:: Accio: Uvetta per Sara Cardellino per Capodanno 2022. Con Accio Braccio di Ferro e Cardellino Olivia


Accio Braccio di Ferro e Cardellino Olivia - Dicembre 2022




ACCIO

UVETTA PER SARA CARDELLINO

CAPODANNO 2022 




 
Ecco come nasce quanto poi, in piccola parte, affidiamo al social o all’Olandese Volante. Il resto finisce in soffitta nella cantina del pc. Metti L’UVETTA i versi UVETTE.

Stamattina presto Sara mi sveglia, ancora buio fòri, Accio Accio le piante grasse nei vasi sono in pericolo! Cosa?! Ma cosa dici Sara?! Sta piovendo a dirotto e tu l’hai dimenticate sul terrazzo a prender il poco sole ieri Natale. E allora? Le piante grasse se si bagnano e subiscono il calo della temperatura muoiono! Le hai anche poste sulle soglie degli abbaini. Bisogna salvarle! Sara vacci tu! Io a prende ciàffate di freddo ventipiova non ci vo! Saresti così codardo?! Il mio Braccio di Ferro non esaudisce la sua Cardellino Olivia? Ti ho pure cucinato le “veneziane con uvette” ieri! Che avrai pure stamani a colazione. Anche gli spinaci cotti con troppo aglio, se è per questo! Non mi sembra che stanotte l’alito ti frenasse! Allora ci vai a metterle al riparo o no?! Vado vado… ma non è giusto approfittassi 'osì d'un giardiniere episodico!

Tornato Sara Cardellino dorme ancora beata. Che spettacolo che Natale col suo seguito anche se ner mondo c’è ir périolo der Covidde. Mi tornano a mente le uvette. L’affettuoso paragone di me a Braccio di Ferro a lei Olivia. Allora prendo a scrivere sul quaderno mentre la guardo. Non mi fermo più. Uvette poesie uvette e mi disegno con lei come fumetto. E che si risvegli aspetto. So che sono un uomo fortunato. Penso utile il mestiere di scrivere perché a lei va col mestiere del disegno. Ringrazio pure le piante grasse che mi han lasciato spine nelle dita e pungono. Ma è dolce puntura. Come quelle delle sue ciglia sul cuore antico di Accio ora che si sveglia. Sono al sicuro le piante Accio? – Sì, Sara, anche noi lo siamo.

 
 

Sara cardellino - Cascinale di Accio
 
 

PREFAZIONE

Quando scrissi la prima uvetta pensai: la metterà in chiavetta la leggerà in bicicletta come dolce bavetta invece a notte te la rubò la civetta e continuai a far poesia gavetta chiedendomi quando prenderemo nostra navetta per Venezia con te divetta con la prosa umile servetta? Per risposta mi carezzasti l’aletta ne ho una tu due e proposi andiamoci in lambretta sì sì rispondesti come fidanzato con amichetta che nei prati fermi si concede senza fretta. Allibito credendoti angioletta pensai ma senti cosa Sara architetta e tu leggendomi nel pensiero lo fischiasti come arietta il coso mi divenne baghetta lo flautasti come porno attricetta non m’opposi nel piacer in vetta gorgogliando come audiocassetta ti guardai mentre t’ignudavi benedetta io fui barone tu baronetta io grigio piacione tu smagliante brunetta. Così finisce 31 dicembre ultima bottiglietta con amor di sempre verso 1 gennaio anno nòvo in sua vocetta tu vite io vignaio.


PRIMO CAPITOLO

1
BISONTE
Il pascolo insidiato
dal cacciatore non ha norme
ma segue orme e spara
dove l’animale poetico beve
nelle gore. Occhio e appetito
e libro scuoiato s’esala.

2
BALENA
Se vedi il rampone
col cuore penzolone
il sangue temprato nel frigo
ti suggerisce il primo rigo.

3
FALCO
La metamorfosi in cottura
lo accoglie ancora nel volo.
Essenza del travaglio
quando gli fu posto cappuccio
e bavaglio nell’etere deterso
nel web scambiato universo.
Di caccia visse per servizio
aspro e crudele e sol Federigo
degli Alberighi gli diede ruolo
nell’amore infinito.