:: Aglaia e il Diario di Padova - 9 (Studiavo pianoforte)

 
CDS: "Aglaia adolescente al pianoforte" - 2016

 

 

 

Aglaia

STUDIAVO PIANOFORTE

DIARIO DI PADOVA 9

(Ricordi temperino sulle sopracciglia)


 

 UNO

Andavo a lezione di pianoforte da una signora anziana di nome Adriana. Il suo imperativo più ricorrente era “Non ciabattare”, che significava non muovere i polsi, non muovere il dorso delle mani. Io infatti ciabattavo molto. Così la signora Adriana mi aveva fatto costruire una sorta di congegno di gomme da sistemare sopra alle mani mentre suonavo. Se cadevano le gomme erano dolori. Non mi sono diplomata in pianoforte.


 

CDS/NOTA


Aglaia
 

AGLAIA (legata al MAESTRO DELLE ONDE/CLAUDIO) è personaggio che rimanda a SARA. Dal 2009 diventa protagonista di un romanzo transmoderno e polifonico a quattro mani. Evocante il melodramma e l'immaginario della musica classica. Aglaia è stata pubblicata sull’Annuario TELLUS 30 “Nomi per 4 stagioni. Dall’Illuminismo a Internet”, 2009. Nella sezione IMMAGINARIO/PESCA WEB dell'OLANDESE VOLANTE appare quanto è cornice visuale, “pescata sul web”, dedicata con didascalie al personaggio di AGLAIA.

Questa parte di AGLAIA E IL DIARIO DI PADOVA (vengono pubblicate quattro parti) ha come sottotitolo"Ricordi temperino sulle sopracciglia" perché la protagonista, con fine umorismo (misto spavento) su se stessa, immagina che ricordare infanzia e adolescenza possa inciderle le sopracciglia. L'arcuamento. Se non proprio rivelando tutte le angosce (difficili da agguantare e rivivere con la scrittura) quantomeno trascrivere inquietudini, equivoci, smarrimenti di allora, sotto la presenza ferrea di due genitori che decidevano per il "suo bene" studi, musica, frequentazioni, vacanze. Aglaia si difende col patetismo melodrammatico. Se ama Claudio, il Maestro delle Onde, è perché ai suoi occhi rappresenta la collisione anche folle con le Istituzioni. Arti. Regole. Famiglia. Avendo però il difetto di non concludere, di non dare stabilità, a quanto "avvampa" (parole del personaggio) nei sentimenti. Ciò crea sospensione e timori nell'Eroina Melò. La lontananza poi genera in Aglaia ulteriori timori e sospetti che Claudio possa non essere fedele al "patto veneziano" vicino alla Chiesa degli Scalzi e che somigli al "superficiale di talento" che la città lagunare generò nel settecento. Facendola soffrire e smarrire nella delusione feroce. Aglaia si sbaglia. Però sarà anche questo suo sospetto a creare il dramma nelle loro vite. 

 

I due fotogrammi identici della Chiesa degli Scalzi

a Venezia dove ha inizio il romanzo anche visual-musicale

di Aglaia e del Maestro delle Onde

   ben si adattano al rapporto autore-eteronimo/personaggio


clikka

Aglaia Melò