:: Karoline Knabberchen: Hamann mago in recita Aestetica. 40° della Morte. |
Karoline Knabberchen HAMANN MAGO IN RECITA AESTETICA 1979
Di JOHANN GEORG HAMANN mi coinvolge il soprannome (del resto Fabio Nardi ritiene Accio come suo migliore amico) ch’è MAGO DEL NORD. Mi figuro che il suo ruolo magico fosse quello con qualche formula mistica unita a recitata irrazionale disperazione (il vero Mago deve sapere di teatro dal tempo dei Vangeli con l’inquietante Simon, dai tempi dei riti nordici) di sbarazzarsi dell’Illuminismo perché sulla condizione umana terrestre pesa e cala fin dalle origini una dannazione oscura a volte velata ma sempre caliginosa. Quanto macera l’uomo e l’anima che lo sorregge come l’autunno rende foglie flosce radici secche si rivela disperazione insita nella coscienza umana dai tempi della poltiglia creazione. Se seppellisci Dio nella pietraia dei giorni, che la Storia edifica, l’uomo si trova a mordere sassi e lecca salnitro negli interstizi vuoti ove nucleo biancheggiante della Verità più non s’accende. I morti sapienti illuminati seppelliscono all’infinito i vivi sapienti illuminati perché nella stagione storica presente Giovanni è stato rinnegato e il Tutto fu Nulla.
Il Mago del Nord recitò questi versi con l’enfasi adatta pensando che la Parola, ben modulata con adatti richiami alla natura può essere intesa, sì sì sì intesa da quelle orecchie rosse per gelo incipiente, da questi uomini e donne, e somigliare, alla lontana, a quanto l’atto della Creazione è stato per Dio.
|