Sara Pane/Donna Pan. Tenda mossa dà la scossa, 1 - Foto Accio
2009
Accio
TENDA MOSSA DÀ LA SCOSSA.
SARA PANE/DONNA PAN 2009.
Con masticamento ermeneutico sulla fotografia
che praticai e doveroso ricordo dei Maestri Bataille Artaud Lacan
fidando che quest’ultimo morda i calcagni al divulgatore Recalcati
Sara Pane/Donna Pan. Tenda mossa dà la scossa, 2 - Foto Accio
2009
Alla fotografia ci tengo. Mi ci dedico da tanto tempo. Senza mai una mostra una pubblicazione nel contempo. Scherzando dico a Sara, modella nei vari personaggi, che non avendo messo assieme un ALBUM che sia uno è rimasto l’ALBUME senza l’ovo. Lei ci ride.
Un decennio e passa dopo intende che sua bellezza senza miriade di foto, scattate, di rapina parecchie controvoglia altre recitate in pose facili da calendario… non avrebbe oggi visione in Album che, per uso interno, ci diverte raccogliere e riporre in Cartella file.
Mia piccola rivincita che Sara ammetta, giustifichi in alcuni casi gratifichi, come riconosciuto nutrimento di tanti scatti quanto vidi sfogliai su riviste glamour anni Settanta tipo Playmen della Tattilo editore. Stavano in astuta vista nella bottega del mio amico barbiere a Nodica Paolo Fatticcioni (1949-2005): compare in Lotta Continua in uscite serali nella Viareggio dei locali notturni fino a Forte dei Marmi. Vitellonismo rivoluzionario.
Se facevi, di mestiere, il fotografo di divette e aspiranti bellezze patinate negli anni Settanta invece di trafficare in caduche rivoluzioni, trafficare?, avresti avuto successo e danari. Mi prendeva in giro nel 2009 Sara Pane.
Oggi che si “guarda” trentenne, ritte penne e seni e glutei, diventata quarantenne sta zitta zitta. Non me lo dice ma le garba rivedessi.
Io per darmi un contegno filosofeggio di fotografia. Anche se allora studiavo sua lingerie minima adatta a portare jeans attillati e altro vestiario da Venere Callipigia 2009. Meditando che era stato il "problema" allora delle sartine che stavano da mi-mà in sartoria non esistendo slip tanto minimi. Che loro risolvevano non indossando niente sotto ai pantaloni. Io quattordicenne ero lì. A sbirciare. Spesso a toccare. Benedizione del cielo della sartoria che mi educò come nel racconto di Apollinaire sul Don Giovanni all’eros.
In queste fotografie, unitamente al titolo dato al dittico ironico, “Tenda mossa dà la scossa” dove ci sei tu, Sara, soggetto nella mossa, c’è quello che chiamai “L’attimo allenato alla vista”, basilare nella visione da catturare, quello in cui la posa si trasforma in richiamo di bellezza. Questo “attimo” sta all’incrocio tra due tempi: quello tra rimandi al Tempo della classica bellezza, il Kairos dei greci?, e il Tempo attuale, ch'è prosaico, se non banale, dove la foto è FO.FA. Foto Facile.
I due tempi si prolungano, si gustano, se poi di nuovo vengono vivificati dal vagare dei pensieri-racconto. "Ficati". E sennò nostalgia della natica com’era soda e pia.
A questo punto Sara mi tira un oggetto che ha a portata: Mela dal delizioso bollino Enjoy ch’è una delle novità in casa Melinda. Il nome della varietà è Gradisca. Il che stante le letture freudiane, Sara, potrei aggiungere che… ma se ne esce FUMANTINA di camera. Guato schiena e slip e mi ficco in ricordi di letture da Bataille e Artaud e Lacan, provo caldo: rido sotto ai baffi: al pensiero dei tanti idioti che leggono oggi Massimo Recalcati.