a cura di Claudio Di Scalzo e Margherita Stein

Questi tre sguardi poetici da romanzo d’avventura, da neoclassico, da crepuscolare”. E gli autori sono Melville, Govoni, Carducci. Il primo, l’inventore di Moby Dick la balena, se ne venne a Pisa e fu stordito dal bianco della Torre più famosa al mondo.
HERMANN MELVILLE
La torre pendente di Pisa
La torre su linee d’architravi,
cerchi fulgidi su cerchi,
busto di rotondi colonnati,
capolavoro d’ideatore assoluto,
pende con file di colonne,
e, tenendole in equilibrio, fra sé vaglia:
immagina di gettarsi… ma esita,
si ritrae… di buona voglia si lascerebbe cascare,
si contiene…di nuovo tentata vorrebbe cadere;
pencola, sussulta sull’orlo,
una vera suicida incerta.
(trad. Margherita Stein)
GIOSUE' CARDUCCI
Al sorriso d’april che da la tarda
vetrata rompe e illumina la messa
par che di greca leggiadria riarda
il marmo funeral de la contessa.
Su la divota gente al suol dimessa
la voce va de l’organo gagliarda,
e sorge e tuona e mormora compressa,
e il sol dardeggia. E Nicolò riguarda.
Per la dischiusa porta la marina
vedesi lungi tremolare, invia
odori il vento, l’infiorato china
mandorlo i rami. E tra la litania
che invoca e prega, in umiltà divina
da la gloria di Fedra esce Maria.
(Da Rime e Ritmi)
CORRADO GOVONI
Nel camposanto di Pisa
I cipressi angolari
son tutti verdi;
le fresie sono tutte bianche e gialle;
i rosai son pieni di roselline rosee;
i sarcofaghi sono aperti e vuoti:
i cadaveri sono diventati angeli,
i cadaveri sono diventati diavoli.
E il sole tiepido
Cola lieto sugli affreschi
Dove le serpi pallide
Sentono già primavera
Lasceran presto
Le loro spoglie d’intonaco
Scivoleranno nell’erba vicina.
Non arderà
Anche la Morte
Ad aiutare i contadini
A raccogliere il fieno
Nei prati intorno alla città
Con la sua splendida falce fienaia?
Si vedono dei santi
Che hanno dei manti
Di cobalto senza pieghe
Come i monti lontani.
Grandi colombi d’angeli.
Pipistrelli di diavoli.
(Da Quaderno dei sogni e delle stelle)