CDS: Giovanni Boine sul Bastione di San Colombano a Lucca il 7 II 2017
Claudio Di Scalzo
GIOVANNI BOINE SUL BASTIONE DI SAN COLOMBANO A LUCCA
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Ma lumi, luminescenze, luminarie che la reflex intercetta non scacciano le ombre serali che la ragione del tempo smarrito trascina con sé. Boine sembra privo di volto tanto è pallido biancastro. Si volta a guardare l’anatomia d’un bastione ove fu felice. E vorrebbe perdersi nelle geometrie sinuose dei mattoni della casamatta che ospita ristorante con orchestrina perché i nomi che ricorda viventi allora assenti oggi non sono altro che dispersione. Il qui l’adesso della malattia scatena la crisi. Rispetto al mondo amoroso con i suoi atti come resti, farciti dal ricordo, Giovanni Boine pratica il culto dell’accettazione e colloca il suo silenzio al vertice di ogni intensità affettiva.
Bastione di San Colombano 7 II 2017
foto CDS
Non ha più bisogno di scrivere. La fotografia renderà indubitate questo buio serale luci comprese. Consistente peccato. Colpa. Da scontare senza sapere quale fosse quando fu commessa in che età. Sa che è stata commessa a Lucca. E che in questo bastione pensò una redenzione. Ma non era così. Ancora sente la mano sul petto di lei. Io ti guarirò, disse.
Sono una marionetta, pensa Boine, perché quest’epoca in poesia sviluppa l’incongruo con la sua patologia e io non so abitarlo. Il supplizio del mio corpo malato e dovuto all’esacerbazione dell’amore. Il corpo malato nella sera, vivendo l'amarezza, propone una nuova evidenza che il buio cattura e nasconde e che la foto conserverà. Reliquia.
La fotografia stasera è clinica. L’articolazione delle sue tecniche all’aperto. Insegna come si muore in modo perentorio e nella maestà cristiana. Sono irradiato dalla stupefazione danzante per come fuggo da chi amo. Dio m’accetterà col soprannome che lei non pronunciava mai.
...CONTINUA
NOTA BOINIANA
L'incedere della vita sentimentale caotica disperata cruda di Giovanni Boine trapela in questo poemetto narrative-Photo virato nel transmoderno (cds)