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:: Misteri di Parigi Misteri elettorali |
26 Maggio 2014 |

Claudio Di Scalzo
MISTERI DI PARIGI MISTERI ELETTORALI

Capostipite, modello, insuperato capolavoro del feuilleton, del romanzo cioè pubblicato in appendice ai giornali, del romanzo più genericamente popolare, I misteri di Parigi ebbe diffusione ed eco immensa, pari soltanto al pressoché totale oblio - solo qualche critico volenteroso lo legge - che oggi lo ammanta. L'area di pubblico coperta fu vastissima e nuova per l’epoca: e il romanzo con i suoi eccessi rutilanti e misteriosanti fu una delle molle principali per lo sviluppo dei giornali, in Francia. L'identificazione emotiva nei personaggi e il ruolo di consigliere e guida assunto da Eugène Sue rivelano la profondità del rapporto fra pubblico e opera, ben oltre la volontà, la presunzione e l'abilità dello scrittore. Sue avrà per la prima volta un ruolo-guida, in ambito di gusti del pubblico, che solo Victor Hugo conoscerà, dopo, in Francia. Evidentemente nei personaggi e nelle situazioni agisce l'immaginario sociale di un’epoca: nella fanciulla traviata e soprattutto nel sacrificio, nell’altruismo, nella volontà di riscatto e nella filantropia di Rodolfo vengono investite le motivazioni emotive di un’età che sentiva confusamente il bisogno del nuovo, e ancora lo affidava all’individuo. Il ruolo del Vendicatore e del Giusto; del Padre e dell'Amante, assunto da Rodolfo, copre un vastissimo tessuto di immagini e rinvii in cui appunto un’epoca si identificò. In effetti l'Eroe restava un individuo, ma cosi socialmente determinato da acquistare le vesti dell'eroe collettivo, tale da suggerire il sogno a una intera classe, al proletariato, che era possibile riscattarsi da ogni miseria umana. Ciò auspicava Karl Marx attento lettore di Sue e della letteratura popolare, non come alcuni snob della sinistra oggi. Insuperabile, per snobismo, tipicamente alla MICROMEGA, metti nel leggere la nascita lo sviluppo i successi ed ora lo stop all'ascesa elettorale del Movimento 5 Stelle. Invece secondo me, i votanti per quella che chiamano SINISTRA, sia in versione Renzi-PD sia Lista Tsipras, ed anche, perché no!, i magri e rancorosi post su facebook o le troppo facili irrisioni, tutti molto preoccupati dallo Spettro populista manco fosse il proletariato in armi di Kronstadt o della Comune di Parigi!, dovrebbero rileggere Sue. La politica oggi, l'individuo in politica, che sceglie il suo eroe, ed in proiezione pur'esso si sente personaggio, del bene o del male, in un intreccio, funziona come il Feuilleton. Ed i MARXISTI, se ancor ve ne sono, dovrebbero ricordarsi del babbo di Treviri. Invece di cavarsela con le facili battute, come se capissero e si nutrissero, loro, soltanto di Proust e Shopenhauer e Brahms, e dedicarsi al POPOLARWEB, da reinventare on line e poi su carta stampata, per ridefinire un immaginario di sinistra e libertario, e una prassi, e un genere multimedialmente liquido-reale, tale da sviluppare forme di COMUNITARISMO politico antagonista al feulleton del petere in atto che viaggia via Web e via Media. Semplice no?!

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