:: Accio e Sara Cardellino: Papa Francesco e la Noche Oscura di Petrassi


Accio Heathcliff medita sul Sacro come ex peccatore - Marzo 2020



Karoline Knabberchen: Sacro Santità Anarchia. Communio Sanctorum 1-2. 1983  Notte 11-12 Marzo 2020

Da dove prendo abbrivio in materia di Sacro nel tempo attuale. Buxtehude e Sara Cardellino

Nel tempo del Corona Virus pimpante. Da Hegel a Barth il Sacro. Aiutato da Margherita Karoline Sara






Accio e Sara Cardellino

PAPA FRANCESCO E LA NOTTE OSCURA DI PETRASSI
a Sara Earnshaw

 

Mentre mi disegnavo in autoritratto, con tutte le rughe del caso, e forse anche di più, come Accio Heathcliff, Sara Cardellino si intenerisce con me vedendo il video, in rete, di Papa Francesco, e ascoltando la sua omelia.

Allora - da questo ritratto - mi sento di declinare qualche rigo sul sacro, come ho fatto giorni addietro.

In questa vicenda del corona Virus, per quanto ci sia Morte Dolore Trapasso Infelicità Paura il Sacro ha scarsa considerazione. Nel reale nel Web. Anche il Comunismo che è un aspetto del Sacro è messo in disparte in questo momento di crisi del sistema produttivo e medico del capitalismo. E se ci sono contributi in tal senso sono sminuiti. O ignorati. E non mi riferisco a qualche teorico comunista in cerca di visibilità. Con le sue teorie aggiornate dal 1968 in avanti. Mi riferisco a episodi di comunismo lotta dei lavoratori.

Ma torniamo al Sacro che Papa Francesco incarna in una Piazza San Pietro vuota per la presenza del Virus, del Male alzando il Crocifisso verso il mondo.

Se la donna l’uomo prendevano, prendono, prenderanno, il Sacro sul serio, creeranno nella loro esistenza lo spazio dovuto al Dio che porta santità e salvezza. Cioè lo elevavano, elevano, eleveranno ancora a potere determinante sull’esistenza. Che in ogni caso deve valicare la Morte. Il Dolore. Però così facendo - facevano fanno faranno - i soggetti offrono a Dio la presenza che gli è adatta, necessaria.

Presenza che gli è conforme e che ci conforma.

Noi possiamo chiamarne la presenza con parole sacre, adatte, senza banalità o derisioni mediocri, entrare nei templi, legarci ai riti antichi che vengono da secoli e secoli. Così possiamo ancora incontrare Dio. Mentre ogni laica liberale illuminista economica politica va fallendo. Per ribaltare la distruzione dell’uomo della Natura ci vuole il Sacro del Comunismo, per salvare il nostro percorso verso l’eternità valicata la Morte, ci vuole Dio. Essendo battezzato cattolico, come Sara, il Cristo del Vangelo.

Le parole del Sacro - che non sono quelle di alcuna poesia letteratura estetica arti - penetreranno ancora nella nostra vita che sia in inizio o termine che siamo in salute o ammalati, trasformandoci. Dico che di ogni estetica possiamo fare a meno nelle attuali forme mercantili o virtuali da web, ma non della musica. Essa è la più adatta a fare da viatico verso Dio nel Sacro. Basta un canto un organo un flauto un’ocarina.





GOFFREDO PETRASSI - NOCHE OSCURA - 1950



 

SAN GIOVANNI DELLA CROCE

STROFE DELL'ANIMA
 

1. In una notte oscura, con ansie, dal mio amor tutta infiammata, oh, sorte fortunata!, uscii, né fui notata, stando la mia casa al sonno abbandonata.

2. Al buio e più sicura, per la segreta scala, travestita, oh, sorte fortunata!, al buio e ben celata, stando la mia casa al sonno abbandonata.

3. Nella gioiosa notte, in segreto, senza esser veduta, senza veder cosa, né altra luce o guida avea fuor quella che in cuor mi ardea.

4. E questa mi guidava, più sicura del sole a mezzogiorno, là dove mi aspettava chi ben io conoscea, in un luogo ove nessuno si vedea.

5. Notte che mi guidasti, oh, notte più dell'alba compiacente! Oh, notte che riunisti l'Amato con l'amata, amata nell'Amato trasformata!

6. Sul mio petto fiorito, che intatto sol per lui tenea serbato, là si posò addormentato ed io lo accarezzavo, e la chioma dei cedri ei ventilava.

7. La brezza d'alte cime, allor che i suoi capelli discioglievo, con la sua mano leggera il collo mio feriva e tutti i sensi mie in estasi rapiva.

8. Là giacqui, mi dimenticai, il volto sull'Amato reclinai, tutto finì e posai, lasciando ogni pensier tra i gigli perdersi obliato. Fine

 




Accio: Sara Earnshaw doppio cuore - 2010



 

  Sara Cardellino
GUIDA ALL'ASCOLTO-MESSAGGIO NELLA "NOCHE OSCURA" DI GOFFREDO PETRASSI
ad Accio Heathcliff

Essendoti messo a scrivere del Sacro - incautamente ritraendoti Accio col sorrisino Heathcliff, ti senti un cattivo redento? - coinvolto dall’anziano Papa Francesco per la sua omelia e benedizione alla piazza disertata di San Pietro affinché Cristo arresti la pandemia del dolore, allora tanto vale farlo in maniera ampia coi rimandi adatti.

Ti suggerisco - anche per darmi, come Sara Earnshaw, un tocco di maggiore compostezza - l’ascolto con mio breve viatico, che vale anche per il tuo scritto che apprezzo - ma non il disegno e per carità il naso pitturalo con meno verde ch'è colore di peccato - della “Noche Oscura” di Goffredo Petrassi.

La Noche Oscura del compositore si lega all’omonima poesia di San Juan de la Cruz. In questi versi si registra il Matrimonio spirituale tra Dio e l’Anima e cioè unione “dell’amato” con “l’amata”. La forza di poesia e partitura non è rivolta semplicemente al trascendente; no, il sacro rimanda al desiderio estremo folle di dare trascendentalità alla stessa esistenza terrestre. Mi sembra che Petrassi coltivasse Eliot. Mentre scriveva questo capolavoro.

Confido che quest’opera, che non è opera dogmatica, ti coinvolga. Perché mi sembra tu, in questi giorni drammatici di marzo, oltre il tuo fare lo “zuzzerellone” come dice la Nada, con la tua età, ribadisce la sarta che probabilmente è santa a sopportare le tue scalmane fin da giovine, sei coinvolto dal sacro che rimanda al compito cristiano sulla terra.

La partitura di Petrassi è controllatissima. Questo lo stile del compositore. Però il tessuto contrappuntistico va oltre i toni castigati accogliendo un acceso cromatismo. Esso supera l’angosciosa uniformità della notte, del pericolo. Il coro stesso racchiude il clima dell’opera, in qualcosa di fidente, che sia possibile, qui, nell’oscurità, a che Dio abbia unione con l’amata anima che ci regge. E ciò mentre fluisce l’esistenza di ogni essere in ogni età e condizione.

 

 

NOTA DI SARA CÌ

Ho in mente per corredare, i nostri testi, qualora li affidassi all’Olandese Volante, una foto che mi scattasti, come Sara earnshaw, nel 2010. Unendo due specchi. Distanziando il mio volto. Calandolo in una sorta di fotografia misteriosa tipo anni trenta o quaranta in bianco e nero. Puoi ritrovarla? Sono certa farà coppia stravagante con te Heathcliff naso verde e colmo di rughe.