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Silvae Lo my wife

:: Claudio Di Scalzo: Maglieria intima per Silvae Lo signora Decò. 2003.
05 Febbraio 2025


Silvae Lo My Wife signora Decò
Foto CDS 2003


 

Claudio Di Scalzo

MAGLIERIA INTIMA PER SILVAE LO SIGNORA DECÒ


 My Wife 2003





Silvae Lo in sfocato nudo simil-dagherrotipo
dal crudo crudele marito brutto tipo. 
Foto CDS, 2003.

 

 


Diversi sono i modi in cui l’Amore tocca l’anima

Risuona oh sì se risuona in pena e gaudio

Ciascun tipo d’amore ha funzione-scopo-necessità

(e fiorisce sulle labbra l’impossibilità di

combinare alcunché di diverso)

Amore toccami governatore di flora e fauna

Blandiscimi Amore rovescia il mondo

In me nell’illusione. Alla parola come profondità

Ah il tepore della tua lontananza

Anche nel petto si fa montagna da scalare

Vertigine in rossa mano conformata

E accesa accogli lei che amo. Accoglila

Nella nostra limitata realtà dove piovono le frecce di Eros.

Come grandinasse ciò ch'è stato dettato una sola volta.

Intanto scolpisco – ma dove? – sui polpastrelli

Che la passione erotica è matta meteorologia in Amore.

Semplifico, m’annuncio, come fa la nuvola gonfiandosi

Sopra la casupola e sgusciando nell’aria gocce,

Cincischiando col sole che le brucia in pancia.

L’eros costringe l’anima innamorata a reagire, a cercare

Un rapporto con la passione che la possiede. Dove l’aria diviene bianca

Intinta nel pallore dell’altro - sarà la fronte di Paolo verso Francesca

L’archetipo di tale temperie? – e ogni oggetto sa di polpa fruttuosa,

Cominciano gli scalini insidiosi, e oscuri, dello sfondo mitico di ogni amore.

Lo so lo so lo so… è facile ammetterlo, come capire che la terra vangata

Si mescola all’aria e che la porpora della rosa

Ha relazione col verde dello stelo.

Ma in questa maglieria intima che mi confeziono, calda,

Per l’inverno che verrà, posso rammendare da qualche parte,

E rammentare anche, che la passione d’amore è una malattia iniziatica.

Pulsa e punge il telaio dove l’intimità lanosa tesso: ha occhi per vedere,

Gola per ingoiare, polmoni per respirare: le tue ciglia

Nel fango della disperazione (la lontananza ti fa questo effetto), succhio

Le tue unghie sulla foto che conservi, respiro l’aculeo del tuo profumo.

E Denis de Rougemont posandomi il braccio

Sulla spalla, m’informa, che mi sto esaltando, e tu con me,

In una sorta d'eloquio dei sensi e dell’immaginario. Siamo legati,

Intessuti, direi spremuti nel gomitolo colorato del molteplice

Che fugge srotolandosi, dentro al “cerchio magico” dell’amore impossibile!

Nel calore condiviso, e nel colore pennellato, soffice a ogni latitudine

Della giornata, della passione violenta e senza sbocco.

Sembra che oltre noi stessi, nella temperie anche del tocco lieve delle labbra,

Come testiera del letto o dell’arco collinare, compaia, sempre,

Il mito di Tristano e Isotta. Inconscia matrice archetipica, della civiltà

Occidentale. Questo pensiero, anche letterario, ci restituisce le nostre ombre

Amorose, felpate, tessute, nel mormorio di un principio, ah quanto estenuato,

Di mal d’amore.

Sospiri incruenti.

Che son fuori dal tempo, ansanti e tondi

Come monete di nuovo conio.

Risuono in te con te con tutto il flettere

Ribaldo e vuoto.

Altrimenti che assente-cercato sarei?

Esperiamo insieme il Mito, intendi? Sulla lamina di un rigo

Segatura per pianto marca Tristano & Isotta apriamo gli occhi

Universalizzando l’anima nella nostalgia. Inseguiamo, insieme,

Di ostacolo in ostacolo

Quanto non può essere raggiunto. L’amore impossibile.

Sembra quasi un mostro, diciamo un drago ch'è meglio,

A est dell’abisso della nostra nascita

Senza un perché.

Sposi nella lucida, spalmabile in ogni clima, caduta dell’uno

Nell’altro, anche zoppicando fa lo stesso, siamo trasportati

Oltre la coscienza dei limiti umani, verso un assoluto indicibile,

Sede di ogni infiammazione dell’io nobile, cerchiamo la coscienza

Indifferenziata dell’esistere.

Saltiamo i terremotati giorni come la pulce sulla mano valica

La linea della vita breve, e, sempre stando al De Rougemont,

Diventiamo complici: riflettendo il nostro svanire in ossa, muscoli,

Anche cardiaci, pelle liscia, nella fascinazione

Esemplare, anche per i dottori che cureranno la nostra follia, del tutto

E in tutto immaginativa: qui, da non crederci!, rimaniamo soli ed esiliati.

Sia lode al rammendo per maglieria amorosa

Che afferma, ahinoi, la quantità

Perenne dei guai e lai dell’unione che volemmo prima ancora d’incontrarci.
 

 


Silvae Lo nel fumo idealista sparso dalla positivista
Foto CDS, 2003

 

 

Il nostro amore (da diritto e da rovescio: se tu sei il mare diventi la spiaggia,

Se io la tellina tu l’onda, se tu la sabbia io il secchiello,… e questi esempi

Sono per la scuola elementare e i corsi di poesia) si mutua

Su di un doppio inganno, saliamo in ascensore e scendiamo

In una cascata di rimpianti futuri. Saranno pronti a intimarci

I nostri speculari narcisismi.

Faremo spallucce. Anche in tempo di melodramma televisivo?

E se la vampa dell’amore ci dissolverà, fino alla cenere, fino alla polvere,

Fino all’urna funeraria della disperazione, diremmo, lo dici con me,

Che abbiamo profumato la compitezza mitica. Il trascendente

Oltre la vita quotidiana, e che reggeremo

Tutto l’incompatibile oltre la finestra rotta degli obblighi,

Per rispettare la nostra legge.

“Che tormento!, mi dici, trovare una collocazione nel quotidiano,

Che noia scoprire

Negli altri sempre dei limiti. Ma davvero mi conduci, e ti conduco,

Nell’esistenza obliqua e perdente del febbrile

Rispecchiamento che apre all’impossibilità

Di vivere insieme?”

Certo falliremo, amore mio. Che altro posso risponderti.

Però la psiche è paradossale. Sembra che dopo la nostra morte

Di sposi, rinasceremo, più mansueti.

Al vivere con noi stessi in modo più umile e differenziato.

Si calmeranno i tamburi notturni sulla corteccia dell’Es.

Lasceremo sui bordi di lenzuola

Ricamate la follia amorosa.

Lo vedi?, Lo senti al tatto? Potrò chiederti. Tu in silenzio annuisci,

Col collo reclinato.

Il rammendo nella maglieria delle nostre anime ci sembrerà

Un rattoppo necessario e passeggero. E svenderemo il libro di Tristano e Isotta

A qualche bancarella sui Lungarni. Ce ne sono ancora? Ci sono mai state?

 


Silvae Lo sullo scoglio
in gomma bicromata subbuglio.
Foto cds 2001



 

NOTA

Maglieria Intima è comparsa sull''annuario TELLUS 29 "FEBBRE D'AMORE", 2008

(Maglieria poetica tessuta filo dopo filo al telaio della dichiarazione d'amore)

 


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