:: Accio: Impara l'arte e mettila da parte. Anco se-se ne buttin via le carte


2004
 

QUI il CATALOGO LE MOSTRE ecc

https://issuu.com/peccolo/docs/eroici_furori_



Roberto Peccolo e Accio

IMPARA L'ARTE E METTILA DA PARTE.
ANCHE SE SE NE BUTTIN VIA LE CARTE.

 

Il catalogo qui in esergo risale al 2004. Venne edito come Diario delle mostre, in 35 anni, a firma del gallerista Roberto Peccolo e mia.

Al gallerista livornese e allora con galleria, molto episodica, a Kassel, anni Settanta, sono debitore di viaggi e incontri con i maggiori artisti dagli anni Settanta in avanti. Joseph Beuys in performace ad esempio. In Francia con lettristi situazionisti inventori del Décollage del Nouveau realisme. A Livorno con Goldberg amico di Pollock su tutti. Poi assieme andavamo dal mio zio Lenino con albergo in Montparnasse. Allora “la Belle Elisabeth”. Nome della mi’ ‘ugina. Di Due anni più giovine di me. Morta presto per eroina. E così Cristina la più piccina delle mi' 'ugine. A 100 metri il cimitero duve sta’ Baudelaire.

Per Peccolo ò scritto. quando n'ò avuto voglia, sugli artisti del Situazionismo e Lettrismo (movimenti marxisti eterodossi invisi ai PC europei, in Europa orientale si finiva nel Gulag) del Nouveau Réalisme e dell'Art Brut (arte folle di artisti ricoverati in manicomio parenti del nostro Ligabue). Il catalogo racconta anche gli "eroici furori", titolo ripreso da Giordano Bruno, e adatto al gallerista. Che è secondo me uno dei maggiori intenditori di artisti del novecento anche perché li ha esposti e frequentati.

Accanto al catalogo un me stesso nel 1978 con tela di 3 metri per 2,50 "Biciclette sulle nuvole". Fotografato da Margherita Stein.


 


Accio: Biciclette sulle nuvole - 1978 - Foto Margherita Stein
Tela 2,50 m x 3 metri 





 

DIALOGO IN CHIUSURA CON ALTRA APERTURA. FINE 2019.
(con l'evocazione di sara Cardellino)

Roberto P. - Chiudo la Galleria e sei riuscito a non fare neppure una, una dico, mostra da me. Solo qualche apparizione in collettive. Te l’ho chiesto per 40 anni. Ho intuito la tua vocazione all’assenza ma spiegamela meglio.

Accio – Ci son di mezzo tante ‘ose, amio mio. Ir mi ‘omunismo rispetto alla merce arte anche se nei primi venti anni der tu’ lavoro tanti si dicevan comunisti; ir dispetto che fo verso la teoria estetia anche se la ‘onosco e verso chi la usa ‘ome i critici; probabile sia senso di ‘olpa verso ir mestiere di ‘amionista, in rima ‘omunista, che non ò svorto facendo immalinconì mi pà; ir fatto poi che son “perdigiorno” inizio una ‘osa e non la finisco; ò scansato la fatia di intrattené rapporti medià con artri autori scontrammi su posizioni diverse se i grandi per davvero avessino avuto ir mi cervello nun ci sarebbe stato L’Ulisse di Joyce per esempio o ir dripping di Pollock credi nun lo sappia; mi scuso con l’amori tormentati che ò vissuto; insomma motivi seri e grulli, ‘aro ir mi Robertino. Ma rimedierò.

-E ‘ome oramai?

-Continueremo facendolo meglio ir libro degli “Eroici furori” duve l’artista sarai tu ex gallerista. Coi tuoi riordi le avventure che vivesti gli incontri e i viaggi che facemmo in Europa. Tu in Mostra. Io ad allestirla. Tu l’opera io il corniciaio. Mi sembra un divertimento adatto per gli anni che vengono quando da Vecchiano arivo a mangià i’ cacciucco ner Quartiere Venezia.

-Dovresti portarci anche la musicista veneziana allora? Mostre nun ne hai fatto ma un’opera simile ce l’ài in ‘asa. Non è da tutti.

-Ehmm... si non t’allargà nei comprimenti Robertino... à i su’ difetti...

-E quali?... e se t’à ‘onsigliato di firmà tele tavole e di sistemà gli scritti t’à dato ‘onsiglio giusto...

-Ehmmm... esta storia di firmà ir pitturato gliela ài girata tu e difatti m'è toccato firmà a puntino quanto tieni in magazzino di me... ma lassamo perde torniamo a noi due... alla mi’ singolarità scema in estetia

-Anco nella letteratura mi sembra ci fai ir paio...

-Sì è sempre estetia... ma con ‘osa rima assenza che poi se non ti si vede uno si chiede perché?

-... con presenza. ‘Ome ner firm di Nanni Moretti “Io sono un Autarchico”. Scivoli nella ‘Ommedia pòo seria.

- Se lo è ne son ‘ontento. Mi garba l’eroicomico. Anche da commediante, allora, eroicomicante, un po’ alla Cyrano col brutto soprannome invece che col naso grosso; senza volello né progettalo, ma seguendo sortanto la piega der mi’ sistema nervoso ad assentammi ò la mi’ Presenza. Perché in poini àn fatto quarcosa di simile per 40 anni. Assentandosi da occasioni grosse parecchio. ‘Ome Feltrinelli Sellerio Einaudi bianca poesia duve m’aveva trovato nicchia Tabucchi ir potente o in gallerie ‘ome la tua che poi c’era lo scivolo per lo Studio Marconi. Dimmi té se non è un’impresa ‘esta. Tutte vicende doumentate ò le lettere e ne ài quarcuna anco te.

-Un’impresa scema che non vale una sema!

-Vale sur cacciucco per rende a due amici la pancia piena.

-Questa battuta me la riorderò...

-La metteremo nel libro duve fo la mostra di te stesso...

-Ma poi il libro lo pubbriamo?

-Eh, Roberto, non è detto. Sennò che gioo ‘on me sarebbe?


 


Sara Cardellino a Livorno



 

Nota 1

Arrivato ir Virusse siamo rimasti distanti io e Roberto Peccolo. Comune di Vecchiano nel Pisano. Comune di Livorno. 20 minuti in autostarda mezzora sull’Aurelia. Ma passata la buriana riprenderemo la nostra intesa. Un’amicizia grande. Una delle più belle della mi’ vita. E ir ‘Ardellino se vien a Vecchiano la porto a mangià ir cacciucco a bé ir poncione a Livorno. À l’occhio bòno ir gallerista. S’intende di opere d’arte che àn la grazia di non volello apparì ‘ome attiene alla veneziana..