:: Libro dei Savi commentati dallo scemo Accio. Dedicato a Sara Cardellino


Accio: "Amore folle da prender con le molle" - Giugno 2020, Venezia.
Illustrazione per "Libro dei savi commentati dallo scemo Accio".
Album veneziano  giugno 2020





LIBRO DEI SAVI COMMENTATI DALLO SCEMO ACCIO
Dedicato a Sara Cardellino

 

Una delle imprese legate a Sara Cardellino, allora Sara Esserino, iniziata nel giugno 2009, e mai terminata, fu la compilazione di un libro di Pensieri Massime Aforismi di autori celebri e meno celebri se non obliati su varie materie: dalla lettera “A” di Amore alla “V” di Volubilità. Che lei ritrovando nella soffitta di Vecchiano parti del libro allora stampato dal file è partita alla carica perché lo terminassi. Redarguendomi col suo fine umorismo da musicista:

“Soffri della malattia, fortunatamente non mortale, che chiamerei di Schubert: sei portato all’Incompiuta, alla sinfonia incompiuta: in estetica in letteratura. E te ne freghi, ah sapessi quanto m’irriti, perché ciò attiene alla Cultura, mentre compi e rinnovi - tutto preso dalla fiera coerenza - quanto attiene alla Natura: dall’eros alla nuotata alla potatura del melo. Del che non mi lamento, ovvio, è vantaggioso avere amante coerente ai suoi compiti con lo slancio perpetuo del Tigrotto di Monpracem; comodo andare per mare col nuotatore provetto per me che son come dici sirena imbranata; e pure il contadino potatore accudente il pomodoro rosso - vietate battute sul tuo organo da 4 stagioni - è utile; ma francamente almeno una sinfonia un genere da camera una partitura per strumento solo cerca di terminarla, a volte basterebbero poche note, l’ultimo movimento, una concertazione saggia. Accio concludi qualcosa!”

Il “LIBRO DEI SAVI COMMENTATI DALLO SCEMO ACCIO” diceva e dice tutto già dal titolo. Elenco di citazioni detti motti pensieri che presi a commentare in vernacolo pisan-lucchese misto lingua inventata con disegni e alcune foto appropriate. Dal marzo 2020 in chiusa la coppia Accio e Cardellino a Vecchiano, in gran segreto, ho ripreso il lavoro sospinto tanto “amorevolmente” alla pugna editoriale e autoriale.

Gli intenti di allora valgono pure undici anni dopo. E sono antagonisti rispetto alle antologie, alcune fenomenali, in circolazione stampate nel Novecento.

A-Esistendo vasta messe sottoproletaria in cultura e in gerarchie padronali nelle lettere, on line e a stampa, che largheggiano in citazioni per lardellare i loro ragionamenti come il lardo gocciolante col magro nel prosciutto, per apparire colti e intellettuali, l’antologia dello scemo Accio pur appoggiandosi il compilatore in basso rispetto ai savi, per davvero savi, non apre a nessun prestigio.

B-L’antologia di massime serve a Sara Cardellino, nel 2009 Sara Esserino, ed a coloro che vi capitano a sfogliarne gli argomenti, per una condotta di vita dove si evince che ingenuità scemenza imprevisti catastrofi reali e nei sentimenti sono difficilmente evitabili: però una citazione commentata alla paesana può servire.

C-Almeno nei nomi citati, illustri e non illustri, può invogliare a conoscere gli autori, se Tolstoj celebre se, metti, I. Ythier sconosciuto. Convincersi se nei secoli c’è stato progresso morale oppure no. E pure a ricostituire, leggendo perle di saggezza con relativo vernacolo scemo commentante, le eterne squadre - in dialettica contrapposizione - degli ottimisti e dei pessimisti.

Permettendo magari di passare da una compagine all’altra. Cambiando le prospettive. Io stesso ne sono un esempio. Convinto nel 2011 che la mia scemenza mi avesse portato alla catastrofe nel legame con Sara Cardellino, son poi passato nel 2017, 5 anni e 5 mesi dopo, nel campo degli ottimisti. Sempre scemo son rimasto, magari scemo ottimista, ma ancora tigrotto nuotatore contadino. Son soddisfazioni. Sia detto!


 

Da LIBRO DEI SAVI COMMENTATI DALLO SCEMO ACCIO




Accio: "Cardellino Preraffaellita incanta al fotografo le dita" 
 Venezia Giugno 2020

 

 

MATERIA AMORE

 

TOLSTOJ

Il bene dell’uomo consiste nell’amore, come quello della pianta deriva dalla luce. (da “Della Vita”
 

YTHIER

È una follia amare, quando non si ami alla follia. (da “Maximes pour tous les jours”)

 

Alcuni degli autori antologizzati li incontrai nel retrocopertina degli albi di Tex. Per I. YTHIER in rete non c’è né una immagine né notizie né pubblicazioni riguardanti le sue massime.

A me-mi pare che però superi, qui, Tolstoj. Il grande narratore e pedagogo se la cava con una massima di bontà che oggi sarà calcata in variante da milioni di volenterosi del sublime in varie mappe, new age e religioni zuccherose verso animali piante esseri umani, compresa ovviamente poesia e arti. Insomma Tolstoj gliè carcato da ogni enfatio ed enfatia sbirulinante bene indefesso sul socialle con la su faccina che riceve comprimenti e slurp.

Mentre lo sconosciuto Ythier ratifica che l'amore è stupido, quasi inutile, consumo e basta, quando non viene vissuto virato nella follia. Dunque senza saggezza solita. Dei più. Perché amare alla follia può voler dire amare per sempre. Travalicare l’eta fino alla fine. E magari più in là. La reale follia cretineria idiozia è affidarsi all'amore uno dopo l’altro, come i biscotti e le praline alla crema. Amore che scade come il latte.

Amare alla follia crea rischio. Scommessa. Anche catastrofe. Questa citazione è adatta a Cime Tempestose. Ed è adatta allo scemo Accio alla scema Sara Cardellino. E a tutti coloro che alla saggezza in amore scelgono la follia. Che fra l’altro, a parte il mio caso, vocato all’incompiutezza letteraria – ma non nell’Amore – offre benefici frutti a chi intende cercare libro pittura suono.