:: Sara Cardellino: Un film per te Claudio Di Scalzo. L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford. Adatto all'Olandese Volante il 9 gennaio 2017




 

Sara Cardellino

Un film per te Claudio Di Scalzo.

L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford.

Film di Andrew Dominik. Adatto all'Olandese Volante il 9 gennaio 2017
 

(FINE  OTTOBRE  2017) - Un film per te, Claudio, che sei cresciuto con i miti del West come Billy The Kid e Wild Bill Hickok. Qui c’è Jesse James. Potente come una poesia di Borges come un romanzo di Conrad sul tradimento.

Se devo essere sincera fino all'estremo, questo film vale per quanto ti è successo, nel gennaio 2017, riguardo all'Olandese Volante. Lo posso scrivere perché io conosco la rabbia che puoi creare nel cuore di una donna.

Anch'io ho cercato, il 20 novembre 2011, a Villa Malcontenta sul Brenta, di ucciderti. Ma l'ho fatto guardandoti negli occhi, parlandoti, e sparando parole. Ci siamo quasi uccisi a vicenda. Tu sei molto veloce. Poi ho smesso di scrivere. Ma l'ho fatto per amore. Perché odiandoti ho capito che ancora ti amavo. E tu custodendo nel ricordo inesausto Sara Esserino... ancora mi amavi. Sennò non ci sarebbe oggi la "tua" Sara Cardellino.

E se devo ulteriormente essere sincera provo una sorta di residua pena, per l'assassina codarda, che ti ha sparato senza guardarti negli occhi, senza neppure parlarti al telefono nascosta dietro la segreteria telefonica, perché si è consegnata a un rimorso devastante ancora amandoti. Non sapeva che entrando nel tuo libro poi ci si rimane. Come reale persona come personaggio. Anche se, come personaggio, me l'hai confidato, soltanto per un mese freddo, invernale, ostile. Come il gennaio di quest'anno.


 



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Quando salvai Jesse Accio James dalla morte con L'Ave maria di Schubert...



E per questo "gesto" letterario e reale, verrà ricordata.
Ha una sola possibilità, per salvare il suo vissuto, scrivere su questo suo prima totale amore in devozione (che tu invece chiedevi "alla pari", compresa la scrittura, perché intuivi che l'eccesso di devozione, i versi tuoi presi in imitazione, dove si picchiano "musate" può cambiare di segno) poi porta al dramma dell'odio e poi su come esso sia diventato rabbioso e assassino, ricavandone un libro. Scriverebbe il suo capolavoro, avrebbe la "fama" letteraria che cerca. Assieme a una scoperta tecnica di scrittura unica. Ma non lo farà.

Troppo presa, da quanto ho letto in giro, da fumose teorie che valgono nulla; devota a sapienti ridicoli per prosopopea che si parlano addosso e, in ogni caso, funzionari dalla parte della "legge" con tanto di medaglia. Ha sparato al "bandito" ed è andata a prendere encomi dagli sceriffi della "legge poetica" da far rispettare. Giusto una pistolettata alle spalle per te, ha prodotto, e un libretto, con poesie scelte nate sull'Olandese Volante spesso a quattro mani, pubblicato, che cadrà subito nell'oblio curato da un addetto Pinkerton che assolda con "lettera calorosa" (prestampate da ufficio reclutamento tutte uguali) chi spara ai banditi come te. Libretto dove ci sei tu... anche se firmato da sola... seppure assente, espunto, sparato.

Sa tanto dei miti antichi dell'Ellade ma poco dei miti moderni, come Billy the Kid o Wild Bill Hickock o Jesse James.

Io ho seguito una strada diversa. Ti ho sfidato ci siamo sparati guardandoci con odio con amore folle. E poi invece di scrivere quanto a te atteneva ed a me in amore, ho riversato tutto nello studio e nell'esecuzione della musica per il mio strumento. E oggi sono una brava interprete. E posso tornare a te, come Sara Cardellino. Sono stata coraggiosa e intrepida anche se tu, teneramente mi chiamavi Formica Puma o delicata Aglaia del Melodramma.

E tu ancora, mi stringi, e ancora possiamo vivere l'avventura insieme, solo per noi due, senza pubblicazioni. E tu ancora sei vivo, hai una cicatrice in più a quelle che la tua vita drammatica ti ha imposto in tanti anni, e sei vivo perché hanno ucciso a tradimento una delle tue apparizioni, non la tua realtà. E' stata ingenua quella mano con la pistola, dall'impugnatura madreperla che le avevi donato, dietro le tue spalle.

