:: Accio e Cardellino: Aprile nell'ora contenta come succhiare menta. Pasqua 2021 |
Accio e Cardellino primavera con bacio Accio e Cardellino APRILE NELL’ORA CONTENTA COME SUCCHIARE MENTA PASQUA 2021 clikka SONO IN PERICOLO SARA. HO BISOGNO DI TE ![]() Accio e Cardellino - 9 aprile 2017 - Domenica delle Palme - L’alfabeto della clessidra in eterno capovolgimento comincia dall’A dalla Z. Sembra sia lo sguardo temporale, breve e lungo assieme, di Dio sugli uomini obliati. Teologi sconclusionati immaginano che un capo lo regga il bene Dio l’altro il male demonio. Ma non hanno un granello di sabbia, uno!, sul quale reggere la loro ipotesi. “L’ovo rotola a ogni mi’ passo m’inciampa i piedi ‘ome mi movo”. Mi disse ir mi’ babbo nel racconto segreto del sogno segretato da me per decenni. Non me lo sono rivelato insomma. Stamani e oramai son vecchio ‘ome ir mi babbo ando morì sotto un olivo al campo alla Barra di Vecchiano, ho preso un ovo lessato sodo: l’ho sgusciato e il tuorlo ero io che dormivo. A quel punto Lalo m’à inghiottito e ci siamo ritrovati risorti entrambi in un luogo che forse è il Paradiso. -Ce n’ài messo ad arivà, m’à detto sorridendo Lalo. -Prima non potevo babbo non son mia Freudde ch’interpreto sogni. -Nun so chi sia esto Freudde so però che te non sai manco lessà un ovo... né ‘apì i sogni. -Che ci faceva l’ovo a inciampolatti ir ‘ammino. -‘Ome ‘osa ci faceva? Se tu lo mangiavi mòrivi prima e io partivo prima da qui da esto limbo: con te giovane e io vecchio ora lo siamo entrambi e chi sorregge chi? Ir ‘ammino gliè lungo prima che seondo me ci diano i nostri ‘orpi belli scattanti eterni. Ài letto tanti libri spero tu ‘onosca elli cristiani perché funziona proprio ‘ome è stato scritto. Ora annamo e raccontami ‘osa aì ombinato in tutto esto tempo. Ir mi’ ‘Amion l’ài guidato ancora? “Il rossore sulle tue gote è l’inizio del sapere come sei in amore con me”. Quando te lo dissi mi rispondesti: “Attento che non significhi tramonto del mio candore perché altrimenti non so quanto ti sopporterei ancora, i miei occhi direbbero notte su noi”. Preso alla sprovvista chinai il capo ma poi ebbi lo scatto adatto: “Nella notte lo stesso t’amerei al buio e tu non noteresti come ora il rossore sulle mie gote di uomo amante a pari tuo nell’ingenuità”. Mi abbracciasti stretto: “Senza saperlo compiamo qualche teologia del bene assoluto. Fatti baciare nel rossore comune nel giorno Pasquale!” Mi feci abbracciare tutto come la sorpresa nell’ovo di Pasqua tra le mani della bimba felice. |