"L'Olandese a notte al timone del veliero maledetto Olandese Volante"
cds tecnica mista su carta, 2011
Claudio Di Scalzo
FANTASIARIO NELL'EPOCA DEL DIARIO TRANSMODERNO
(L'Olandese si rivolge alla Corsara della Metamorfosi)
I
In una “prua editoriale” con “Editoriale da Weimar”, affidandomi alla narrazione su piani temporali sfalsati, intreccio lo ieri e l'oggi; ri-pesco l’intuizione romantica di smontare con l’ironia, wutz, il gioco, il mercato librario, le fiere, il caos di pubblicazioni inutili e debordanti. Ciò avveniva a inizio ottocento tra Weimar e Jena. I nomi sono noti. Gli esiti anche. L’utilità di riprendere un filo, rosso?, nell’epoca del Diario per milioni di voci in network postati, di milioni di pubblicazioni carta-web è indubbia. E ovviamente il caos di scritture essendo un aspetto che non si può regimentare: ciò a me, con l’Olandese Volante, sta bene così. Con la valente chiglia ci scivoliamo sopra. Però possiamo aggiungere qualcosina al FANTASIARIO, all’immaginario, al fantastico romantico utile a questa rotta. Cara Corsara della Metamorfosi, io mi ci provo, come dilettante filosoficheggiante transmoderniggiante, oh sì! oh sì si sì.
Il Fantasiario romantico rimbalza, salta, rimpalla sull’esperienza del quotidiano degli ottocenteschi dì in mercantile effluvio che (tra frammenti di tedeschi staterelli, che ironia!) svirgolava nel caleidoscopico coacervo di brutture e insignificanza impossibili da rendere unitari. Era qualcosa di minaccioso eppur mieloso. Libri e libri, dispense, saggi, riviste varie. Contro questa ondina sotto ai piedi, poi ondona nell'ora-web, i romantici pensano e praticano un loro Fantasiario (ti piace questo neologismo Corsara? Romantico nevvero!). Questa provinciale quotidianità (dove tutti, gli addetti alla cultura, oggi ognuno che su Facebook legge sfoglia vede ascolta qualcosa da render simil-culturale) i romantici vorrebbero travalicarla, forse ignorararla, spingendosi in diverse regioni dell’esperienza estetica, in viaggi ricognitivi, rotte quasi impossibili, a volte sublimi, altre sceme, buffe, quasi a suggerire che lo si può fare, si può oltrepassare la PROVINCIA sterile del quotidiano nell’immaginario di tutti (reso banalissimo)… per un FANTASIARIO.
Mi sembra quanto L’OLANDESE VOLANTE tenta, può tentare, cara Corsara della Metamorfosi.
Trasgredire e Trasmutare, Trasmodernizzare?, le esperienze primarie, che tutti oggi posson fare, nella testualità e nell’immagine, per addivenire a un’altra tensione espressiva, contro ogni totalità arrogante – e snaturante l’Esserci – che impone l’univocità del post quotidiano, del commento quotidiano, della faccina quotidiana, del diario quotidiano in una contatenazione dove l’unico effetto è l’indistinto stinto più che finto maltinto in parola e segno. Insomma tautologia per bricolageria che rende l’aria del web ria.
Questa bricolageria in taut-tot-ologia si può superare? Serve la scommessa persa, a quei tempi, dei Romantici?
Secondo L’Olandese Volante in rotta ardita, sì! Serve. Questa è! una parte essenziale dell’avventura. Il ricostruttivo. Il tentativo nelle acque web di lasciare una ruga con la chiglia, incidere l’acqua telematica lasciando segno mentre lo scafo accoglie voci-storie-biografie-libri-personaggi che altrove, così in comunità marinara e narrazione (narrano oh se narrano i marinai nella bonaccia e nelle notti di luna piena e vi partecipano non irrisi anche albatri Baudelaire!) non esistono: e pertanto fondano qualcosa di irrituale e di originale sul caos col loro FANTASIARIO. Da prua a chiglia poi, quando tutti dormono, i capitani, io e te Corsara , salmodiano salmodiamo Bonaventura: sono le tre e tutto va bene. Sul virtuale ch'è cosa liquida dura. Mi dai la bocca in questa radura?
FINE PRIMA PARTE