Ma tutto ciò è il passato. Quanto vale è la luce che conservo di noi due nella Venezia di questo primo ottobre. E il tuo braccio tanto reale che mi teneva in tutti i sensi la vita varcando il ponte che già varcammo nel 2010. Felice di essere la donna che visse due volte nel cuore dello stesso uomo. Che bandito lo è stato con le sue colpe ed errori, ma che come ogni Buon Ladrone con l'amore può salvarsi. E io voglio accada!


 


 

 

L’ASSASSINIO DI JESSE JAMES PER MANO DEL CODARDO ROBERT FORD

(THE ASSASSINATION OF JESSE JAMES BY THE COWARD ROBERT FORD)

Film di Andrew Dominik del 2007. Con Brad Pitt, Casey Affleck, Sam Shepard, Mary-Louise Parker, Paul Schneider, Jeremy Renner, Zooey Deschanel, Sam Rockwell, Garret Dillahunt.

Il titolo già rivela la conclusione del film. Ciò è un fatto abbastanza singolare: anche se la storia è nota a tutti, ma qui si dice qualcosa di più: c’è un preciso giudizio morale nell’aggettivo con cui si definisce Robert Ford, l’assassino.

Siamo alla fine degli anni sessanta dell’Ottocento. I fratelli James erano noti in tutto il Missouri per l’abilità con cui assalivano treni e diligenze e svaligiavano banche. La guerra di secessione era terminata nel 1865 e molti ribelli erano entrati al servizio in particolare di Jesse, il più giovane e carismatico dei fratelli James, ottimo tiratore, elegante e affabile nei modi.

I fratelli Ford erano anch’essi al soldo della banda e il più giovane di questi il ventenne Robert riesce a farsi reclutare pur non vincendo del tutto le diffidenze di colui che era per lui un idolo, Jesse.

L’averlo così mitizzato risulta però molto pericoloso perché per Robert la vocazione protettiva spesso rude nei suoi confronti, dovuta prevalentemente alla giovane età, diventa un vero insulto e trasforma l’adorazione in odio, anche quando Jesse inizia col nutrire nei suoi confronti dell’affetto. Così, almeno questa è la versione più accreditata, quando i Pinkertons, dei cacciatori di taglie, lo assoldano per uccidere a tradimento il ricercatissimo bandito, Bob gli spara a tradimento, con un colpo alle spalle, nella sua casa: è il 3 aprile 1882.

Da quel momento inizia la leggenda di quello che divenne un mito come “bandito sociale”. Jesse James! Il pistolero ribelle invincibile. Che solo il tradimento poteva fermare. Come per Billy The Kid, come per Wild Bill Hickock.

La disperata ricerca di gloria da parte del giovane Ford non ha alcun sbocco, la transitoria fama per aver ucciso Jesse James, un po’ alla volta, a mano a mano che il mito di Jesse cresce, si ritorcerà contro Bob che finirà devastato dal suo stesso rimorso. L'uccisore viene ucciso dall'assassinato. Il cinema qui è potente quanto una poesia di Borges quanto un romanzo di Conrad.
 

Il regista ha dato un particolare rilievo all’analisi psicologica dei personaggi, più che alla stessa vicenda sicuramente già nota al grande pubblico ed è molto studiata la personalità dei due, vittima e assassino, protagonisti della vicenda narrata. Di certo Bob appare un giovane dominato dalla sete di successo, di riconoscimenti, un giovane pieno di complessi di inferiorità che si è costruito un mito a cui chiede quel riconoscimento e quella gratificazione di cui ha un disperato bisogno. Quando crede che non gli sia possibile ottenere tutto ciò l’eccesso di sentimenti positivi rapidamente si trasforma in pari eccesso di pulsioni negative.

Anzi, Bob matura l’illusione di trarre dal suo gesto “codardo” quella gloria che non era riuscito ad ottenere da Jesse. Ma non si può tradire impunemente un amico o chi si ama: la gloria, con un curioso gioco del destino, ancora una volta, sarà tutta di Jesse James e la morte per tradimento lo trasformerà in una vera leggenda.

Notevole è anche lo studio della personalità del bandito Jesse James che col passare del tempo dimostra tutta la stanchezza per la vita a rischio condotta fino ad allora, fa emergere in sé il desiderio di normalità, di pace, di calma familiare. Intorno alla sua esistenza di pistolero ribelle aveva costruito una serie di barriere, aveva cercato di non cedere mai alle emozioni e di non farsi permeare dai sentimenti, tranne che per i più stretti legami familiari. Eppure Jesse è come se sapesse che la tranquillità gli sarebbe stata per sempre negata, e che avrebbe pagato ogni cedimento sentimentale, quasi fosse consapevole dell’imminente tradimento.