Olandese Volante è stato fondato e progettato da Claudio Di Scalzo ad inizio 2010. E da me fin dall’inizio curato. L’azienda Retesì ne ha elaborato la tecnica. Nelle sue potenzialità L'Olandese Volante naviga con tutte le sue vele dalla fine 2012. 
 
 
 
 


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