:: Sara Cardelllino: Studia e ascolta Sebastian Bach, Accio.


Sara Cardellino studia e medita Sebastian Bach
Gennaio 2012 - Accio






STUDIA E ASCOLTA SEBASTIAN BACH, ACCIO
Sara Cardellino

 
Parto e ti affido libri e dischi di Sebastian Bach. Tornando a febbraio per festeggiare assieme il mio compleanno scoprirò quanto sei diventato bachiano. Se aggiungi la battuta “bacato” prendi un ceffone! Penso possa interessare l’Accio nella sua cercata maturità, non aggiungere “sfuggita nonostante l’età”, e l’artista nascosto che sei: il Maestro fondatore di Eisenach.

Conosciamo Sebastian Bach perché 150 anni dopo Mendelssohn nel 1820 ripresentò la “Passione secondo Matteo". Fino ad allora Bach era sconosciuto se non ad alcuni addetti ai lavori musicali tedeschi. Pertanto l’essenza del musicista romantico che è Mendelssohn rende romantico, per via del destino di oblio, il musicista sommo barocco. Immagino ti sarà facile plaudire in tempi di web-vetrina estetica a questo contrario. Il valore non si cancella e prima o poi, possono passare secoli, esso riemerge per la cura di chi ne ha altrettanto, di valore, per capire cosa venne ideato. Punto. E a capo, Accio.

Ti confesso che nei 5 anni e 5 mesi separati (20 novembre 2011 – 9 aprile 2017, NdC) Sebastian Bach tanto l’ho ascoltato studiato suonato.

Bach possiede una fede in Dio che immagina possa indebolirsi, abbattersi, perdersi nell’errore e colpa. Questi sono i vantaggi del protestantesimo rispetto al facile cattolicesimo di tutti santi e mondati. Anche i poeti e artisti on line, in lingua italiana, sono figli di questa “facilità” un po’ sciocca. Non hanno più Dio a misura loro bensì la certezza auto-deificata che il loro mestiere sia importante valido commerciabile. La tua nausea per questo andazzo, Accio, può essere calmata dalla conoscenza profonda di Bach.

Se la fede “può crollare” si necessita riaffermarla in noi stessi con esempi sempre più alti di cosa sia intelletto e creatività ch’essa dona. Insieme ragione e ricerca indefessa, anche disperata, coniugata alla passione. Non è romanticismo questo? Bach è il primo dei romantici, credimi.

La varietà dei temi, l’astuzia polifonica, l’armonia intrecciata alla matematica, il pensiero tradotto ritmo, in sintesi l’uomo che media l’ansia di conoscenza con valori ritenuti universali non rimandano all’Illuminismo? Bach può essere anche il primo illuminista, Accio.


 

Sara parte… AH mi lascia BACH nella corte - 2022


 

Concludo con l’argomento che più ti coinvolgerà. Lo so. Bach è maestro di cappella, Kappellmeister, un professore che nella cappella ecclesiastica la rende centro d’ogni attività musicale e umana. Tu professore di scuola professionale e tecnica, dal 2019 in pensione, non hai forse cercato una scuola dove anche il più umile figlio d’operaio e contadino trovasse il suo necessario sapere?

Questo maestro di cappella, poi, sceglie di vivere all’interno del ristretto gruppo, ristrettissimo insieme, di familiari. Cerchio del sangue. Da autodidatta, scansando i ritenuti sommi dell’epoca, studia i metodi compositivi del passato, coevi, e li rende altro: li migliora fino a rendere la sua musica unica. E che possono ascoltare apprezzare in pochi. Che una volta morti la dimenticheranno. Fino a che non appaiono Mendelssohn e Schumann.
Io ho sempre scelto Bach, per me il più grande in assoluto, della musica, a scapito di Haendel; tu se ti ho convinto seguimi in questa scelta: avrai pure il vantaggio di mantenerti romantico e illuminista socialista. Che vuoi di più?!

Tua Musicista Cardellino da cappella cascinale che parte, ma ritornerà presto, e ti tocca-bacia senza fuga.