:: Paolo Fatticcioni detto il Pazzo - Claudio Di Scalzo detto Accio - Antonia Milk. Musica Dance, 1977. Monumento Comunista Famigliare. Ciucciare l’osso da eterodosso.


"Io provo doppio amore specchiato". Omaggio a "I Fell Love" di Donna Summer Estate 1977
Antonia Milk camera d'albergo del Principe di Piemonte Viareggio.
Foto Accio Dee Jay al Principino di Piemonte - Estate 1977




Paolo Fatticcioni detto il Pazzo - Claudio Di Scalzo detto Accio – Antonia Milk.

MUSICA DANCE, 1977. MONUMENTO COMUNISTA AMICALE. CIUCCIARE L’OSSO DA ETERODOSSO.

 




Antonia Milk all'alba uscendo dalla discoteca.
Foto cds Dee Jay Principino di Piemonte 
Viareggio Estate 1977


 

La musica mi ha tallonato. E gallonato. Anche nel comunismo eterodosso misto ortodosso (ma da quando è tornata in auge nel mio ricordo la battuta di Silvae Lo my wife con la mia risposta: -“Tu non sei mai stato né comunista ortodosso né ortodosso... al massimo anarchico o anarcoide” – “Ah sì!... allora ciucciai e ciuccio l’osso”. Il che mette d’accordo, nel tempo: Stein, Silvae Lo, Cardellino; comincio a pensare che devo, per non dare loro del tutto ragione, ricostruire, all’indietro come il mio presunto comunismo venisse stravolto o “annacquato” ‘ome si dice a Pisa. Sarà stato un bene sarà stato un male? Chissà. Di siuro l’avventura si fece e ancora si fa originale) fin da quando con Daniela Cantelli ascoltavamo Animals Beatles Rolling Stone, e, su tutti, i Led Zeppelin. Poi l’arrivo del Punk, 1975-1977, la crisi della Sinistra Extraparlamentare, scioglimento di Lotta Continua, perdita di Daniela Cantelli rifugiatasi in India per scomparirvi; l’arrivo di Antonia Milk cambiarono lo scenario. Verso la Dance.

Indicò la via il mio fraterno amico, Paolo Fatticcioni detto il Pazzo (1950-2005), barbiere con me in lutto per l’addio che ci aveva dato Daniela Cantelli, eravamo i suoi fidanzati, con io Butch Cassidy lui Sundance Kid Daniela Etta Place, che firmò un contratto come Dee Jay, al “Principino di Piemonte”, discoteca sul mare a Viareggio, emanazione del prestigioso albergo Principe di Piemonte. Io gli facevo da spalla in molte serate. Era il 1977. Ci lanciammo anche nelle Radio Libere, organizzando un concerto: quello dei GONG a Viareggio, stadio coperto: che fu un fallimento completo perché quelli dell’Autonomia Operaia vollero a sprangate entrare gratis a far casino. Poi sarebbero tutti diventati sostenitori o di Forza Italia o del PSI.

Al Principino mettendo SATURDAY NIGHT FEVER emanazione di John Travolta e Bee Gens, FEEL LOVE di Donna Summer, capimmo che per la Rivoluzione proletaria non c’erano speranze. Anche se i matti con la P38 Autonomi e i BR sparacchiatori piombo in gambe e petti erano convinti del contrario.

La Musica Dance era “calcolo ritmico”. Iniziò tutto allora. Fino ad oggi. Come Dee Jay il Pazzo ed io scoprivamo che questo “calcolare” era conosciuto come 4/4 cassa sempre uguale. Canzone ridotta ai minimi termini. Campionatura. Batteria elettronica. Musica commerciale adatta a film spot pubblicitari su melodia ridotta a qualcosa di ripetibile-intuibile. La Dance mandava In soffitta, tra le masse ballerine, non solo Marx e Lenin, diceva il Pazzo, sconsolato, ma pure il Pop intellettuale il Rock mitico con venature già Metal degli Zeppelin e pure il Punk.

Cercavo di tamponare, "da comunista che ciuccia l’osso", qualche rimando un po’ meno sudato in narcisismo sgambettante-dimenante: "Sentite un poino, Antonia e anco té Pazzo, il ballo ossessivo c’era già nei tempi primitivi. Sioni gutturali. Colpi ai tronchi vuoti. Ritmo respiro. Vibrazioni inconsulte. Nel buddismo in Tibet ruotano, ah scusate quello sono i Sufi, insomma carimiei non sentiamoci troppo colpevoli veicolanti il disimpegno borghese". La risposta fu tranciante: "Accio vai in monte ad abbracciare alberi fulminati dai tuoni a batterci il capo, invece di accostarlo alla schiena di Antonia. Al che mi chetavo e arrivavo alle cinque del mattino, sfinito. Ma ancora in forze per fotografare Antonia Milk.